Questa mattina Mauro Mazza, Commissario straordinario del Governo per la Fiera del Libro di Francoforte 2024, ha commentato l’importante ruolo dell’Italia come Ospite d’Onore alla Buchmesse, durante un intervento a “Calibro 8”, trasmissione condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV(canale 122 del digitale terrestre).
«Stiamo tentando di dare una buona prova di noi stessi, forse migliori di quanto siamo realmente, ma questo è il bello dell’Italia» ha esordito Mazza, aggiungendo: «Noi siamo un po' caotici, ma a volte questa ricerca del perfezionismo da parte tedesca si rovescia nel suo contrario; quindi, ci si perde a cercare un salone o un luogo di un incontro».«Con l’architetto Boeri abbiamo creato una splendida piazza italiana che è diventata un centro di attrazione per delegazioni internazionali. L’obiettivo non è solo mostrare il nostro meglio, ma anche creare occasioni di dibattito e confronto» ha proseguito Mazza.
Borgonovo ha chiesto del programma ufficiale, tra mostre, dibattiti e l’enorme attenzione mediatica, e Mazza ha chiarito: «Nonostante qualche polemica interna, il programma che abbiamo costruito è ricco di incontri significativi. Abbiamo faticosamente organizzato confronti tra persone che la pensano diversamente, come il dibattito tra Borgonovo, Marramao e Tarchi o l’incontro tra Alessandro Campi e Andrea Romano. Nessuno ha convertito l’altro, ma il rispetto reciproco ha creato un dialogo costruttivo. Questo è un valore fondamentale che speriamo di diffondere».
Riguardo all’importanza della Buchmesse, Mazza ha evidenziato che la Fiera del Libro di Francoforte è un evento principalmente dedicato agli editori e alla promozione dei libri italiani all’estero: «L’impatto di Francoforte ha già prodotto centinaia di traduzioni dei nostri libri, ma la misurazione del successo della nostra presenza si vedrà nei mesi e negli anni a venire. Noi stiamo facendo del nostro meglio, ma tocca poi agli autori e agli editori vendersi bene».
Il tema dell’egemonia culturale è emerso durante la conversazione, con Borgonovo che ha chiesto se la Fiera possa essere vista come uno spazio per affermare un’egemonia culturale italiana. Mazza ha risposto: «Il nostro obiettivo non è imporre un’egemonia, ma offrire una vetrina all’Italia. È l’unica cosa giusta che un governo liberale può fare. La nostra presenza qui mostra un’Italia libera, dove ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, come ha sottolineato anche Carlo Rovelli, che ha ribadito che l’Italia è un Paese in cui il pluralismo è vivo e dove il passato non deve oscurare il presente».
Infine, sulla scelta dello scienziato Rovelli come speaker, Mazza ha chiarito il suo intento di garantire continuità dopo le polemiche del passato: «Appena nominato commissario, il mio primo pensiero è stato chiamare Rovelli. Volevo che ci fosse quella continuità che si era interrotta. Un interlocutore come Rovelli deve rappresentare l’Italia, qualunque cosa voglia dire, e ha avuto la libertà di farlo».