WANTED UNWANTED una notte dedicata a Fabrizio Ferraro su Rai Tre-Fuori orario Cose (mai) viste venerdì 29 novembre.
WANTED UNWANTED una notte dedicata a Fabrizio Ferraro a cura di Roberto Turigliatto su Rai Tre-Fuori orario Cose (mai) viste venerdì 29 novembre dalle ore 01.35. In occasione dell’uscita in sala dei due nuovi film del cineasta, Wanted e Desert Suite, Fuori Orario dedica una notte all’opera di Fabrizio Ferraro presentando un cortometraggio inedito del 2013, Après après, e due film della serie “Unwanted”: I morti rimangono con la bocca aperta e La veduta luminosa, una serie non ancora conclusa. Wanted e Desert Suite sviluppano una nuova serie di film che si affianca a quella degli “Indesiderati”, di cui i due film in uscita sono i primi due realizzati. Fuori Orario segue l’opera del regista fin dagli inizi e presenterà il prossimo anno anche i suoi nuovi film.
WANTED/UNWANTED
una notte dedicata a Fabrizio Ferraro
a cura di Roberto Turigliatto
APRÈS APRÈS
(Italia, 2013, col., 15’)
Produzione, fotografia, montaggio, regia: Fabrizio Ferraro
Cortometraggio realizzato su invito di enrico ghezzi e Bruno Roberti, proiettato una sola volta, praticamente inedito. Una riflessione dell’autore in forma di videolettera, girato nell’isola di Seguin, sull’ansa della Senna a Parigi. Sull’altra sponda Ferraro girava Quattro notti di uno straniero. Memoria di Straub e Huillet e “appunti… tracce videolettera movimento per notte verso nuovi mondi”, come è scritto nella didascalia iniziale.
I MORTI RIMANGONO CON LA BOCCA APERTA
(Italia-Spagna, 2022, col., dur., 84’31’’)
Regia, fotografia, sceneggiatura: Fabrizio Ferraro
Montaggio: Fabrizio Ferarro, Marta Reggio
Produzione: Boudu/Passepartout con Eddie Saeta, Sigg Film
Con: Emiliano Marrocchi, Domenico D’Addabbo, Fabio Fusco, Olimpia Bonato, Antonio Sinisi
Il film, è stato girato da una piccola troupe nell’Appennino Centrale, siamo nel 1944 e il paesaggio innevato è testimone della fuga di quattro partigiani braccati che cercano un rifugio. Mentre vagano nella tormenta incontrano una giovane ragazza e inizia una fuga tra le montagne innevate che apre crepe sul senso profondo delle parole amore e libertà.
Seguirà una conversazione di Roberto Turigliatto e Fulvio Baglivi con Fabrizio Ferraro, cineasta che Fuori Orario segue fin dall’inizio.
Con questo film, che fa parte del polittico “Indesiderati” iniziato con Indesiderati d’Europa e proseguito con La veduta luminosa e Checkpoint Berlin, Ferraro si chiede: “Cosa ci dicono i morti e perché difficilmente ci mettiamo ad ascoltarli? Continuamente ci dicono qualcosa… anche di questo nostro presente, un Piano fisso bianco. Certo, le immagini potranno aiutarci purché si astengano dal dire. Allora, forse, finalmente riusciranno ad incontrare la vita pulsante nel momento stesso del suo farsi e a farci sentire che le nostre grandi paure non vengono mai dal futuro ma dal passato, come ci ricorda Primo Levi.”
LA VEDUTA LUMINOSA
(Italia/Spagna, 2021, col., dur., 88’09’’, v.o. sott., it.)
Regia, fotografia, montaggio: Fabrizio Ferraro
Produzione: Marta Reggio, Fabrizio Ferraro, Marcello Fagiano con Luis Miñarro, Eddie Saeta, RAI Cinema
Con: Alessandro Carlini, Catarina Wallenstein, Freddy Paul Grunert
La veduta luminosa è il secondo film del progetto sugli “unwanted” di Fabrizio Ferraro e fa seguito a Gli indesiderati d’Europa.
Mr Emmer, un regista scomparso da tempo, viene ritrovato da Catarina, l’assistente di un produttore assente. I due partono in auto verso Tubinga, inoltrandosi nella Foresta Nera alla ricerca dei luoghi di Friedrich Hӧlderlin, in un viaggio preparatorio per un mai abbandonato progetto di film sul poeta. Ma le cose non vanno secondo i piani del produttore e durante il viaggio le ispirazioni si rivelano un ostacolo alla realizzazione di qualsiasi opera. Un canto d’amore per la Natura sofferente.
“Se io delirassi, mi strapperei le bende e allora scorrerebbe il mio sangue là dove deve, dentro questa terra di dolore.
Questa terra di dolore! e nuda! che io volevo rivestire con i boschi sacri…”
“Con La veduta luminosa abbiamo affrontato l’Hölderlin che accetta l’assenza di attrazione per il fuoco divino e vede il voltarsi obbligato degli umani per una natura non più casa divina. [...] Noi lo abbiamo odorato e sentito nella foresta: quel qualcosa dall’impossibile comprensione: la vita immediata che sfugge mentre si cerca di contenerla. E questa fuga, che canta una concretissima presenza astratta, è proprio un’arte, l’arte della fuga. [...]” (Fabrizio Ferraro)