1. Il tenore Amadi Lagha ha da poco pubblicato il nuovo album "La voie de la voix", per l’etichetta Aida Music Label che contiene alcune delle più celebri arie dei maestri Puccini, Verdi e Bizet, composizioni che sono particolarmente care all'artista. Fattitaliani lo ha intervistato.
Le arie del cd ti hanno
accompagnato durante la tua formazione. Puoi condividere con noi un ricordo
particolare legato almeno ad una di queste arie?
Ricordo che al conservatorio invece di fare solo i soliti esercizi tra vocalizzi
e scale che sono a volte noiosi, utilizzavo anche brani di arie d'opera per
scaldarmi, ad esempio il frammento "o dolce baci, o languide carezze"
nella Tosca per lavorare sulla zona del passaggio, sul legato e il piano..
Approfittavo, ad esempio, della scrittura dell'aria "questo o quella" nel
Rigoletto per lavorare maggiormente sull'agilità diaframmatica, sulla pronuncia
e la dizione...
Stessa cosa nel caso della cabaletta "di quella pira" che utilizzavo per rinforzare gli acuti in generale e il Do di petto in particolare.
2. Dopo gli studi, ricantare a teatro
alcune di queste stesse arie che effetto ti ha fatto? Temevi più il giudizio
del pubblico o l'autocritica?
Ricantare sul palcoscenico queste arie procura
un’emozione diversa e amplificata. Non
si tratta più di un estratto di un'aria d'opera cantata separatamente in
concerto o in studio ma di
un'interpretazione inserita nel suo vero contesto dove c'è una continuità
drammaturgica che le dà il proprio significato, con un prima e un dopo... si
aggiunge a questo l'emozione dal vivo grazie alla presenza e l’energia del
pubblico e con quello che comporta in termini di senso di responsabilità e di
rischio. Ecco perché è bello...
Per quanto riguarda il giudizio, temo sempre sia quello del pubblico che quello personale. Sono arie d'opera che io chiamo "arie di responsabilità", in primo luogo perché sono molto popolari nell'ambito lirico e poi perché sono state cantate dai più grandi tenori che sono esistiti prima di noi. Sono "monumenti" che ci sfidano continuamente durante tutta la nostra carriera… noi invecchiamo con il passare del tempo ma loro no !
3.
C'è un passaggio, una frase di
queste arie che ti emoziona particolarmente, che ti rappresenta?
Tendo a preferire i brani tristi perché penso che contengano più carica emotiva rispetto a quelli felici... Inoltre, ho sempre avuto difficoltà a scegliere tra un brano e l'altro o tra un passaggio e l'altro perché per me sono diversi e quindi non ho preferenza ma se devo scegliere un frammento tra le arie di questo disco, scelgo questa frase detta da "Mario Cavaradossi" nell’aria di "E lucevan le stelle" dopo la sua condanna a morte e prima della sua fucilazione : "…svanì per sempre il sogno mio d’amore, l’ora è fuggita e muoio disperato e non ho amato mai tanto la vita"
Se ti guardi indietro, qual è la caratteristica principale del percorso che hai fatto fino ad ora? Più soddisfazioni o paure?
Né l'uno né l'altro : è un mix d’amore,
curiosità, coraggio e gusto del rischio…
La "paura" fa parte del gioco ma si
manifesta soprattutto quando siamo ammalati o quando non siamo fisicamente/mentalmente
in forma o quando siamo di fronte ad una situazione imprevista...
Per quanto riguarda la soddisfazione,
raramente mi ritengo soddisfatto, per non dire quasi mai.
Prossimi impegni?
A breve sarò : "Don Alvaro" nella Forza del destino di Verdi al Corum di Montpellier in Francia, "Mario Cavaradossi" nella Tosca al Teatro di Tirana, "Le chanteur de Mexico" all’opera di Metz in Francia a dicembre, "Dick Johnson" nella Fanciulla del West di Puccini al comunale di Bologna, "Don José" nella Carmen di Bizet al Carlo Felice di Genova… in seguito, altri. Giovanni Zambito.
Tracklist
1) Rigoletto, Act I: "Questa o quella"
2) Il Trovatore, Act III: "Ah sì ben mio"
3) Il Trovatore, Act III: "Di quella pira."
4) La Traviata, Act II: "Lunge da lei...De' miei bollenti spiriti"
5) La Traviata, Act II: "O mio rimorso in famia"
6) Werther, Act III: "Pourquoi me réveiller, ô souffle du printemps"
7) Tosca, Act I: "Recondita armonia"
8) Tosca, Act III: "E lucevan le stelle"
9) Turandot, Act III: "Nessun dorma"