«“Faccio pena a Pavese” potrebbe essere definita una “canzone d’amore”, ma c’è molto di più. Dietro il ricordo malinconico di un’attesa “mai conclusa” (che ricorda, appunto, il celeberrimo episodio di Pavese, riportato anche da De Gregori in “Alice”) si nascondono riflessioni personali, ricordi, speranze e “bilanci” inerenti la vita. Nel corso del brano si mescolano immagini diverse: quelle di chi “aspetta” con quelle di ha smesso di aspettare e si chiede il perché.» Bande Rumorose in A1
“Faccio pena a Pavese” è il singolo d’esordio di Bande Rumorose in A1, nuovo progetto di Matteo Bosco e Valeria Molina.
Questo brano si distingue per il suo gioco con il linguaggio, dove ogni parola diventa una storia che l’ascoltatore può fare sua per ricostruire un episodio della propria vita o un sogno.
L’autoironia è sempre presente, quasi fosse la “spina dorsale” della malinconia evocata dal contesto in cui si svolge il brano. La canzone racconta di una donna attesa al parcheggio che non arriverà mai, ma i ricordi che accompagnano l’attesa hanno un che di “comico”. Chi attende non è l’eroe triste che si ripete “Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi…”, ma è quello che sale sul tram senza biglietto, pensa all’amore e si imbatte nel “controllore”.
La chitarra accompagna il brano “da lontano”, il tempo è quello del “seadrum” e, per mantenere la tensione della vicenda, delicata e malinconica, c’è l’armonica, vera e propria voce fuori campo del brano.