Il palcoscenico del Teatro Lo Spazio, accoglie il 9 e 10 ottobre, Mobbing Dick , spettacolo brillante, ironico, graffiante, uno spaccato, -fra dramma, comico e tragicomico, reale e surreale-, sulla condizione delle artiste donne nel mondo dello show business, scritto, diretto e interpretato da Caroline Pagani.
Tra serio e faceto, comicità esilarante e surreale, una riflessione su Eros, Teatro e potere, ai tempi di Shakespeare, così come nella nostra contemporaneità.
Un teatro, un’attrice, un regista attraversano alcune scene tratte da: Lucrezia Violata, Misura per Misura, Sogno di una notte di mezza estate, Antonio e Cleopatra, Romeo e Giulietta.
Un'attrice sbarcata a un’audizione con un baule pieno di personaggi shakespeariani, si imbatte in un Maestro ben diverso da come se lo immaginava.
Un regista pochissimo interessato alle sue qualità artistiche e le cui derive filosofiche ritornano eternalmente "all'origine della vita".
I due si fraintendono e i loro malintesi generano un succedersi di momenti dalla comicità esilarante e surreale, che ripropongono, in forma rapsodica, le mille facce di una realtà non certo ignota ma, ancora oggi, spesso garbatamente taciuta e rimossa.
Exit l'erotismo dei versi, l'orgasmo tramite l'estetica, i vari modi di dire il desiderio in scena. Alla cornice drammaturgica dell’audizione - riflessione tragicomica sul mondo delle audizioni e dello star system - si sovrappone un altro piano di realtà: un viaggio nell'Eros attraverso alcuni personaggi femminili delle opere di William Shakespeare: Isabella di Misura per Misura, Titania del Sogno di una notte di mezza estate, Giulietta, Cleopatra e l’eroina di Lucrezia Violata.
Un girotondo femminile e fantastico, una galleria di personaggi, caratteri e passioni di sconcertante attualità. Donne, così come l’attrice, accomunate da un destino scritto dalle loro passioni, dal loro rapporto con il demone di Eros. Nelle tristi vessazioni di un’attrice, animula alla mercè del sistema, si perpetuano e riflettono anche quelle storicamente subite dalle donne. Una riflessione sul desiderio, sull’eros, e sul fare teatro. Per sfuggire alle richieste del sedicente regista, l’attrice individua quale unica via d’uscita una full immersion nel suo mondo, quello del teatro e dell’attorialità allo stato puro, una personale ricetta per esorcizzare la dinamica del volere e del potere a tutti i costi, con finale a sorpresa. Ai versi di Shakespeare è affidato l’ultimo e insostituibile potere salvifico: al di là della scena e degli orpelli del teatro, la parola. E la sua eco.