Il pianista e compositore Fabrizio Mocata candidato al 25° Latin Grammy Award. L'intervista

 


Un altro italiano, infatti, vanta la nomination per il prestigioso premio: il pianista e compositore Fabrizio Mocata. Se ne parla poco nel nostro Paese, eppure Laura Pausini non è l’unica artista italiana nominata al 25° LATIN GRAMMY AWARD (a Miami il 14 novembre), a contendersi la prestigiosa statuetta ci sarà pure il duo composto dall’italiano FABRIZIO MOCATA e dall’argentino FRANCO LUCIANI, il cui disco “TANGO CRUZADOS” è stato selezionato nella categoria “MEJOR ALBUM DE TANGO” nella rosa dei cinque possibili vincitori. 

Come ci si sente ad essere considerati tra i pianisti più innovativi della scena internazionale del tango? 
Faccio un salto indietro con la macchina del tempo, a quando facevo i primi esercizi sui tasti bianchi e neri. Il mio sogno era essere un insegnate di provincia. Poi la vita mi ha portato la curiosità che ha generato capacità ed esperienza, così ho seguito un percorso. Questo è un lungo percorso, e spero di avere ancora tanto tempo per migliorarmi. Felice dei piccoli passi fatti, guardo avanti al futuro.

Com'è nata la collaborazione con Franco Luciani?
Franco è un musicista che ho sempre stimato ma con cui non avevo mai lavorato. Nell'ottobre 2018 ero a Melilla suonando nella Cumbre Mundial del Tango (raduno internazionale itinerante di musicisti di Tango da tutto il mondo), e il direttore Tato Rebora mi propose di collaborare con Franco nel successivo Festival di Granada. Si è subito creata una simpatia e una connessione musicale e ci siamo proposti di rivederci. Dopo la pandemia Franco mi propose di accompagnarlo in due concerti in Italia. Da quel momento è cominciata una stretta collaborazione dal vivo che ha fatto nascere il desiderio di registrare qualcosa insieme. 

Cosa ti affascina del tango? 
Mi affascina molto la matrice italiana del genere. I nostri migranti ebbero un ruolo fondamentale nella nascita del Tango. Si sente nella drammaticità dei temi affrontati, e il livello di poesia raggiunto dai letteristi di tango è veramente incredibile. Non dimentichiamoci che il lunfardo, la lingua del tango, ha molti termini di derivazione italiana. Il tango è una musica accogliente, che ti sana e che non ti giudica mai. 

Carlos Gardel e Astor Piazzola, due mostri sacri del genere, a quale si sente più affine?
Astor Piazzolla è stato il primo compositore che ho interpretato nell'anno 2000. Un passaggio quasi inevitabile per chi si avvicinava al tango in Europa. Carlos Gardel è invece la prima superstar del tango, e le sue melodie hanno segnato la nascita della tango canción. La mia stima per Gardel è immensa, ma dal punto di vista artistico mi sento più vicino ad Astor, che ha saputo traghettare il tango dalla tradizione ai giorni nostri, permettendo la sopravvivenza e la attualizzazione del genere. 

Nella tua biografia si legge che hai dato una rilettura personale a questo genere musicale. Da dove è nata l'ispirazione?
Ho sempre suonato jazz, e quindi è stato un percorso naturale quello di inserire elementi caratteristici del mio modo di suonare nel tango. Il mio CD “Swango” è stato proprio la materializzazione di questo mix tra swing e tango. Anche in quest'ultimo lavoro, c'è tanta improvvisazione, e l'utilizzo dei temi classici come materiale fluido per potere creare nuovi piani sonori. Per me è molto importante mantenere l'equilibrio tra il rispetto del genere e l'innovazione. 

Un'altra tua passione è l'opera lirica. Quali sono le emozioni che ti trasmette? 
L'Opera lirica è un grande patrimonio che ha reso l'Italia celebre nel mondo. La sua poetica ha molte affinità con il tango che è una tragedia che si consuma, invece che in tre ore, in tre minuti. Personalmente, sebbene abbia avuto esperienza come pianista accompagnatore, ho vissuto l'opera contaminandola con altri generi. I miei due progetti “Puccini Moods” e “Free The Opera!” ne sono la testimonianza. Entrambi in formazione di trio jazz pianoforte, contrabbasso e batteria, il primo lavoro con Gianmarco Scaglia al contrabbasso e alla batteria Ettore Fioravanti, e nel secondo Paul Wertico. In entrambi i lavori ho preso le melodie celebri e le ho completamente riarmonizzate, e ne ho cambiato ambito musicale, cercando però di mantenere il senso melodico che le caratterizza. Un altro progetto invece nasce proprio insieme a un grande cantante, il tenore Fabio Armiliato, con cui abbiamo sottolineato la relazione tra il tango e il belcanto, omaggiando due grandi figure come Carlos Gardel e Tito Schipa nel progetto Recital CanTango.

Quando avremo il piacere di vederti in concerto? 
In questo momento sono in tour in Bulgaria con il progetto Recital CanTango, ma posso già darvi appuntamento al mio ritorno il 10 Novembre a Firenze con la Cantante di Buenos Aires Sandra Luna. Il 14 Novembre sarò a Miami sperando di potervi comunicare una bellissima notizia. Sarò poi a Granada il 23 con la Tango Young Orchestra e a Cordoba, in Argentina a dicembre con il mio trio suonando “Puccini Moods” nel bellissimo Teatro Real. Prima di Natale sarò invece come solista con la Orchestra Sinfonica di Varna in Bulgaria, sempre celebrando Puccini nel centenario della morte. Tra Natale e Capodanno dovrei proporre invece un nuovo progetto nella mia terra, in Sicilia. Il 2025 invece festeggerò i 25 anni con il Tango tornando nel Festival di Granada insieme a Franco Luciani e tanti altri artisti. 
Fattitaliani

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