Puccini, a Metz in scena "La Rondine": un trionfo di delicatezza musicale. La recensione

 


La rappresentazione de La Rondine di Giacomo Puccini, andata in scena a Metz il 4 e 6 ottobre, si è rivelata un trionfo di delicatezza musicale, con un'eccellente direzione artistica e interpretazioni vocali di gran livello. Pur essendo talvolta considerata un’opera "minore" di Puccini, la produzione ha dimostrato come la potenza emotiva e l'intensità musicale possano trascendere una trama apparentemente leggera, fino a raggiungere vette di grande drammaticità nel finale.

Gabrielle Philiponet, straordinaria interprete di Magda, ha offerto una grande prova vocale e attoriale. La sua voce calda e avvolgente ha saputo esprimere tutta la gamma emotiva del personaggio: dal sogno di una vita diversa e spensierata, alla consapevolezza dolorosa che l’amore, per quanto autentico, può essere impossibile. Nel celebre "aria a quattro" del secondo atto, la sua presenza scenica ha dominato il palco, ma senza mai oscurare i suoi compagni. Le interazioni con i personaggi di Ruggero (Thomas Bettinger), Prunier (Christian Colliae Lisette (Louise Foorhanno creato un affresco corale di rara bellezza e precisione vocale. Il quartetto è risultato perfettamente equilibrato, con una sintonia interpretativa e musicale che ha esaltato il delicato intreccio delle linee melodiche pucciniane.


La coreografia, altra nota di merito, ha arricchito la messinscena con movimenti eleganti e dinamici, rendendo vivaci e credibili i momenti di festa e leggerezza, in netto contrasto con la tensione emotiva che emerge nel finale. La regia di 
Paul-Émile Fourny ha saputo valorizzare ogni sfumatura della partitura, regalando al pubblico un’esperienza visiva che ha amplificato il senso di malinconia sottostante la vicenda.


La direzione musicale del M° 
Sergio Alapont è riuscita a mantenere un perfetto equilibrio tra il lirismo leggero e il pathos più profondo che Puccini sapeva così abilmente intrecciare. L’orchestra ha saputo far risaltare la raffinatezza della scrittura musicale di La Rondine, in particolare nei momenti in cui l’intensità cresce progressivamente, preparandoci a un finale carico di emozione e commozione.

Nonostante la trama, che può sembrare leggera rispetto ad altre opere pucciniane, La Rondine ha colpito il pubblico proprio per il contrasto tra la sua leggerezza apparente e la profondità musicale. Il finale, dove Magda sceglie di abbandonare il suo amore per Ruggero, si rivela di grande effetto emotivo e narrativo, lasciando un segno indelebile, proprio come una rondine che passa veloce nel cielo, portando con sé un'eco di sogni e rimpianti. Giovanni Zambito.


En Français
La représentation de La Rondine de Giacomo Puccini, donnée à Metz les 4 et 6 octobre, s’est révélée être un triomphe de délicatesse musicale, avec une direction artistique remarquable et des interprétations vocales de très haut niveau. Bien que parfois considérée comme une "œuvre mineure" de Puccini, cette production a démontré comment la puissance émotionnelle et l'intensité musicale peuvent transcender une intrigue apparemment légère, atteignant des sommets de grande dramaturgie dans le final.

Gabrielle Philiponet, interprète extraordinaire de Magda, a offert une performance vocale et scénique magistrale. Sa voix chaude et enveloppante a su exprimer toute la gamme des émotions de son personnage : du rêve d’une vie différente et insouciante à la douloureuse prise de conscience que l’amour, même authentique, peut être impossible. Dans le célèbre aria à quatre du deuxième acte, sa présence scénique a dominé la scène sans jamais éclipser ses partenaires. Ses interactions avec les personnages de Ruggero (Thomas Bettinger), Prunier (Christian Collia) et Lisette (Louise Foor) ont créé un tableau choral d'une rare beauté et d'une précision vocale exquise. Le quatuor était parfaitement équilibré, avec une harmonie interprétative et musicale qui a sublimé l’entrelacement délicat des lignes mélodiques de Puccini.

La chorégraphie, autre point fort, a enrichi la mise en scène par des mouvements élégants et dynamiques, rendant les moments de fête et de légèreté vivants et crédibles, en contraste frappant avec la tension émotionnelle qui se déploie dans le final. La mise en scène de Paul-Émile Fourny a su magnifier chaque nuance de la partition, offrant au public une expérience visuelle qui a amplifié le sentiment de mélancolie sous-jacent à l’intrigue.

La direction musicale du Maestro Sergio Alapont a su maintenir un parfait équilibre entre le lyrisme léger et le pathos plus profond que Puccini tissait si habilement. L’orchestre a fait ressortir la finesse de l’écriture musicale de La Rondine, notamment dans les moments où l’intensité s’accroît progressivement, nous préparant à un final chargé d’émotion et de commotion.

Malgré l'intrigue, qui peut sembler légère par rapport à d'autres œuvres de Puccini, La Rondine a touché le public précisément à cause du contraste entre son apparente légèreté et sa profondeur musicale. Le final, où Magda choisit d’abandonner son amour pour Ruggero, se révèle d’une grande force émotionnelle et narrative, laissant une empreinte indélébile, à l’image d’une hirondelle qui traverse rapidement le ciel, emportant avec elle un écho de rêves et de regrets. Giovanni Zambito.

Foto: © Philippe Gisselbrecht - Opéra-Théâtre de l'Eurométropole de Metz

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