«”Gli inquilini del sottoscala” racconta e dà voce a tutto quello che non può parlare o a cui è stato impedito di farlo. Il linguaggio e le sue infinite possibilità permettono di descrivere vicende, sentimenti, a volte veri, a volte inventati, a volte troppo reali per non richiedere l’ausilio della fantasia.» Bande rumorose in A1
“Gli inquilini del sottoscala” è l’album d’esordio del progetto Bande rumorose in A1, duo formato da Matteo Bosco e Valeria Molina. Il disco mette in scena, attraverso le 8 canzoni che lo compongono, una riunione condominiale di pensieri, paure e immagini che vogliono raccontare come si sentono:
Track by track
IL BLUES DI EVIN - La voce delle donne detenute nel Carcere iraniano di Evin per aver "preteso" un diritto.
FACCIO PENA A PAVESE - La delusione, accompagnata dell'ironia che la tormenta e la consola, è un altro dei temi affrontati durante questa "riunione", in cui c'è posto anche per il ricordo di Pavese.
THOMAS SANKARA - Le voci si accavallano: le voci dell'ex capo di stato del Burkina Faso, che scelse come metro di valutazione del suo mandato la felicità e fu assassinato durante un colpo di stato.
GLI STATI FINITI - Le voci di chi è costretto a subire gli abusi: da parte degli altri, da parte dello stato, da parte degli stati e da parte delle proprie emozioni (Imre Kertész ricorderà in "Essere senza destino" che nel campo di Auschwitz uno dei sentimenti peggiori con cui convivere era la noia).
L'ANALISTA RENATO - Gli "inquilini" hanno una memoria storica: non dimenticano Renato Cacciopoli, matematico e anarchico, geniale e tormentato, idealista e innamorato.
MI COMMUOVO AI SONDAGGI - Ne "Gli inquilini del sottoscala" c'è una paura di fondo: quella di non sentire più gli altri, di abituarci alle statistiche, di "commuoverci" con le percentuali di spaventarci di fronte alle "nuvole rosse", alla diversità.
NUVOLE ROSSE - “Nuvole rosse” è la paura del “diverso”, la paura di parlare con ciò che “non siamo noi”. Il brano è ironico, incalzante, amaro: passano in rassegna i luoghi comuni sul “diverso” e sulle potenziali minacce che da esso derivano. L’ironia è presente e stempera la rabbia, la tristezza di fronte alla mancanza di empatia, alla mancanza di curiosità. La chiosa del brano è un colore vivo in mezzo a milioni di tonalità di grigio.
CANZONE POP PER FIDANZATE INDIE - La riunione si chiude, un’ultima una velata polemica nei confronti del mondo "indie", spesso settario, quasi sempre "forzato", a volte senza senso.
ARRANGIAMENTO/COLLABORAZIONI:
Matteo Bosco: chitarra acustica, voce
Davide Tosches: percussioni, chitarra elettrica
Swanz the Lonely Cat: armonica
Valeria Molina: basso elettrico