"Disco Vivo" di Sara Rados e Progetti
Futuri è un album che respira autenticità e intimità. Registrato dal vivo,
cattura l'essenza del momento, con brani che spaziano dall'ironico "Gli
avanzi della festa" al nostalgico "Firenze, gli occhi di
aprile". Ogni canzone è intrisa di riflessioni personali, ma racconta
storie universali, con un tono sincero e spontaneo. La varietà emotiva dei
testi e la freschezza delle esecuzioni rendono "Disco Vivo" un
progetto vivo e pulsante, capace di creare un legame diretto con l'ascoltatore.
Disco Vivo è stato registrato dal vivo,
portando con sé una particolare energia e autenticità. Cosa significa per te
suonare dal vivo e perché hai deciso di registrare l'album in questo modo?
La musica, secondo me, è un puzzle e ha tante tessere. La composizione, lo studio, le sessioni di registrazione, le suonate informali tra amici. Ma alla fine, penso che la tessera del live è quella che mi piace di più, mi dà le sensazioni più forti: a volte mi agita o mi spaventa, altre mi innervosisce, ma per fortuna, mi fa sempre sentire connessa a cose profonde di me e degli altri. Mi piaceva quindi, l'idea di registrare un disco che testimoniasse questo amore che ho per la musica “viva”. Il live ti forma e ti fa crescere, ti fa progredire e capire le cose che funzionano e quelle da sviluppare, e forse è anche in grado di restituire un po’ di freschezza alle canzoni quando le registri.
I tuoi testi sono profondamente
personali, a volte ironici, altre volte malinconici. Quali esperienze ti hanno
influenzata maggiormente nella scrittura di questo album?
I fatti che accadono alle persone nella vita sono miliardi e miliardi, le storie possibili da raccontare sono potenzialmente infinite… Però se ci pensi, le “forze” che scatenano queste molteplici avventure del quotidiano, si contano sulle dita di una o due mani, e sono le stesse per tutti, e anche quelle che mi spingono a scrivere: l'amore, gli affetti, i valori che ti crei nel corso del tempo: queste cose qui
Hai collaborato con la tua band, Progetti
Futuri, e con altri musicisti come Fabrizio Mocata. Come si è sviluppata questa
sinergia durante la creazione dell'album?
Coi Progetti Futuri lavoravamo già da un po’ a
questi e tanti altri brani e portiamo in giro il live per piccoli palchi come
una specie di missione che nessuno ci ha chiesto da diverso tempo :)
Fabrizio è un amico: viviamo nello stesso quartiere e condividiamo la passione per le pastasciutte dei pranzi improvvisati
Ogni brano sembra raccontare una storia
unica, ma c’è un filo conduttore che lega tutti i pezzi. Qual è il messaggio
principale che vorresti trasmettere con questo album?
Ho fatto questo disco perché ne avevo bisogno, per togliermi dalla testa un'ossessione. Se qualcuno si ritroverà in questi brani o ne trarrà piacere all'ascolto, tanto di guadagnato. Il messaggio forse è questo: se senti di amare molto una forma d'espressione, sbattiti, fai con serietà e impegno ciò che hai in testa e vada come vada, piaccia o non piaccia agli altri ciò che è venuto fuori, considerati fortunato. Perché hai realizzato la tua opera.
C'è una canzone a cui sei particolarmente
legata? Se sì, quale e perché?
Mi sto già affezionando alle canzoni che metterò nel prossimo disco… Ce n'è una in particolare che è stata come una cura scrivere: parla di fiducia, in qualche modo, che l'amore arrivi a chi amiamo, alle persone per cui lottiamo con tutte le nostre forze, anche se ci sembra di aver fatto solo pasticci e anche quando la vita ci mette troppi bastoni tra le ruote
Guardando al futuro, quali progetti
artistici hai in mente dopo 'Disco Vivo'? C'è qualcosa che non hai ancora
esplorato musicalmente che ti piacerebbe affrontare?
Mille sono le cose, in campo musicale, che non ho ancora sperimentato. Se avrò la fortuna di incontrare i musicisti giusti, le situazioni concrete che si prestano e delle persone interessate alla mia poetica, sperimenterò più che volentieri: ma credo poco nello sperimentare a prescindere… In quel caso escono solo cose “costruite”.