Fino al 3 novembre 2024 è possibile visitare, presso le sale di Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, la mostra personale antologica Mnemosine - La memoria greca delle arti di Vittorio Fava, promossa dalla Galleria d’Arte Purificato.Zero.
L’esposizione ripercorre la vita artistica di Vittorio Fava in cinquanta anni di lavoro e ricerca. Il titolo è ispirato a Mnemosine che nell'antica Grecia era la dea della memoria, considerata la madre delle nove muse, la personificazione stessa della memoria, venerata come la protettrice delle arti, della poesia e delle tradizioni. In dialogo con le otto sale rinascimentali affrescate di Palazzo Rospigliosi-Colonna cento opere che spaziano dalla pittura e alla scultura, dall’incisione agli assemblaggi, dalla carta al legno, dai leggii ai libri, dai mobili alla mobilità delle sue macchine. L’allestimento prevede una visita anche al grande Museo del Giocattolo, fiore all’occhiello della cittadina, dove verranno inseriti alcuni lavori dell’artista.
Vittorio Fava attraversa diverse dimensioni interpretando, di volta in volta, la sua come una immersione in situazioni di costante mutamento tra il figurativo e l’astratto, sempre fluide e inafferrabili, fino anche al pensiero di liberazione totale dagli schemi imposti dalla stessa arte concettuale. Un percorso inarrestabile che, dalla fantasia all’arte e dalla filosofia alla concretezza, Fava racconta e presenta al pubblico senza alcuna riserva con tutte le riflessioni e le confessioni che la sua crescita interiore ed artistica gli hanno saputo offrire. Infatti, come scrive lo stesso artista, «l’opera cresce insieme alla scoperta e all’assemblaggio delle materie, giorno dopo giorno, incollando le sue parti come una saldatura amorosa tra due amanti. Per combattere i duri momenti della manualità, quando la carta vetrata leviga il legno, penso di essere un operaio che nell’antico Egitto liscia il basalto divino con la sua pazienza sublime».
La mostra è corredata da un catalogo, a cura di Riccardo Pieroni.