NOVE, Elly Schlein a CHE TEMPO CHE FA: la salute non è una merce ma un diritto costituzionale da tutelare per tutti

 


“(Sulle elezioni USA) Non faccio scommesse ma ho una forte speranza, che vinca Kamala Harris. Anche perché le cose che sta dicendo Trump sono gravissime, anche in questi giorni, con l’idea di eliminare gli avversari politici, i dissidenti, addirittura i repubblicani che vorrebbero votare per Kamala Harris, oggi addirittura la stampa. Abbiamo già visto con l’attacco al Campidoglio di cosa è capace. Soprattutto è una persona che in qualche modo è l’impersonificazione di un modello sbagliato, anche di sfruttamento del lavoro: quando si è trattato di votare al Congresso per il salario minimo, Trump ha messo tutto il suo peso per bloccare quella votazione. Un voto a Trump è un voto a un’idea di società per pochi, ricchi, privilegiati, bianchi, uomini, tendenzialmente. C’è anche da dire che Kamala sta facendo una campagna di difesa del lavoro, dei diritti delle donne, del diritto all’aborto che Trump mette in discussione”.  Così la segretaria del PD Elly Schlein ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa sul NOVE.
 
Sulla manovra finanziaria del Governo italiano. “Noi abbiamo un’altra idea di società e un altro progetto per l’Italia che si basa su priorità che stanno sulle dita di una mano: la difesa della sanità pubblica, dai tagli e dalla privatizzazione; la difesa della scuola pubblica, come luogo di emancipazione delle persone e come contrasto alla povertà; il lavoro e i salari; le politiche industriali che facciano i conti con l’emergenza climatica che stiamo vivendo; i diritti. Sulla sanità sono settimane che Giorgia Meloni dà i numeri; noi la ringraziamo perché abbiamo preso i suoi numeri e li abbiamo messi in rapporto al PIL: i dati di Giorgia Meloni dimostrano che abbiamo ragione noi. Con lei al Governo la spesa sanitaria italiana sta scendendo al minimo storico degli ultimi 15 anni, 6,05%. Lo sanno meglio di me e di Giorgia Meloni i 4 milioni e mezzo di italiani che l’anno scorso hanno rinunciato a curarsi. (…) La destra vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone. Tant’è che è uscito in questi giorni che un Sottosegretario alla Salute di questo Governo ha una quota in una società di sanità privata che fa pubblicità dicendo ‘Volete saltare le liste d’attesa del pubblico? Venite da noi’. Noi non l’accettiamo, la salute non è una merce. Abbiamo fatto una proposta per portare la spesa sanitaria a livello europeo e purtroppo la Destra l’ha affossata. Dove prendere i soldi? Già l’anno scorso chiedevamo a questo Governo di mettere i 4 miliardi che ha messo sulla riforma fiscale dell’IRPEF sulla sanità pubblica: quella riforma dell’IRPEF alla platea interessata dà un risparmio di 15 euro al mese. Non dico che non sia importante, oggi gli italiani fanno fatica a fare la spesa, ma se la stessa famiglia che deve risparmiare 15 euro deve spenderne 300 per andare dal privato, perché nel pubblico aspetta un anno e mezzo per una colonscopia o una gastroscopia, non stiamo utilizzando bene quella risorsa pubblica. Per noi la salute non è una merce ma un diritto costituzionale da tutelare per tutti”.
 
Sul taglio del cuneo fiscale. “Forse l’unica cosa che chiedevamo noi, rendere strutturale il taglio del cuneo. Ma questa manovra fa un taglio senza precedenti sulla scuola pubblica. Fanno venire meno 6.000 insegnanti e 2.000 amministrativi, vuol dire devastare la scuola pubblica. Noi invece proponiamo di rendere gratuiti libri di testo, pagare meglio gli insegnanti che sono i meno pagati d’Europa e poi non voglio più sentire un Ministro della Repubblica spiegarci che nelle classi bisogna ridurre il numero di stranieri, perché nelle classi non ci sono italiani o stranieri, nelle classi ci sono bambine e bambini, hanno tutti il diritto a una scuola di qualità. Quelli che chiamano stranieri per il 70% sono nati e cresciuti in Italia, quindi per il PD sono italiani, perché chi cresce o nasce in Italia è italiano. C’è stata una raccolta firme mossa proprio dalle nuove generazioni di italiani che è arrivata a 500.000 firme, per cui ci sarà anche un referendum su questo. Per noi chi nasce o cresce in Italia, cioè completa un ciclo di studi, deve avere diritto alla cittadinanza, la società è già più avanti rispetto a questa politica della Destra. Noi siamo molto convinti di questa proposta e sicuramente lavoreremo con tutte le forze d’opposizione in questa direzione, non è negando al diritto di cittadinanza o di appartenenza che si crea inclusione sociale in questo Paese”.
 
Sulle pensioni. “Promettevano di andare sotto casa della Fornero, promettendo che avrebbero abolito questa legge… la verità è che da quando sono al Governo è più difficile uscire anticipatamente, hanno tagliato opzione donna lasciando 30.000 donne esodate e il famoso aumento che promettevano sono 3 euro al mese, 10 centesimo al giorno. Un pensionato cosa se ne fa di 10 centesimi al giorno quando ha le bollette più alte d’Europa. Sul costo dell’energia questa manovra non fa niente; come i tagli ai Comuni, cioè servizi in meno, 7 miliardi nei prossimi anni tagliati a Comuni e Regioni, sono servizi in meno, trasporti in meno, meno accessi alla salute, questa è una manovra recessiva. Mi ha colpito che hanno fatto un taglio dell’80% delle risorse sull’automotive, sull’industria dell’auto, una filiera strategica per l’Italia. Sul perché l’abbiano fatto, viene da pensare male, è sembrata una risposta sprezzante allo sciopero generale dei metalmeccanici che ha portato migliaia e migliaia di lavoratori poche settimane fa in piazza per rivendicare non solo il diritto al proprio posto di lavoro ma anche il futuro industriale di questo Paese. Non hanno politiche industriali in questo Governo, perchP non mettiamo in campo una vera iniziativa sul costo dell’energia. Non possiamo accettare che in Italia ci siano le bollette più alte d’Europa. Io trovo che sia una manovra che non ha una visione del futuro dell’Italia. Noi abbiamo le nostre proposte, le porteremo e speriamo di condividerle anche con le altre forze d’opposizione”.
 
Sui tagli alla scuola e la “riduzione momentanea” dichiarata dal Ministro Valditara. “(il Ministro Valditara) abbia il coraggio di andare a dirlo a quelle decine di migliaia di insegnanti che sono precari e restano precari per anni. La scuola è il primo luogo dove le persone possono cercare un futuro migliore, emanciparsi dal bisogno. Questi non solo dall’inizio hanno dimenticato il diritto allo studio, non solo tagliano, ma hanno fatto il ridimensionamento scolastico che toglie autonomie scolastiche proprio nei territori più svantaggiati, nelle aree interne, in quelle di montagna, ma è proprio lì che dobbiamo dare uno strumento di contrasto alla povertà e alle disuguaglianze. Noi abbiamo l’ossessione di moltiplicare gli asili nido in tutto il territorio nazionale. Non solo perché i bambini che vanno al nido avranno poi più opportunità nel futuro, lo dimostrano gli studi, ma anche perché in una società come la nostra, e duole doverlo raccontare alla prima Presidente del Consiglio donna di questo Paese, quando mancano gli asili nudi sono soprattutto le donne a rinunciare al lavoro, non solo è un’ingiustizia ma anche antieconomico”.
 
Sulle tasse e l’evasione fiscale. “Occorre fare una vera guerra all’evasione e all’elusione fiscale, il Governo purtroppo sta dando il segnale contrario, ormai abbiamo perso il conto dei condoni, credo che siamo arrivati a 21 o 22 condoni, ma quando si fa quel tipo di politica si dà un segnale ai furbi a scapito dei contribuenti onesti, imprenditori, lavoratori, pensionati, che pagano le tasse anche per chi non lo fa. (sull’ipotesi di patrimoniale) Noi abbiamo fatto riferimento a un progetto che è in discussione a livello OCSE, che è una patrimoniale europea, è impossibile discutere di come si tassano i superricchi, miliardi e milionari? Ha senso ragionare a livello internazionale, perché i capitali si spostano più facilmente delle persone. Per abbassare le tasse sui lavoratori e sulle imprese in Italia, bisogna fare un contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e fissare un principio: noi vorremmo un nuovo patto con la cittadinanza e le imprese, tanto guadagni tanto paghi, una semplificazione. Questa Destra sta spezzettando il fisco in categorie per strizzare un po’ gli occhi agli evasori, le sembra normale che a parità di reddito se sei un lavoratore dipendente, un autonomo o un reddito finanziario paghi tasse enormemente diverse?”
 
Sull’alleanza col M5S. “Anche la Destra ha delle divisioni, credo che abbiamo fatto bene in questo anno e mezzo a cercare di costruire alleanze perché il nostro avversario è la Destra. In Liguria abbiamo perso ma ci è mancato poco, abbiamo perso di 8.000 voti evidentemente siamo stati meno convincenti. Vinciamo a Genova dove governa Bucci, che ha vinto le elezioni regionale, perdiamo a Imperia, dove evidentemente c’è stato anche un effetto Scajola; noi siamo cresciuti di quasi 10 punti rispetto alle scorse regionali e di più di  2 punti rispetto alle ultime europee perché non perdiamo tempo in polemiche con le altre forze di opposizione, e potrei dire la stessa cosa per Alleanza Verdi e Sinistra, che alle Europee e in Liguria è cresciuta come noi, e non perdiamo tempo in un dibattito politicista su qual è il perimetro di sigle migliori; noi ci occupiamo di un altro dramma, che il 50% degli italiani non sta andando più a votare”.
 
Sul voto per i fuori sede e sull’astensionismo. “Noi continueremo la battaglia per far votare non solo le studentesse e gli studenti ma anche alle lavoratrici e ai lavoratori; purtroppo alle ultime Europee siamo riusciti a ottenerlo per studentesse e studenti ma non ancora per lavoratrici e lavoratori, continueremo. Non illudiamoci però che sia questa la questione. Io credo che tante persone pensano che il loro voto non faccia più la differenza, allora mi rivolgo anche agli elettori dell’Umbria e dell’Emilia-Romagna dove si sta per andare a votare: se non ti occupi di politica, la politica si occupa comunque di te e altri prenderanno scelte che incidono sulla tua vita. C’è ancora qualcuno che fa politica nell’interesse di tutti e non di pochi; guardi questa Destra grida al complotto ogni giorno contro i poteri forti, ma la verità è che i poteri forti se li sono portati in casa, sono pieni di gente che ha interessi nella sanità privata. L’altro giorno il Sottosegretario Gemmato che ha una quota in una società privata, una Ministra del turismo che è attiva nel settore, hanno Lotito che vuole dettare legge anche domani sulla Federazione del gioco del Calcio dal suo scranno nel Senato... Questi interessi privati incidono e condizionano l’operato di questa Destra di Governo. L’astensionismo colpisce tutti e credo debba interrogare tutti. Noi stiamo provando ad andare lì, verso quelle persone che non ci credono più, mi auguro che lo facciano anche gli altri, ma è indubbio che l’astensionismo colpisca di più la sinistra; se vogliamo far sì che l’interesse di tutti prevalga sull’interesse di pochi, sempre gli stessi, bisogna che tutti vadano a votare”.
 
Se il M5S è un partito progressista. “Questo lo deve chiedere a loro. Mi chiedo, se non ti vuoi alleare col PD con chi ti allei?  C’è la Destra, e quella non è la nostra strada. Se pensi di farcela da solo ad arrivare al 50%, io credo che saranno gli elettori a non aspettare te... è chiaro che ci sono delle differenze ma si provano a comporre, per questo noi insistiamo sul progetto per l’Italia, cinque questioni concreti, sanità, scuola, lavoro, politiche industriali, diritti sociali e civili delle persone. Su questi temi non stiamo facendo fantascienza, già nelle Regioni, nei Comuni, in Parlamento, molto spesso le opposizioni riescono a unire le loro forze. Noi parliamo con tutti, stiamo facendo crescere il PD ma non abbiamo la presunzione di bastare a noi stessi, per questo facciamo proposte concrete. C’è una questione su cui non ci soffermiamo abbastanza: oggi se vogliamo davvero aiutare l’occupazione femminile, che vuol dire anche rilanciare l’economia di questo Paese, oltre a lavorare per una maggiore parità di genere, perché non approviamo subito un congedo paritario, 5 mesi retribuito al 100% non soltanto per le madri, anche i padri saranno felici di passare più tempo con i propri figli. Quando l’abbiamo portato in Parlamento, in un emendamento a mia prima firma, tutte le opposizioni hanno votato a favore. Continuiamo a insistere perché così mettiamo in difficoltà anche questa Presidente del Consiglio. (…) (Sulle alleanze) Noi di veti personali non ne abbiamo messi”.
 
Sul terzo mandato per De Luca in Campania. “Il PD ha una posizione chiarissima: siamo contrari al terzo mandato, la legge nazionale pone un limite di due mandati alle cariche monocratiche come quella del Presidente di Regione. Il PD pensa che quel limite sia equilibrato. Possono votare tutte le leggi regionali che vogliono, ma questo non cambia la posizione del PD che non sosterrà i Presidenti uscenti per un terzo mandato. Le regole valgono per tutti: pensa che non avremmo sostenuto con piacere Bonaccini per una terza corsa in Emilia-Romagna o De Caro, amatissimo a Bari? Non è questo il punto, le regole valgono per tutti. Se qualcuno non è abituato perché prima funzionava diversamente adesso è bene che si abitui al cambiamento perché io sono stata eletta esattamente per fare questo”.
Fattitaliani

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