West Side Story, Natalia Scarpolini a Fattitaliani: l'amore può andare oltre l'odio. L'intervista



Natalia Scarpolini è protagonista nel ruolo di Maria del Musical-Kolossal "West Side Story" firmato e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo, sul palco insieme a Luca Gaudiano nel ruolo di Tony, oltre 30 artisti coreografati dal londinese Billy Mitchell e all'Orchestra dal vivo di 16 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Sistina di Roma fino al prossimo 12 gennaio, e poi a Firenze (Teatro Verdi dal 16 al 19 gennaio) e a Bologna (Teatro EuropAuditorium dal 24 al 26 gennaio). L'intervista di Fattitaliani.

Cosa significa per te poter interpretare Maria, un personaggio così iconico?

Per me è sempre stato un sogno interpretare questo ruolo così iconico e attuale. Credo che ognuno di noi potrebbe immedesimarsi in questo personaggio. Maria è una ragazza dolce che sembra "debole" ma in realtà è quella più forte: attraverso l'amore si possono fare grandi cose e questo ci lascia un messaggio di forte SPERANZA. 


Maria è stata interpretata da attrici straordinarie nel corso degli anni. Come ti rapporti con questa eredità? Ci sono interpretazioni passate che ti hanno ispirata o a cui hai voluto rendere omaggio?

Ho sempre amato l'interpretazione di Natalie Wood e sono cresciuta guardando il film del 1961. Mi piaceva spesso guardare la scena del balcone interpretata dalla meravigliosa voce di Sierra Bogges.


Maria è un personaggio che passa dall’innocenza e dall’amore alla disperazione e al coraggio. Come ha lavorato per rendere credibile questa evoluzione emotiva sul palco?

Semplicemente cerco di vivere davvero ciò che sta accadendo senza "spingere" le intenzioni, con la consapevolezza che Maria diventa donna. 


L’amore tra Maria e Tony è al centro della storia. Come ha costruito la chimica scenica con Luca Gaudiano che interpreta Tony?

Devo ammettere che io e Luca abbiamo sempre avuto una fortissima sintonia sin dal giorno dell'audizione. Riusciamo ad ascoltarci molto l'un l'altro e ci capiamo anche solo con uno sguardo. Sono fortunata ad averlo come partner in scena.



Le canzoni di Maria, come "Tonight" e "I Feel Pretty," richiedono grande versatilità vocale. Come ti sei preparata tecnicamente per affrontarle?

Tanto studio dedizione e passione. Ho poi la fortuna di avere un papà tenore che ha lavorato 30 anni nel coro del Teatro alla Scala e che mi ha dato molti consigli. 


Quali sfide hai incontrato nel bilanciare il canto, la recitazione e il movimento?

Una sfida niente male. Parto principalmente dalla danza ma avere la meravigliosa occasione di poter unire il tutto in uno spettacolo così meraviglioso e con un ruolo cosí iconico è un'esperienza indimenticabile. Ringrazio tanto il regista e produttore Massimo Romeo Piparo e tutto il team creativo per la fiducia.


Dopo aver partecipato a Cats, quali differenze ha trovato tra questi due musical, sia nella preparazione sia nell’interpretazione?

Cats” ovviamente richiede maggior attitudine alla danza ma anche una forte capacità nel canto. In “West Side Story” ho dovuto pensare anche molto alla recitazione, oltre che al canto. 



West Side Story affronta temi come l’amore, il conflitto e il pregiudizio. Credi che questi temi abbiano ancora una risonanza particolare nel mondo di oggi?

Purtroppo viviamo ancora in un mondo diviso che non accetta le diversità ma, anzi, le distrugge. Dovremmo tutti imparare da Maria che ci insegna davvero che l'amore può andare oltre l'odio.


Come pensi che questa produzione possa avvicinare una nuova generazione al teatro musicale?

Io credo che sul palco si metta in scena la vita e con loro i personaggi che interpretiamo. Spero che molti giovani possano vedere questo spettacolo proprio per la contemporaneità e per le musiche molto potenti che accompagnano questa storia immortale. Giovanni Zambito.

Foto Gianluca Saragò

Fattitaliani

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