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Ci racconti il vostro percorso artistico dagli esordi a questo disco?
Il progetto è nato da un idea di Giacomo Biasutti e Giovanni Sabot, che, dopo aver suonato già in alcune band assieme, hanno deciso di iniziare ad incontrarsi, nel 2018, per comporre nuovi brani sperimentali. Nei primi mesi ci trovavamo in soffitta di Giovanni solo come duo chitarristico; scrivevamo pezzi che erano fortemente caratterizzati da sonorità folkloristiche tipiche del flamenco e della musica balcanica e da riff surf rock. Dopo un po’ ci siamo accorti che i nuovi brani stavano prendendo una piega sempre più movimentata, necessitando quindi di una formazione più “rock”. Durante gli anni seguenti il gruppo ebbe diverse formazioni, pubblicando il primo EP “Astemio” come quartetto (2 chitarre, basso, batteria), per poi arrivare alla formazione attuale nel 2020, che vede il passaggio di Giacomo Biasutti alla batteria, l’aggiunta della tromba (inizialmente Gabriel Pino, attualmente Michele Pedronetto) e di un nuovo frontman (Giovanni Leone). Formato il sestetto, pubblicammo un altro EP , “Bullet Weight” per poi definire al meglio il nostro stile musicale nel primo omonimo album, uscito nel 2024.
Dal punto di vista musicale come definiresti questo album?
Di base direi che è un album alternative rock, appunto perché la definizione “alternative” include tante cose. Sicuramente sono presenti tante, forse a volte anche troppe influenze derivanti da generi diversi, e questo può essere sia un punto di forza (soprattutto nei live) sia un punto debole (può rendere difficile identificare la band in un genere preciso). Ci piace anche definire il nostro genere come un “folk dopato” in quanto i vari elementi della musica folkloristica presenti (mazurca, balcan, afro cuban) sono immersi in sonorità e dinamiche più spinte e frenetiche, a volte quasi sfiorando il metal.
La prima parola che viene in mente ascoltando il vostro disco a un ragazzo della vostra età?
Beh questo ovviamente dipende… Essendo il nostro un genere di nicchia è possibile che molti ragazzi che ascoltano musica totalmente diversa possano definire questo album “strano” o non attempato. Nonostante questo abbiamo avuto vari commenti del tipo “un bel viaggio”, “molto immersivo” oppure “potente e creativo” da gente più o meno vicina noi, spesso e volentieri gente a cui piace la musica movimentata e ballerina.
E la prima parola che viene in mente a te per definire forbici (il pezzo secondo me più riuscito del disco)?
Serpeggiante. È una canzone che definirei serpeggiante così a intuito, sia per il riff principale che ricorda molto le sonorità usate dagli incantatori di serpenti, sia per l’ambiguità del testo, che passa da delle frasi più allusorie, quasi viscide nei versi, a uno sfogo di frustrazione e di sincera invidia nei ritornelli.
Ora che è uscito il disco, sei pienamente soddisfatto di quello che avete prodotto?
Si, ci riteniamo soddisfatti del prodotto. Per noi era la prima vera e propria esperienza in uno studio professionale (Black Deer Studio, Treviso), cosa molto soddisfacente ma che ci ha anche fatto rendere conto di certe cose che avremmo potuto sistemare meglio in fase di composizione, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti. Nonostante tutto il nostro obbiettivo era fotocopiare al meglio l’ impatto che diamo in live e sicuramente questo disco lo ritrae molto bene come energia.
Progetti per i prossimi mesi? Date in giro per l’Italia?
Per ora abbiamo ancora qualche data per il 2024 (Venezia, Verona, Perugia, e varie nel Triveneto), il nostro obbiettivo poi è quello di far girare abbastanza il nuovo album con la speranza di poter continuare a fare sempre più concerti, anche collaborando con qualche booking se interessata, anche perché fin ora abbiamo sempre visto i live come il nostro punto di forza
L ALBUM
L'album Dalyrium Bay, è il risultato della ricerca musicale e tematica che meglio esprime lo stile dell’omonima band. Una ricerca che parte dalla musica tradizionale ed etnica e arriva fino a sonorità metal e punk, dando luce ad un folk rock energico con un sottofondo grottesco e di denuncia al quale non siamo riusciti a resistere. I brani sono caratterizzati dalla squillante tromba che emerge dalle sonorità distorte e pulsanti della strumentale, che, pur rimanendo sempre energica, presenta vari cambi di dinamica e tempo, capaci di trasportare l 'ascoltatore anche in un immaginario più mistico e riflessivo.
Musica e testi di Dalyrium Bay
Registrato presso Alter studio
Artwork di Julian Camilo Galindo
BIOGRAFIA
I Dalyrium Bay sono un gruppo Alternative Rock che si è formato a Udine nel 2020.
La band nacque dall'idea di Giacomo Biasutti e Giovanni Sabot (attuali batterista e chitarrista) che già da un po' si trovavano in soffitta per comporre brani originali come duo di chitarre, finché il repertorio non prese una piega più movimentata, necessitando di una formazione più "rock".
Dopo un anno di ricerca e sperimentazione musicale, la band ha definito la propria direzione artistica e identità. I Dalyrium Bay si distinguono per i loro spettacoli dal vivo, caratterizzati da un mix energico e coinvolgente di Alternative Rock con sonorità balkan e ritmiche latin/surf. Il tutto viene poi condito con una vena punk che accompagna i testi, delineando e consolidando l'attitudine del progetto.
Con due Ep all'attivo e un centinaio di date sulla pelle, la band ha calcato lo stesso palco di artisti come: Gogol Bordello, Jack Broadbent, Rumatera, Cacao Mental, Zion Train, Dargen D'Amico.