L’azione Capitale europea della Cultura nasce nel 1985 per mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, promuovendo il valore aggiunto della cultura come motore di sviluppo.
Il titolo di
Capitale europea della Cultura viene assegnato a città che esemplificano la
ricchezza e la diversità della cultura europea, ma vengono designate anche
sulla base del programma di lavoro che propongono di attuare durante l’anno di
selezione: elemento distintivo è la capacità di concorrere al rafforzamento
della cittadinanza europea e dei legami culturali fra le genti d’Europa,
attraverso la promozione della comprensione reciproca e della conoscenza fra
cittadini che provengono da differenti aree del continente.
Nel tempo l’iniziativa è cresciuta, diventando l’occasione per valorizzare il proprio profilo internazionale, incrementando la visibilità e potenziando il turismo e lo sviluppo culturale del proprio comprensorio.
NOVA
GORICA E GORIZIA INSIEME PER LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2025
Nova Gorica ha
presentato con Gorizia una candidatura e un programma culturale congiunto nel
novembre 2019, (il cosiddetto bid book), facendo della collaborazione
transfrontaliera il proprio punto di forza, l'emblema di un territorio unico.
Dopo la consegna del secondo bid book, il 18 dicembre 2020 Nova Gorica e
Gorizia sono state proclamate Capitale europea della Cultura 2025: la prima designazione conferita a due città di due stati diversi (Slovenia
e Italia), che hanno condiviso la drammaticità del “secolo breve” trovando la
forza di superare le frontiere e costruire un nuovo futuro.
L’inaugurazione
ufficiale è prevista per l’8 febbraio 2025, Giornata nazionale della cultura
slovena che ricorda
la scomparsa del poeta sloveno France Prešeren (8 febbraio 1849). L’8 febbraio
è una data significativa anche sul lato italiano poiché ricorre l’anniversario
della nascita del poeta italiano Giuseppe Ungaretti (8 febbraio 1888).
GO! Borderless è il
claim scelto per la Capitale Europea della Cultura 2025, a sottolineare la cooperazione tra i due
Paesi e la natura transfrontaliera del progetto, che sfida le concezioni di confini e
nazionalità, trovando nelle differenze e nella mutua collaborazione il suo
valore aggiunto.
Per realizzare il
programma ufficiale della Capitale europea della cultura è stato fondato l’ente
pubblico sloveno (Javni zavod) GO! 2025.
A cordinare gli aspetti infrastrutturali è preposto GECT GO, il Gruppo
Europeo di Cooperazione Territoriale fondato nel 2011 dai Comuni di Nova
Gorica, Gorizia e Šempeter-Vrtojba
per affrontare sfide comuni che possano rendere più competitivo ed attrattivo
il territorio transfrontaliero. GECT GO ha competenza sul territorio delle tre città e
può condurre una cooperazione che pianifica e realizza insieme, pensando non
più a tre Comuni distinti, ma ad un’unica città transfrontaliera, senza più
divisioni. L’ente GO! 2025 è finanziato dal Governo
sloveno, mentre le opere infrastrutturali del GECT GO sono finanziate con fondi
europei e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
GO! 2025 mira a superare le barriere fisiche e mentali
tra le due città e nelle società, dimostrando che la vita senza confini e la
governance transfrontaliera possono avere un impatto sul rafforzamento e sulla
crescita reciproca. L’occasione,
quindi, per collegare le potenzialità delle due città di frontiera e il loro territorio
in un unicum turistico, culturale, economico, formativo e infrastrutturale,
attrattivo per gli investimenti e il flusso turistico anche oltre il 2025.
L’IMMAGINE DI MATTOTTI: UNIONE, ARMONIA, APPARTENENZA
A UNO SPAZIO COMUNE
I temi del superamento dei confini, la condivisione,
le influenze e l’importanza della cultura che si mescola tra due Paesi
esprimendosi potentemente nella musica, nella danza, nell’arte e nel teatro.
Nasce partendo dall’elaborazione di questi concetti l’immagine realizzata da
Lorenzo Mattotti scelta come manifesto di “GO! 2025” e “GO! 2025&Friends”,
a rappresentare il messaggio e gli obiettivi del progetto tra la celebrazione
delle caratteristiche culturali che gli europei condividono e il senso di
appartenenza dei cittadini europei a uno spazio culturale comune. Lorenzo
Mattotti, tra i maggiori autori mondiali nel campo della grafica, con
all’attivo numerose e realizzazioni di manifesti, copertine e campagne
pubblicitarie, nella sua grafica ha voluto condensare l’essenza di questo
importante avvenimento. L’immagine rappresenta una coppia - lui
italiano, lei slovena o viceversa, non è importante la connotazione di
nazionalità – che danza su un ponte circondata da mille sfumature di verde,
sopra il fiume Isonzo/Soca, elementi di unione e collegamento tra Nova Gorica e
Gorizia. Nella bellezza della natura, della musica e dell’arte in generale,
archetipi di un linguaggio universale, si trovano quegli elementi di
condivisione senza confini che contribuiscono ad abbattere ogni barriera
linguistica, fisica e politica. Ci sono il fiume, il ponte e l’incontro
tra due persone a rappresentare due popoli, due culture, due mondi. In
un’immagine il simbolo dell’armonia della condivisione di un viaggio che parte
proprio dal confine.
GO! 2025, MIGLIAIA DI
EVENTI PER COINVOLGERE UN VASTO TERRITORIO #BORDERLESS
La Capitale europea
della Cultura 2025 proporrà migliaia di iniziative, concerti, teatro,
cinema, danza e incontri, un programma in costante aggiornamento disponibile al
link https://www.go2025.eu/, articolato fra il programma ufficiale, gestito dall’Ente pubblico sloveno (Javni zavod) GO! 2025, i progetti SPF sostenuti da GECT GO, il programma GO! 2025&Friends
e gli altri progetti finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, e non
ultimi gli eventi dei due comuni, Gorizia e Nova Gorica. Il cartellone della Capitale europea della Cultura 2025 coinvolgerà una
vasta parte del territorio contermine in Friuli Venezia Giulia e Slovenia: sarà
una sorta di
estensione #borderless della Capitale della Cultura, con l’obiettivo di
coinvolgere l’intera regione e buona parte della Slovenia, per far conoscere e
amare dai turisti quest’area ben oltre il 2025. Un
comprensorio che esprime duemila anni di storia, una vera e propria
“macchina del tempo” che porta a incrociare splendidi siti storici di ogni
epoca attraversando e riattraversando il confine: dalle influenze celtiche alle vestigia
dell’età romana nello splendido sito di Aquileia, patrimonio UNESCO. E ancora
le tracce del passaggio di Unni, Turchi, Longobardi, fino all’età del
Patriarcato, la Repubblica di Venezia, l’Impero austroungarico. Quindi i drammatici
fatti della Grande Guerra, del secondo conflitto mondiale e della Guerra
fredda: di ogni accadimento sono impresse tracce profonde in questa terra di
confine.
GO!2025&FRIENDS, EVENTI SENZA CONFINE NON SOLO A
GORIZIA
Ad affiancare il programma ufficiale di “GO! 2025”, si
aggiungerà il palinsesto di “GO! 2025&Friends”, con una serie di eventi
tra mostre, concerti di artisti internazionali e altre iniziative per
coinvolgere non solo Gorizia, ma anche altre sedi e altri luoghi sul territorio
regionale per tutto il 2025. Appuntamenti che ospiteranno nomi di caratura
nazionale e internazionale per arricchire la proposta culturale e musicale
realizzata in occasione della Capitale europea della Cultura così da
coinvolgere i visitatori che verranno a scoprire le due città di Gorizia e Nova
Gorica, in un percorso che abbraccia tutto il Friuli Venezia Giulia. “GO! 2025&Friends”,
con un proprio logo e una grafica, che rappresenta un continuum con l’agenda
ufficiale, vedrà dunque calendarizzare concerti di vario genere in diverse
località della regione – al di fuori di Gorizia - e alcune mostre d’arte, in
una sorta di estensione borderless della Capitale della Cultura, con
l’obiettivo di aumentare la partecipazione di tutta la regione e sfruttare la visibilità
dell’iniziativa per valorizzare la destinazione Friuli Venezia Giulia.
NOVA GORICA E GORIZIA,
FRA STORIA E ATTUALITÀ
Gorizia,
menzionata
per la prima volta in antiche fonti datate 1001, nel Medioevo aveva
una Contea tutta sua che arrivava fino al Tirolo, nell’età dell’Impero
asburgico è stata la città d’esilio dei Borboni di Francia. Nova Gorica è un progetto modernista
concepito dall’architetto Edvard Ravnikar, allievo di Le Corbusier. Piazza Transalpina / Trg
Evrope è il punto comune delle città e sarà l'epicentro della Capitale europea
della cultura 2025, alimenterà spazi di riflessione sulla
storia, l’attualità, i diritti delle minoranze e i valori della Comunità
Europea.
Nel 1947, alla fine
del secondo conflitto mondiale, la millenaria città di Gorizia venne
letteralmente divisa in due: metà all’Italia, che aveva perso la guerra, e
l’altra metà alla Jugoslavia, che rientrava fra le nazioni vincitrici. Case,
strade, cortili, stalle, persino un cimitero, una tomba. Un fiume, un monte,
intere famiglie. Tutto venne tagliato a metà dal Trattato di Parigi. La città di Nova Gorica venne edificata
all'indomani degli accordi ufficiali, e il confine sopravvisse a lungo
presidiato nel cuore della città. Seguirono decenni di divisioni e cambiamenti
geopolitici: di filo
spinato, guardie armate, di lasciapassare e contrabbando, di contrapposizioni,
ma anche di buona volontà per superare odio e rancori, pacificare gli animi e
lenire le profonde cicatrici lasciate dalla guerra. Anni culminati nel 1991 con la
dichiarazione di indipendenza della Slovenia dalla Jugoslavia e nel 2004 con la
“caduta” del
confine e
l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea. Un nuovo incontro fra popolazioni contermini, nel 2007
con l’entrata della Slovenia in Schengen, concepito come una festa celebrata
nella Piazza Transalpina- Trg Evrope, collocata esattamente al centro del
confine fra Nova Gorica e Gorizia, il “set” ideale dove prefigurare nuovi
scenari di pace e convivenza, promuovendo un'identità comune come eredità per le generazioni future. Proprio per questo
Nova Gorica e Gorizia sono state nominate Capitale europea della Cultura per il
2025.
GORIZIA
Città di frontiera al centro dell’Europa, con un piede in Italia e
uno in Slovenia, luogo che sfugge alle rotte turistiche più tradizionali.
Piazza Transalpina fino a pochi anni fa era il simbolo di una città di confine
e il muro che la attraversava divideva le due anime della città: oggi è una
topografia della memoria, un ricordo indelebile, ma anche il simbolo di una
rinnovata unità. Dal castello di Gorizia lo sguardo si apre sulle dolci colline
del Collio, terra di produzione di vini conosciuti in tutto il mondo.