Il Fattore Umano per questo terzo appuntamento della stagione ci porta in Iraq con Vite a perdere in onda martedì 21 gennaio alle 23.15 su Ra3. Cosa lascia una guerra alle sue spalle?
L’Iraq può contare in media su 6 miliardi di dollari di proventi al mese dovuti al petrolio, ma non è in grado di provvedere ai servizi essenziali per i propri cittadini. Il dissesto dell’economia irachena si incrocia con i conflitti che si sono susseguiti a partire dalla guerra con l’Iran dal 1980, creando un’economia distorta e di guerra permanente. Circa il 23 per cento degli iracheni vive in assoluta povertà e centinaia di loro avrebbero venduto un rene o altri organi sul mercato nero. Il numero giornaliero di crimini legati al traffico d’organi è talmente alto da aver spinto il ministero dell’interno iracheno a formare un’unità speciale per concentrarsi su questo tipo di crimini.Il traffico d’organi è ancora una piaga in tutto il mondo: dei 180 mila trapianti effettuati ogni anno, il 10 per cento è illegale, per un giro d’affari di oltre un miliardo e mezzo di euro.
Introduce il reportage la scrittrice irachena Inaam Kachachi. Giornalista nata e cresciuta a Baghdad, Kachachi dal 1979 vive a Parigi. Ha svolto ricerche sulla condizione della donna in Iraq e ha raccontato le storie degli iracheni costretti ad emigrare. In Italia sono stati pubblicati "Parole di donne irachene", "I cuori sono ruscelli che scorrono" "La nipote americana" "Dispersi".
IL FATTORE UMANO
un format di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello
regia di Luigi Montebello
musiche originali di Filippo Manni e Massimo Perin
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”
Così recita l’art.1 della Convenzione Onu sui diritti umani approvata nel 1948 dopo le barbarie del secondo dopoguerra.
Il Fattore Umano è il programma di Rai Direzione Approfondimento RAI3 che fa da fact-checking per monitorare quanto i diritti umani siano realmente rispettati nei paesi del mondo.
Una serie di 8 reportages giornalistici di 46 minuti che svelano come la libertà, in tutte le sue declinazioni, e l’uguaglianza delle persone siano violate da regimi autoritari, da autocrazie e anche in paesi democratici nei confronti dei più deboli e delle minoranze.
Otto diverse tematiche, raccontate dai protagonisti senza la presenza del giornalista inviato, per lasciare spazio al racconto corale delle vittime e dei “carnefici”, alle immagini, ai contesti, al materiale di repertorio. Ogni reportage viene presentato da uno scrittore, un intellettuale o un artista, profondo conoscitore del problema che si affronta.