Da oggi in libreria Non è il paese di Dracula (Bottega Errante Edizioni), il nuovo libro di Paolo Ciampi, giornalista e scrittore fiorentino, che ci accompagna alla scoperta della Romania, una terra ricca di fascino e contraddizioni. Cos’è la Romania?
Questa domanda, punto di partenza del viaggio, si trasforma in un’opportunità per scardinare luoghi comuni e scoprire un paese ricco di storia, cultura e bellezza paesaggistica. Un viaggio che dalla capitale si snoda attraverso le selve e i castelli della Transilvania, fino a raggiungere le coste più remote bagnate dal Mar Nero.Un reportage leggero ma documentato che mescola storia, incontri, gastronomia, immaginari. Non sarà dunque facile dare una risposta, in questa terra che continua a fare i conti con un’ingombrante eredità socialista e le insegne al neon della globalizzazione.
"Prima di un libro è stato un viaggio in cui le sorprese sono andate di pari passo col dissolversi di tanti luoghi comuni. E alla fine il lontano e il vicino si sono mescolati ed è arrivata la sorpresa più grande di tutti: la Romania, ho scoperto, poteva essere lo specchio di ciò che è l’Italia, di ciò che siamo stati e siamo noi italiani. Con le nostre storie intrecciate, ma anche con le tante amnesie e i tanti pregiudizi che dicono più di noi che dei romeni.
È successo in uno dei momenti più straordinari che ho potuto vivere in Romania, mentre cenavo col pesce del Danubio in un villaggio del Delta, a pochi chilometri dal Mar Nero. Mi sembrava di abitare una sorta di nicchia spazio-temporale. La sensazione di essermi lasciato tutto questo grande paese alle spalle ma anche di potermi portare qualcosa di importante al ritorno in Italia.
Allora è da qui che vengono, mi sono detto. E ho pensato alla dentista che ha curato i miei denti e ai muratori che mi hanno rimesso a posto la casa; al ragazzo che ogni mattina mi porge i giornali e ai tanti studenti che ho incontrato nelle scuole: tutti romeni, i nostri nuovi concittadini.
È da qui che vengono, mi sono ripetuto, da questo paese dove sono stato accolto con calore e gentilezza.
E non so spiegarmi bene, ma è pensando questo che ho sollevato un bicchierino di grappa di prugna. Ho brindato a me e alla Romania, a me e all’Italia, a me e all’Europa. E davvero non so spiegarmi bene, ma mi sono sentito migliore.
La Romania e i luoghi comuni. Nella migliore delle ipotesi: si va perché è la terra di Dracula. Ecco, l’ho detto, così mi tolgo subito il pensiero. Non è per questo che sto partendo? Allo stesso modo di quando me ne andai in Galles e Cornovaglia alla ricerca di Re Artù. Allora è per questo che può valere la Romania, per il Principe della Notte? Non ne sono tanto convinto."
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