Musica, Patrizio Santo a Fattitaliani: mai scordare chi siamo stati. L'intervista

 


"Cosa vorresti di più? È questa la domanda che mi pongo ogni giorno, ripensando a tutto quello che ho vissuto, alle cose che non ho mai fatto, ai baci che non ho mai dato, e che avrei tanto voluto dare. La luna, sempre più rossa, è quella che osservavo da bambino dal balcone di Noepoli, un  piccolo paesino della Basilicata, dove passavo le vacanze estive. Forse ho  troppa nostalgia del passato... mi manca scrivere nomi sui banchi di scuola  e continuare a chiedermi: Cosa vorresti di più?". Con queste parole, Patrizio Santo presenta così il suo nuovo singolo "Cosa Vorresti di Più", scritto insieme all'autore  Francesco Bosco. Il brano è un viaggio emozionale tra rimpianti, nostalgie e momenti non vissuti, capace di toccare corde profonde in chiunque l'ascolti. La musica avvolgente accompagna un testo che, con semplicità e autenticità, fa riflettere su quei piccoli dettagli della vita che spesso diamo per scontati.
Disponibile dal 25 ottobre su tutte le piattaforme digitali sotto l'etichetta Smilax Records, "Cosa Vorresti di Più" è un perfetto esempio di cantautorato pop moderno, in grado di unire una forte connessione emotiva con un sound coinvolgente. Fattitaliani ha intervistato Patrizio Santo per conoscerlo meglio. 
Patrizio, nel tuo nuovo singolo "Cosa Vorresti di Più" parli di nostalgia e di momenti mai vissuti. Cosa ti ha ispirato a esplorare questi temi?
Vivo ogni cosa con nostalgia, non so se sia negativa o positiva questa cosa, ma mi aiuta a scrivere.
"Cosa vorresti di più" nasconde tanti momenti che ho vissuto, molti di questi probabilmente mai detti, e credo che sia giusto così.
Nel brano, c'è un chiaro richiamo ai ricordi. Cosa rappresentano per te?
Tutto, i ricordi per me sono fondamentali, raccontano della persona che sono oggi, del perché sono così, mi aiutano ad affrontare la vita, ed a non perdere mai di vista i miei obiettivi.
Cosa speri che il pubblico provi ascoltando "Cosa Vorresti di Più"?
Spero che ognuno che ascolti il brano pensi al suo passato, positivo o negativo che sia stato, ma è vita e va vissuta.
Non dobbiamo mai scordare che siamo stati bambini, ragazzi, con le nostre paure, a volte stupide, che l'incoscienza poteva farci finire nei guai, che l'amore ci toglieva la fame.
Non dobbiamo scordare mai chi siamo stati.
Com'è stato scrivere insieme a Francesco Bosco su un tema così personale?
Con Francesco si è creato un grande legame in questi anni, scrivere con lui di vita personale mi piace, diverse idee e punti di vista riesco a creare nuove emozioni.
Prossimi progetti:  Ci saranno altri brani legati a questo tema o cambierai registro?
Scrivere di queste storie mi fa stare bene, sicuramente affronterò nuovi temi, ma senza nostalgia non credo riuscirei a farlo, quella la porterò sempre con me! Giovanni Zambito.
Fattitaliani

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