Yuts and Culture è una band pugliese che mescola le radici della black music con uno spirito innovativo. Nata come gruppo Reggae Roots, ha evoluto il proprio stile integrando influenze Funk, Soul e R'n'B. Il loro album di debutto, "Naked Truth", unisce ritmi reggae con groove funk e soul, omaggiando la tradizione musicale anni '70 e abbracciando al contempo la modernità. La loro musica autentica e spirituale punta a creare empatia con l'ascoltatore. La band è composta da dieci membri, tra cui batteria, basso, chitarre, tastiere, percussioni, fiati e voci corali, offrendo un sound ricco e variegato.
Abbiamo
avuto il piacere di incontrarli per scoprire più da vicino il loro percorso
artistico, le influenze che li ispirano e il messaggio che vogliono trasmettere
attraverso la loro musica.
Il
vostro nuovo singolo, “I Hope It Was Worth It”, è descritto come un viaggio
emotivo nell’animo umano. Potete raccontarci cosa vi ha ispirato nella
creazione di questo brano?
Il nostro
nuovo singolo, “I Hope It Was Worth It”, rappresenta un viaggio profondo e
intimo attraverso le sfumature dell’esperienza umana. La sua ispirazione
proviene da una fase estremamente personale e intensa: la fine di una relazione
importante, seguita da un periodo di depressione che ha lasciato spazio,
gradualmente, a un risveglio spirituale.
Questa esperienza è stata come un percorso di trasformazione. Inizialmente, c’è stato il dolore della perdita e la confusione, che spesso ci porta a mettere in discussione chi siamo e dove stiamo andando. Ma è proprio in quei momenti di buio che si inizia a scavare più a fondo, andando oltre le apparenze e le aspettative che ci si era costruiti. Il processo ci ha permesso di guardarci allo specchio e accettare noi stessi nella nostra autenticità, senza filtri. E con questa nuova consapevolezza, siamo riusciti a vedere gli altri in modo più chiaro, con meno giudizio e più empatia.
Le
sonorità del brano richiamano influenze Soul e Neo-Soul. Quali artisti vi hanno
ispirato durante il processo creativo?
Le influenze Soul e Neo-Soul del brano nascono dall’ammirazione per artisti leggendari come Prince, noto per la sua capacità unica di fondere funk, soul e pop. Per il Neo-Soul, l’ispirazione proviene da artisti innovativi come D’Angelo e Bilal, che hanno ridefinito i confini del genere attraverso un sound moderno e ricco di emozione. Il brano riflette l’essenza di questi artisti, soprattutto nella parte vocale e corale.
Parlateci
dell’aspetto musicale del brano: quali elementi avete voluto mettere in
evidenza?
Il brano
presenta un groove ipnotico, costruito su una base solida di basso e batteria
che si ripetono ciclicamente. All’interno di questo nucleo pulsante, tastiere e
chitarre si intrecciano per dar vita a un’armonia unica, pur mantenendo la
diversità nelle loro linee melodiche e ritmiche.
La parte più importante è sicuramente la melodia del ritornello, evoca un senso di speranza, quasi come se ci fosse una luce che si intravede all’orizzonte.
Il
video del singolo, diretto da David Albert Valle, è pieno di simbolismi. Qual è
il messaggio che volete trasmettere attraverso le immagini?
Il video si apre con un protagonista che scopre tra le mani una sfera luminosa, il portale verso un viaggio esperienziale e visivo. All’interno di questa sfera si sviluppa un universo simbolico che rappresenta la complessità e la bellezza di una storia d’amore. Questo viaggio si snoda attraverso un continuo dialogo tra forme fluide e malleabili, che si muovono in una danza armoniosa e a tratti dissonante, e scene evocative di momenti di coppia. La narrazione visiva esplora i momenti di intimità, condivisione e gioia, alternandoli a fasi di distacco e tensione, come se i protagonisti fossero costantemente impegnati in un delicato equilibrio, un “tira e molla” emozionale. L’intero percorso non si sofferma sugli aspetti negativi, ma celebra la naturalezza degli alti e bassi di una relazione, evidenziando come ogni sfida e ogni riconciliazione siano parte integrante della crescita condivisa.
Qual
è il significato dietro il titolo del singolo, “I Hope It Was Worth It”?
Il messaggio esplora l'amore come specchio delle nostre sofferenze interiori e dei nostri limiti. L'esperienza della perdita ci costringe a confrontarci con il vuoto dentro di noi, rivelando il nostro lato più vulnerabile. Attraverso questo dolore, emerge la speranza di illuminare e liberarsi delle ombre interiori, riscoprendo il vero significato dell'amore, giungendo ad una rinascita.
Quali
sono i vostri progetti futuri?
Siamo
entusiasti di annunciare che il 31 gennaio sarà una data speciale per noi!
Uscirà infatti il nostro secondo album, intitolato “Back to ma Funk”, prodotto
dall’etichetta discografica IRMA RECORDS. L’album sarà disponibile in diversi
formati, tra cui digitale, CD e Vinile, per soddisfare tutte le preferenze di
ascolto.
Per
celebrare questo importante traguardo, avremo il piacere di presentarlo dal
vivo lo stesso giorno a Lecce, presso le Officine Cantelmo, in occasione del
SEI Festival. Non vediamo l’ora di condividere con voi le nuove sonorità di
questo nuovo album, che rappresenta un ulteriore passo nel nostro viaggio
musicale.