Napoli nell'Ottocento: colori, paesaggi mozzafiato e volti espressivi in mostra alle Scuderie del Quirinale



Visitare la mostra "Napoli Ottocento" alle Scuderie del Quirinale è stata un'esperienza arricchente, un viaggio emozionante attraverso le immagini e le storie di una città che, nell'Ottocento, ha vissuto una stagione di intensa vitalità culturale e artistica. Appena varcata la soglia della mostra, mi sono sentito trasportato in un'altra epoca, immerso in un mondo fatto di colori, paesaggi mozzafiato e volti espressivi.

La mostra, curata da Sylvain Bellenger, Jean-Loup Champion, Carmine Romano e Isabella Valente, è un omaggio alla Napoli del XIX secolo, un periodo ricco di contraddizioni e trasformazioni. Le opere esposte raccontano una città in fermento, che da un lato si modernizza e dall'altro è pervasa da un affascinante mix di splendore e degrado. Passeggiando tra le sale, mi sono trovato di fronte a capolavori di artisti come William Turner, John Singer Sargent e Edgar Degas, ognuno dei quali ha catturato un aspetto unico della bellezza napoletana.

Pasquale Liotta, (Catania, 1850-1912) L’ effetto dell'hashish 1875 circa olio su tela Catania, Museo Civico Castello Ursino © Archivio Scala Group, Antella © 2024. DeAgostini Picture Library/Scala, Firenze

Le vedute di Capri, Ischia e la costa amalfitana mi hanno lasciato senza fiato, con i loro colori vividi e l'atmosfera sognante. I paesaggi vulcanici del Vesuvio, rappresentati in modo così realistico e al contempo sublime, mi hanno trasmesso un senso di meraviglia e inquietudine. Ogni opera era una finestra su un mondo passato, ma che sembra ancora vivo e pulsante.

. Edgar Degas (Parigi, 1834 – 1917) Thérèse de Gas 1863 circa olio su tela Parigi, musée d'Orsay © Archivio Scala Group, Antella © 2024. DeAgostini Picture Library/Scala, Firenze

Una delle sezioni più affascinanti è quella dedicata a Edgar Degas. Scoprire le sue radici napoletane e vedere come la città abbia influenzato il suo stile mi ha fatto apprezzare ancora di più la sua arte. I prestiti di opere celebri dai musei di tutto il mondo, come il Musée d’Orsay e l'Art Institute di Chicago, hanno reso questa sezione un vero gioiello della mostra.

Non meno impressionanti sono stati i contributi degli artisti locali come i fratelli Palizzi e Domenico Morelli, che hanno saputo interpretare con maestria le storie e i sentimenti della Napoli ottocentesca. Le loro opere mi hanno colpito per la loro capacità di evocare il folclore e la vita quotidiana della città, mescolando il realismo con una visione idealizzata.

Una delle esperienze più suggestive è stata l'installazione multimediale che accoglie i visitatori sullo scalone d'ingresso, con le immagini del Vesuvio in eruzione. Questa rappresentazione del sublime e della brutalità della natura è una perfetta sintesi del percorso espositivo e delle emozioni che suscita.

Gioacchino Toma (Galatina, 1836 - Napoli, 1891) La pioggia di cenere del Vesuvio 1880 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti su gentile concessione del Ministero della Cultura - Gallerie degli Uffizi 

"Napoli Ottocento" è un viaggio indimenticabile attraverso un secolo di storia, arte e cultura, un'occasione unica per ammirare opere di altissimo valore e per comprendere appieno un periodo ricco di contraddizioni e di fascino. 

Uscendo dalla mostra, ci si sente arricchiti e ispirati, con una nuova consapevolezza della straordinaria eredità culturale di Napoli.


Foto copertina: Sil’vestr Feodosievič Ščedrin (San Pietroburgo, 1791 - Sorrento, 1830) Veduta da Mergellina 1826 olio su tela Napoli, collezione privata


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