NOVE_ BILL GATES a CHE TEMPO CHE FA “Ironico che in un momento in cui ci sono tanti vaccini nuovi.. alcuni siano confusi rispetto a quanto siano positivi” ; Sull’uscita degli Stati Uniti dall’OMS “Hanno detto prima che avrebbero collaborato e il ruolo più costruttivo che io posso avere è parlare con entrambe le parti per vedere se ci sono dei punti di contatto” “L’amministrazione Biden era davvero impegnata sul clima […] Ci sono nuovi settori, come quello nucleare, dove anche la nuova amministrazione, credo, sosterrà questo lavoro di ricerca per l’energia pulita” “Credo che Sinner sia incredibile, fra i giovani giocatori è davvero quello che preferisco”
“Sono stato fortunatissimo da bambino perché ho avuto degli ottimi genitori. Mio padre era un avvocato, mi leggeva molti libri. Ho avuto un’infanzia diciamo idilliaca. Non è forse stato facile per i miei genitori perché io ero un bambino vivacissimo. Mi hanno mandato a ottime scuole, mi hanno dato un ottimo esempio…sono stato fortunatissimo sono riuscito ad usare i computer da quando ero molto piccolo”. Così Bill Gates a Che tempo che fa di Fabio Fazio sul NOVE.
Quando in montagna ha creato il primo prodotto Microsoft: “È stata una lunga passeggiata, stavo con i miei amici, camminavo nel bosco e cosi per distrarmi un po’.. perché c’era una parte un po’ difficile di questo codice e alla fine è diventato il Basic Interpreter, uno dei primi prodotti della Microsoft. Un programma basico assolutamente semplice”.
La nonna e l’amore per la matematica e per i computer: “Mia nonna continuava a vincere quando giocavamo a carte e ho cominciato a pensare come mai e ci sono voluti degli anni per riuscire a vincerla e a vincere più di quanto vincesse lei. Lei mi ha mostrato che se ci pensi, se ti concentri davvero, puoi imparare ad amare la matematica, l’informatica… e sono stato molto fortunato e ho scritto tanti software quando ero molto giovane, quando i computer stavano diventando importanti".
Cose che ancora non comprende e il suo essere sempre uno studente: “Certamente ci sono una serie di cose che hanno a che vedere con le nostre emozione che non capisco e che magari ci sono altri più bravi di me nel comprenderli. Ma da un punto di vista delle cose scientifiche sono uno studente, uno studente per la vita, sono interessato a molte cose, per esempio all’intelligenza artificiale. Mi piace che alcuni amici mi insegnino ad oltrepassare le frontiere della scienza, che sia medicina o altre cose che io trovo affascinanti. E io sono riuscito a lavorare con persone davvero meravigliose attraverso la mia Fondazione”.
Sul momento di “anti-scienza” che stiamo vivendo: “Vede questo è un momento di sfide. Dobbiamo cercare di chiarire che cosa accade con lo sviluppo dei vaccini. Siamo riusciti ad esempio a ridurre moltissimo il numero di bimbi che muoiono ogni anno, da 10 milioni a 5 milioni a partire dall’anno 2000 ad oggi. I vaccini funzionano grazie alla generosità della nostra Fondazione ma anche di molti Governi, compreso quello Americano e quello Italiano, che acquistano vaccini per i bambini poveri. È ironico che in un momento in cui ci sono un sacco di vaccini nuovi che vengono sviluppati, alcuni siano confusi, per dire, rispetto a quanto siano positivi.
Certamente è un momento interessante. Tutte le scoperte, le innovazioni, i nuovi vaccini, l’intelligenza artificiale, tutte queste cose sono molto entusiasmanti, ci sono un sacco di cose positive che possono accadere. Ma il mondo è più in disaccordo di quanto ci si aspettasse, anche per quanto riguarda dare le precedenze ai paesi poveri. Ci sono un sacco di cose che accadono, vengono devoluti meno fondi, e noi stiamo cercando di lavorare su questo”.
Sull’uscita degli Stati Uniti dell’OMS e il dialogo con il Presidente Trump: “L’inizio dell’Amministrazione come dire, è adesso. Hanno detto prima che avrebbero collaborato e il ruolo più costruttivo che io posso avere è parlare con entrambe le parti per vedere se ci sono dei punti di contatto. Ci sarà un’altra pandemia, non sappiamo quando, ma il ruolo dell’OMS è proprio quello, molto molto critico. L’OMS fa per esempio un programma di eradicazione della polio, e io ci lavoro, sono molto, molto impegnato in questo programma. Quindi sì, è un momento difficile per chi vuole aiutare, perchè ci sono delle incertezze, sui fondi anche dall’Europa e ci sono delle sfide, per esempio negli Stati Uniti stanno mettendo in dubbio anche il funzionamento di queste agenzie. Io sto cercando di fare del mio meglio per andare avanti e progredire”.
Sulla Terra e i problemi del clima: “L’amministrazione Biden era davvero impegnata sul clima, nell’investire nelle innovazioni per riuscire a risolvere i problemi climatici. Ci sono nuovi settori, come quello nucleare, dove anche la nuova amministrazione, credo, sosterrà questo lavoro di ricerca per l’energia pulita, io credo che abbiamo soluzioni da un punto di vista dei costi e soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e tutto quello che deve essere smaltito. Ci sono per esempio una serie di aziende che hanno delle innovazioni, ci sono progressi che vengono fatti. Io sono molto impegnato e credo che riusciremo ad avere dei risultati. Probabilmente non riusciremo ad ottenere risultati eccezionali ma, per esempio, per quanto riguarda il riscaldamento della terra speriamo di arrestarlo, perché i più colpiti sono i paesi più poveri, quindi dovremo aumentare la nostra generosità nei loro confronti”.
Sull’attrazione per i pinguini da bambino: “Quando ero piccolo ero affascinato da tutta una serie di cose, non è che avessi una cosa in particolare, i pinguini erano una cosa, i libri un’altra cosa. Quando stavo in camera passavo ore a imparare cose. Poi al liceo ho deciso e ho detto “Questa è la materia che voglio imparare!”.
Sull’aver portato il polmone di una mucca in classe: “Sì, non mi sono reso conto che qualcuno fosse colpito da questo polmone sanguinante.. Diciamo che forse non hanno condiviso la mia fascinazione per questa cosa. Diciamo che c’è stato un momento in cui i miei interessi non sono stati capiti bene e quindi hanno avuto reazioni da parte degli altri un po’ violente”.
Sull’attrazione per la razionalità o le emozioni: “Mi piacciono entrambe. La cosa che so fare meglio è naturalmente la parte matematica e razionale di me, ma ho la gioia di avere dei figli. Se si tratta però di aiutare il mondo sono interessato alla ricerca, alla scienza, ai vaccini, ai software, quindi amo tantissimo imparare, sto ancora imparando, sto ancora organizzando il lavoro di team di innovatori”.
Sul tennis e su Sinner: “Credo che Sinner sia incredibile, fra i giovani giocatori è davvero quello che preferisco. È incredibile, meraviglioso, sta sempre calmo, ha un’attitudine sempre positiva ed è davvero una stella”.
Su Paul Allen, l’alcol e le droghe: “Io ho una grossa tolleranza nei confronti del rischio, ho provato alcune droghe, però il fatto che ti confondano la mente, non sai dove sei.. poi c’è il down.. mi sembrava fosse una cosa davvero stupida quindi non è stato un interesse per molto tempo anche se Paul ha cercato di farmi provare cose varie quando ero giovanissimo, ma non lo consiglio”.
Sul suo arresto: “Quando abbiamo iniziato a lavorare con Microsoft il nostro primo cliente era in Messico e io e Paul siamo andati lì, e ci siamo stati quasi tre anni. Una sera sono uscito a guidare l’auto perché mi aiutava a pensare e c’era un posto di blocco, la macchina era molto bella, io ero giovanissimo e forse si sono chiesti “chi fossi e perché fossi li” e mi hanno messo in prigione perché non avevo la patente con me. Quindi sono stato in prigione tre ore prima che Paul portasse i soldi per farmi uscire”.
Sulla possibilità un giorno di diventare Presidente degli Stati Uniti: “Il mio lavoro è occuparmi di scienza, capire cosa succede nei paesi più poveri, chi soffre di malnutrizione.. ecco è questo quello che desidero fare per il resto della vita”.
Su come è nato il nome “Microsoft”: “Il miracolo dei computer era che da molto costosi divennero praticamente quasi gratuiti. Il chip si chiamava in quel momento microcomputer, quindi micro sta per microcomputer così io e Paul abbiamo deciso di scrivere software perché il software era stato un po’ negletto, non ce se ne occupava troppo, e visto che il computer diventava sempre più conveniente, ho detto “Il software varrà di più dell’hardware”, così abbiamo combinato il nome “micro” con “software” ed è nata la Microsoft”.
Sulla realizzazione personale di ciascuno di noi: “Di fatto ero davvero diverso da piccolo, nel senso che ero una specie di sfida per i miei genitori. Una volta alle elementari un’insegnante ha detto “Dovrebbe andare due classi avanti perché è una mente brillante”, mentre un altro insegnante ha detto “No deve andare indietro” perché io avevo un comportamento troppo immaturo. Quindi diciamo che a volte per i miei genitori ero una sfida, perchè venivano in camera mia e non capivano cosa facessi. Sì, sarei un “autistico” adesso, ma in quel periodo c’era un’altra definizione di autismo che non mi riguardava. Però viste le mie capacità mentali alla fine sono state un punto di forza perché mi hanno permesso di imparare molto e di indirizzare quell’energia. E perciò una cosa che era negativa diventa un fattore positivo”.
Sull’intelligenza artificiale: “[La AI] è affascinante e sconvolgente perché risolverà molti problemi, ci saranno nuovi prodotti, innovazioni, aiuterà a velocizzare, per esempio le prassi mediche ect, ma cambierà le cose così tanto perché in effetti con questo tipo di intelligenza riusciremo a fare dei passi in avanti, questo cambierà il mercato del lavoro, l’imposizione fiscale, ci sarà chi la usa bene chi la usa male… questa è un’estensione dello rivoluziona digitale, ma ancora più profonda. E quindi la mia preoccupazione è di dare una forma giusta a tutto questo. Però ci saranno sicuramente delle cose positive proprio perché è potente”.
Sull’uso dei social tra i ragazzi: “Io credo assolutamente che i genitori debbano tenere in considerazione come passano il tempo i loro figli. Probabilmente alcuni genitori limitano troppo la libertà dei propri figli nel mondo reale … ma nel modo digitale sono d’accordo con molti che dicono che non ci sono abbastanza limitazioni, per esempio non dar loro la possibilità di entrare nelle reti finché non hanno 16 anni”.
Sulla preparazione della madre del Natale: “Sono stato fortunatissimo, ho avuto dei genitori bravissimi. Mio padre mi ha dato l’esempio di essere calmo e saggio, mia madre aveva delle aspettative più profonde quindi ho avuto un rapporto un po’ complesso, voleva che avessi buoni voti, che parlassi con gli adulti, aveva davvero molto senso dell’organizzazione. Parte della mia fortuna è stato avere dei genitori meravigliosi”.
Sul padre e la filantropia: “I miei genitori hanno fatto molto volontariato, si sono molto occupati della comunità locale. Sfortunatamente mia madre morì appena compiuti 60 anni, di fatto mi aveva già fatto capire che col successo dovevo avere responsabilità e nell’anno 2000 ho creato la Gate Foundation e allora mio padre mi ha aiutato a partire bene, proprio perché aveva una serie di valori molto modesti però forti rispetto perché voleva aiutare coloro che avevano particolarmente bisogno. Io ho sempre cercato di soddisfare le aspettative dei miei genitori, anche ora che non ci sono più”.
Sul fatto di sapere chi sarebbe diventato: “No, non lo sapevo assolutamente. Anche con tutta la fortuna che ho avuto, di capire i computer, lavorare con i chip, fondare la Microsoft, ho sempre avuto la paura di fallire, che ci fosse qualche concorrente che lavorasse meglio di me, ma è sempre è stato solo alla fine degli anni ’90 che abbiamo detto: “Sì, siamo in una posizione di forza e super bravi” ed è stato solo lì che mi sono resto conto di potermi rilassare un pochino perché l’azienda aveva degli ottimi risultati, ma questa cosa di essere sempre un po’ spaventato e di non sprecare soldi fanno parte della mia mentalità”.
Su Trump: “Ho detto al Presidente Trump, che in un modo o nell’altro ha una volontà di mettere in discussione tutto: “Stia attento perché può essere anche positivo”, però anche io sono un po’ preoccupato e gli ho detto: “Guardi, io posso aiutarla offrendole la mia esperienza rispetto a quello che facciamo con la Fondazione, per esempio tenere in ottime condizioni le persone che hanno l’HIV”. Quindi sì, c’è molto da cambiare, compresi alcuni programmi, e io sto cercando di sollevare dei punti morali e strategici per aiutarli. Ci sono altri che naturalmente la pensano diversamente dall’altra parte, vediamo quello che succederà”.
Su cosa fa quando gli va in crush il computer: “Grazie a Dio i computer sono sufficientemente affidabili, naturalmente quando non ho la password giusta o quando c’è un guasto dell’hardware ho gente che mi aiuta. Diciamo che conosco le cose, ma comunque chiedo aiuto”.