Nel Paese delle meraviglie firmato D&G



di Giuseppe SinagugliaA due passi dal Duomo, presso il prestigioso Palazzo Reale di Milano, sarà possibile visitare sino al 31 luglio 2024 la mostra “Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana”. Una imperdibile occasione per immergersi totalmente nella meravigliosa favola dell’alta moda raccontata con maestria da Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Una avventura sartoriale ormai storica che ha trovato nella città meneghina  la sua naturale sede ed oggi questo evento promosso dal  Comune celebra in pompa magna la maison D&G.
 L’allestimento mette in luce il prestigioso lavoro svolto dalle maestranze artigiane italiane, l’immenso talento dei creativi e l’eccellenza insuperabile del Made in Italy. Il Bel Paese è protagonista tanto quanto i due stilisti, il meglio che c’è, tra tradizione ed innovazione, tra antichità e novità. Le diverse sezioni raccolgono collezioni di anni passati e ciascuna sala sorprende con immersive installazioni, suoni e profumi. Si inizia con “fatto a mano”, in sottofondo si sente il battito di un cuore. Il  tema è quello del Grand Tour in Italia alla scoperta dell’arte, dei capolavori, del know-how, delle tecniche, delle iconiche cartoline, degli ornamenti, dell’houte couture, della dolce vita. Completano questa visione “totalitaria” le opere pittoriche di Anh Duong.

Si continua con “l’arte e la maestria del vetro” in un dialogo simbiotico tra lampadari, specchi, cristalli, riflessi e abiti mentre si ascoltano sonori vetri in frantumi.
Poi si passa a “il Gattopardo” col suo simbolico significato di passaggio, capolavoro letterario, un cult cinematografico e che in questo caso si intreccia con l’Alta Sartoria. Accompagnati dal Valzer brillante di Verdi e Rota, sembra di essere presenti nelle lussuose stanze del mitico ballo. Subito dopo “la devozione”, è teatralmente rappresentato da un Sacro Cuore posto al centro di una travolgente composizione dominata da un mistico contrasto tra oro e nero che pervade ogni cosa come l’impeccabile manto abilmente ricamato. Dopodiché si accede a “La sartoria. Ornamenti e volumi”. Il timbro inconfondibile di Pavarotti riempie e rallegra questa sezione rappresentativa dell’atelier di moda. Manichini, prove e provini, aghi, bottoni, accessori e gomitoli, fanno di questo ambiente la romantica celebrazione del lavoro.

Successivamente “vestire l’architettura e la pittura”  con la videoinstallazione digitale site specific, offre spunto di riflessione su cosa è l’arte e sui parallelismi tra moda, pittura e architettura, tra costruzione di un vestito e di un edificio, tra la stesura di un bozzetto per un affresco e per un modello d’abito e così via.
“I maestri artigiani siciliani” fanno esplodere di colore lo spazio dedicato alla Sicilia e allo stile inconfondibile tradizionale dell’isola, mentre “Il barocco bianco” rende candida e rarefatta la sala evocativa della plasticità scultorea di matrice serpottiana.
Continua lo stupore con le sezioni denominate “le divinità in sogno” e “mosaici divini” dove il prestigio della storia e la spiccata contemporaneità si indossano e donano una luce sovrumana.
E quasi al termine ecco l’Opera! Le arie dei grandi melodrammi e le melodie del Bel Canto si materializzano in velluti e ricami che lasciano senza fiato. Si conclude il percorso espositivo con un abito in pizzo macramé dorato e gioielli di filigrana d’oro, omaggio alla Madonnina posta in cima alla metropoli, “nel Cuore di Milano”.

Il successo della mostra si può misurare nel gran numero di signore e signori, con le mani al petto e a bocca aperta davanti a virtuosi ricami e preziosi tessuti, o intimamente curiosi di fronte allo scintillio di preziosi gioielli, pietre e cristalli, o con gli occhi che brillano al cospetto di scarpe e borsette, o vogliosi di immortalare col proprio telefono ogni parte di questo lussuoso sogno,  o entusiasti nel costatare dal vivo la reale qualità di quanto visto solo nelle riviste di settore.
Fattitaliani

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