L’arte del maestro OKUSAI in mostra al Palazzo Blu di Pisa

 


di Giuseppe Sinaguglia - Fino al 23 febbraio, il Palazzo Blu di Pisa ospita una mostra dedicata all’arte giapponese “ukiyoe”, un’importante corrente artistica del periodo Edo (1603-1868), uno stile di stampa artistica su blocchi di legno,  che affascinò il mondo intero, in particolare l’Occidente e  gli esponenti dell'Impressionismo e dell'Art Nouveau Tra i più celebri protagonisti di questa tradizione spicca Katsushika Hokusai (1760-1849), la cui arte ha segnato la storia dell’incisione e ha lasciato in eredità una produzione ricca e straordinaria, influenzando le generazioni d’artisti a venire. 

L’esposizione al lungarno pisano invita ad immergersi nel mitico "mondo fluttuante" di Hokusai e raccoglie più di 200 opere, tra xilografie policrome, libri illustrati, dipinti e surimono, provenienti da musei e collezioni private, divise in 8 sezioni. Una panoramica esaustiva della poliedricità rivoluzionaria di Hokusai, caratterizzata da un tratto dinamico ed un uso audace del colore, dall’unione tra tradizione giapponese e una visione moderna e innovativa. Come un'onda anomala si infrange sulla riva dell'arte in un'esplosione di colore e innovazione senza tempo!

Lo stile di Hokusai è inconfondibile. Le sue opere sono caratterizzate da un disegno preciso e dinamico, con linee che sembrano muoversi sulla carta. L'artista era un maestro nell'uso del colore, che spesso stendeva in campiture piatte e brillanti.

Nel corso della sua lunga carriera, Hokusai produsse un'enorme quantità di opere, spaziando tra i generi più diversi. Hokusai fu anche un innovatore dal punto di vista tecnico. Sperimentò nuove tecniche di incisione e stampa, e introdusse l'uso di colori occidentali. Le sue stampe sono ancora oggi molto apprezzate e ricercate dai collezionisti di tutto il mondo.


Il percorso espositivo inizia con le Vedute celebri e il culto del Monte Fuji. Le stampe ukiyoe, tra cui le iconiche vedute (meisho) di paesaggi giapponesi con i ponti, sono uno degli aspetti più apprezzati di questa tradizione. Tra le opere celebri di Hokusai ci sono le Trentasei vedute del Monte Fuji (1830-32), che non solo ritraggono il maestoso vulcano, ma esplorano anche l’uso innovativo della policromia e l’introduzione del blu di Prussia, importato in Giappone in quegli anni. La serie presente include immagini leggendarie e iconiche come la Grande onda e il Fuji rosso,  esempi di straordinaria originalità. Il Monte Fuji, oltre a essere la montagna più alta del Giappone, rappresentava anche un luogo sacro per il culto shintoista, che stimolava i pellegrinaggi. Hokusai ne celebrò il significato spirituale, con opere come le Cento vedute del Fuji, che racchiudono il suo testamento artistico.

Seminascosto si può poi ammirare un album illustrato di 12 stampe Shunga: il lato più trasgressivo dell’arte ukiyoe.

Il genere shunga (immagini di primavera), rappresentano forti scene erotiche. Nonostante la censura governativa, queste stampe venivano prodotte e diffuse attraverso album e rotoli, destinati a un pubblico che apprezzava l’arte sensuale e audace. Hokusai creò opere iconiche in questo campo, come Spasimi d’amore e Pivieri sulle onde, che mostrano coppie in scene d’amore passionali, caratterizzate da corpi monumentali e proporzioni esagerate.


La mostra prosegue con l’influenza europea: il giapponismo. L’arte di Hokusai, insieme a quella di altri maestri come Utamaro e Hiroshige, ispirò, come già detto, gli artisti europei del XIX secolo, dando vita al movimento del giapponismo. Gli impressionisti e post-impressionisti trovarono nelle sue opere non solo soggetti esotici, ma anche un approccio innovativo alla linea, al colore e alla composizione, che influenzò profondamente la pittura occidentale. Hokusai continua a vivere anche nei lavori di artisti contemporanei che rivisitano le sue iconiche opere attraverso nuovi media e tecnologie.

La numerosa produzione esposta dà spazio anche ai Manga: un’enciclopedia dell’arte giapponese. Oltre alle sue famose stampe, infatti, Hokusai è noto per i suoi Manga, una serie di volumi pubblicati tra il 1814 e il 1878, che offrono schizzi rapidi di fiori, uccelli, paesaggi, e figure mitologiche. Questi manuali erano destinati ad allievi e artigiani, offrendo loro modelli decorativi e tecniche di disegno. I Manga sono considerati una sorta di enciclopedia visiva che documenta la ricchezza della natura e della cultura giapponese, e sono anche una delle principali fonti di ispirazione per gli artisti impressionisti francesi.

Proseguendo al piano superiore del Palazzo Blu, l’esposizione si arricchisce di poesia. Le antologie di poesia classica giapponese, con la loro ricca tradizione di immagini e metafore, ispirarono profondamente Hokusai. La serie Specchio dei poeti giapponesi e cinesi e la raccolta Cento poesie per cento poeti ritraggono poeti celebri accompagnati da paesaggi evocativi, creando una fusione tra la poesia visiva e letteraria. Le opere di Hokusai non solo esprimono il legame profondo tra arte e poesia, ma esplorano anche la spiritualità e la bellezza dei paesaggi giapponesi.

Oltre alle sue celebri stampe,  autenticate dai timbri dell’editore e dal sigillo dell’autore,  Hokusai fu anche un pittore di grande talento. Nei suoi dipinti, realizzati a pennello su carta e seta, da arrotolare ed esporre in casa solo in occasioni speciali, si nota una maggiore libertà espressiva rispetto alle stampe, con un uso audace della linea e del colore. Nei suoi ultimi anni, Hokusai si dedicò a soggetti più spirituali e protettivi, come draghi, tigri e carpe, mentre lavorava fianco a fianco con la sua figlia Oi, anch’essa pittrice. Le sue opere pittoriche mostrano l’evoluzione del maestro, che, pur nella sua ricerca continua, rimase sempre profondamente legato alla tradizione giapponese.

Infine si possono ammirare le opere Surimono ovvero la raffinatezza dell’ukiyoe. I surimono sono un tipo di stampa destinata a una ristretta elite culturale. Questi biglietti augurali e commemorativi, spesso decorati con versi poetici, combinano l’arte della stampa con la poesia, creando opere di grande raffinatezza. Realizzati con pigmenti metallici e tecniche come il goffrato, i surimono sono vere e proprie opere d’arte destinate a occasioni speciali, come il Capodanno o altri eventi culturali.

La mostra al Palazzo Blu offre una panoramica unica sull’arte “ukiyoe”, un viaggio visivo attraverso la bellezza, la spiritualità e l’innovazione del Giappone del XIX secolo, con Hokusai come protagonista assoluto.
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