A metà tra iniziativa promozionale ed evento nell’evento
Relazioni, rabbia,
esclusione, perdita, padre. Sono queste le parole scelte per rappresentare
“ferite” da alcune persone interpellate dagli organizzatori del Festival
Francescano che, dal 26 al 29 settembre a Bologna s’interrogherà sulla cura,
sul dolore e su come affrontarli, insieme a grandi ospiti e a più di cento
iniziative.
L’occasione è stata la
realizzazione del video promozionale della XVI edizione del Festival che ha
voluto come principali protagonisti chi conosce l’evento e vi partecipa. Un
bambino, una giovane donna, due volontari, una suora e un frate, in
rappresentanza del pubblico della manifestazione organizzata dal Movimento
francescano dell’Emilia-Romagna che lo scorso anno ha contato 50mila presenze.
Diverse le esperienze
personali di sofferenza raccontate a cuore aperto nel video, ferite riassunte da
ciascun protagonista in una sola parola chiave scritta a pennarello su un grande
foglio bianco. Perché condividere il dolore, trovare insieme una cura possibile
è proprio ciò che si farà in Piazza Maggiore a Bologna, attraversando ferite interiori
o globali, come le guerre o quelle inferte all’ambiente.
Per questo, al termine
della clip - diffusa attraverso i canali digitali del Festival e che sarà poi trasmessa
anche sui maxischermi dal 26 al 29 settembre - sono gli stessi protagonisti a
strappare il foglio su cui hanno scritto la propria ferita, per poi ricomporne
insieme i pezzi: condividere, accettare il dolore è un passaggio fondamentale
per riuscire a trasformarlo e a trasformarci.
Spiega fra Giovanni
Rinaldi all’interno del video: “Mi arrabbio quando non riesco a fare qualcosa, quando
non vengo compreso: è una ferita perché ferisce gli altri. Quando si pensa alla
ferita, si pensa di solito a quella in entrata, a ciò che si riceve; invece, la
ferita è anche ciò che io faccio, agisco contro gli altri”. Del resto, come
commenta suor Chiara Trotta, “a volte le relazioni diventano il luogo dove la
persona si gioca la vita”. E quando le ferite sembrano insuperabili? Confida Daniela
Caiti: “Bisogna lasciarsi aiutare: non è semplice, ma è fondamentale”. Chiosa Daniele
Bedogni: “Prendere coscienza della propria sofferenza, gestirla, è un po’ come nel
logo del festival: ricoprire d’oro le ferite del proprio cuore”.
Gli 800 anni delle
stimmate di San Francesco è l’ispirazione per l’edizione 2024 del Festival
Francescano, manifestazione che da sedici anni attualizza il messaggio di
questa figura storica e spirituale così importante.
Tra gli ospiti: Pablo Trincia e Pietro Morello (giovedì 26
settembre); Chiara Giaccardi, Mauro Magatti, Aberto Ravagnani, Federico Taddia,
Enzo Fortunato, Massimo Recalcati, Simone Cristicchi e Luigi Verdi (venerdì 27
settembre); Giovanni Caccamo, Cathy La Torre, Francesco Patton, Stefania
Andreoli, Marta Cartabia, Noa, Mira Awad, Carota e Bebo de Lo Stato Sociale
(sabato 28 settembre); Pierbattista Pizzaballa, Dante Carraro, Alberto
Mantovani, Davide Rondoni, Nello Scavo, Jean-Marc Aveline, Marco Impagliazzo
(domenica 29 settembre). Il
programma completo su: www.festivalfrancescano.it.