STEFANO MASSINI PORTA IN SCENA "MEIN KAMPF" AL TEATRO CELEBRAZIONI 28 febbraio e 1 marzo 2025

 


A cent’anni dalla pubblicazione del libro-manifesto di Adolf Hitler Mein Kampf, il pluripremiato scrittore e drammaturgo Stefano Massini porta in scena una rilettura teatrale del testo hitleriano, indagando in maniera lucida e scrupolosa sul potere delle parole e le loro conseguenze.

Lo spettacolo, con le scene di Paolo Di Benedetto, le luci di Manuel Frenda, i costumi Micol Joanka Medda e gli ambienti sonori di Andrea Baggio, è in programma al Teatro Celebrazioni di Bologna venerdì 28 febbraio e sabato 1° marzo alle ore 21.00.

Era il 1924 quando Hitler dettò il suo saggio autobiografico nella cella del carcere di Landsberg al suo compagno di prigionia e suo personale segretario Rudolf Hess: un progetto politico rivoluzionario quanto delirante, mascherato dalla paranoica autobiografia di un invasato visionario, che ha segnato uno dei periodi più bui del Novecento.

Dopo anni di divieto, solo nel 2016 la Germania autorizzò nuovamente la diffusione di Mein Kampf, ritenendo che grazie alla conoscenza del testo si potesse scongiurare la reiterazione di simili stragi. «Dopo decenni in cui era stato rigorosamente proibito – tuttora in alcune parti del mondo lo è, commenta Massini – tornava sugli scaffali con una motivazione già sostenuta, in tempi andati, da Bertolt Brecht e Primo Levi, ossia che la conoscenza fosse indispensabile per evitare il ripetersi della catastrofe; all’opposto, la proibizione, il divieto anche soltanto di possedere una copia del libro “maledetto” ne avevano enormemente moltiplicato il fascino».

Per anni il drammaturgo ha lavorato incrociando la prima stesura del libro-manifesto con i testi e i comizi del leader nazista, i discorsi di Joseph Goebbels e Heinrich Himmler, e i tantissimi materiali raccolti da Henry Picker, Heinrich Heim e Martin Bormann nelle Conversazioni con Hitler a tavola. Il risultato è uno spettacolo duro ma necessario, in cui Mein Kampf emerge in tutto il suo sconcertante impatto. «Era, secondo me, un’occasione molto forte, irrinunciabile e necessaria – afferma Massini – per porre in atto un esperimento spiazzante e feroce. Davanti a un video in bianco e nero, un po’ sgranato, in cui Adolf Hitler pronunci le parole di Mein Kampf, la gran parte di noi reagirebbe con un rifiuto netto. Ma se […] le stesse parole venissero dette, oggi, non da Hitler, non da Goebbels, non da Himmler, ma da chiunque altro, prive di alcun riferimento ad Auschwitz, a Treblinka, ai forni crematori e alle camere a gas, ci troverebbero veramente così ostili?». 

Con lo stile ossessivo, barocco ed enfatico del testo originario e con un meticoloso studio teatrale di ritmi, toni e affondi verbali del dittatore, senza filtri Massini porta in scena la struttura del nazionalsocialismo, dal primato della razza all’apoteosi del condottiero, dalla smania per il riscatto alla febbre per la propaganda: un “percorso” che ha fatto di Hitler un dittatore che ha saputo affascinare e motivare le masse. E la comprensione del meccanismo che lo ha portato all’ascesa è un antidoto affinché non si ripeta.

Lo spettacolo è una produzione Teatro Stabile di BolzanoPiccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.

Ultimissimi biglietti acquistabili online e nei punti vendita autorizzati sui circuiti Vivaticket e TicketOne, e presso la biglietteria del Teatro Celebrazioni (https://bit.ly/meinkampf25WEB).

La biglietteria del Teatro Celebrazioni è aperta dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore 19 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio (Via Saragozza 234, Bologna | Tel: 051.4399123 | E-mail: info@teatrocelebrazioni.it).

Il pubblico potrà prenotare per una cena o un aperitivo al Celebrazioni Bistrot, nel foyer del Teatro, a cura del Ristorante Biagi e del cocktail bar 10 Codivilla, aperto da un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo. Info e prenotazioni: +39 329 8120861.

La Stagione 2024/2025 del Teatro Celebrazioni è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno del Comune di Bologna e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

Foto di Filippo Manzini

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