Rock ad alti ottani, ballate catartiche, tempi dispari, melodie speziate, e addirittura una tromba dall’Australia (nella traccia “Bambina”).
Il secondo EP dei LAVA, completamente autoprodotto, propone quattro canzoni che escono dal sentiero tracciato del pop-rock italiano, e si avventurano in mezza costa, per avere una vista migliore dall’alto: è una colata di musica calda e viscerale, che combina la carica distruttiva dei cataclismi naturali al disorientamento dei tempi moderni.
BIOGRAFIA:
I LAVA sono un gruppo indie rock della provincia di Lecco.
Daniele, Marcello, Stefano e Valerio suonano un rock sporco e melodico, per raccontare il logorio della vita moderna. L’obiettivo del gruppo è fare la musica che vorrebbero sentire in radio, ma che purtroppo le radio non passano. Il risultato è un riassemblaggio degli stili pop e rock, decostruiti e metabolizzati per poi essere ricomposti dai nostri quattro, che come novelli Dottor Frankenstein, esultano deliranti davanti alla propria creatura che prende vita.
L’intervista
Ci racconti il vostro percorso artistico dagli esordi a questo disco?
Siamo nati come trio strumentale (Marcello - batteria, Daniele – basso e Valerio – chitarra) nel 2019, e dopo varie sperimentazioni con altri membri (cercavamo un cantante), nel 2022 abbiamo trovato Stefano (chitarra) abbiamo raggiunto la forma attuale e stabile di quartetto.
Ci conosciamo tutti da una vita, essendo vicini di casa (Marcello e Valerio), o compagni di scuola (Stefano e Marcello), o avendo suonato in gruppi precedenti (Daniele e Marcello, e Stefano e Marcello).
Dal punto di vista musicale come definiresti questo album?
Questo EP, come anche i nuovi brani del prossimo LP su cui stiamo lavorando, sono la nostra interpretazione di tutti i sottogeneri del pop rock che ci hanno entusiasmato negli anni di ascolti e di concerti.
Potremmo catalogare la nostra musica attuale come “Alternative indie pop rock”, ma in realtà è un guazzabuglio di tutti i generi e i sottogeneri che ci piacciono, in un citazionismo fine solo al risultato di avere belle canzoni.
Nonostante l’attacco ad alto voltaggio di La revolucion, che potrebbe far pensare a un disco punk, ci sono molto ltre cose che entrano ed escono dai brani… E’ per il background diverso dei componenti o una cosa pensata per uscire un po’ dagli schemi e non fermarsi alla formula verse chorus verse del rock(pop mainistream?
Direi entrambe le cose: ascoltiamo un po’ di tutto e le ispirazioni per i brani sono le più svariate.
In più fare musica di un solo genere, o anche fare canzoni troppo standard nella forma o nel contenuto, ci annoierebbe a morte, quindi cerchiamo di usare i clichè sonori dei vari sottogeneri del pop e del rock come elementi per costruire canzoni come architetture post-moderne, che mischiano i generi precedenti a puro fine estetico.
I novelli dottor Frankenstein (come dite voi nel comunicato) hanno creato un mostro gentile come nel romanzo della Shelley che rimarrà incompreso dai più?
Compresi o incompresi, continueremo a fare la musica che ci piace e ci stimola, senza pretese di piacere a chicchessia se non a noi stessi. Non abbiamo velleità di fama né di gloria, ma solo di fare musica.
Non che ci sia poi tanto da comprendere in fondo: la nostra è musica fine a sé stessa, come i testi, che non sono altro che un pretesto per emettere melodie o urla con le voci.
Progetti per i prossimi mesi? Date in giro per l’Italia?
Stiamo già lavorando ad una decina di nuovi pezzi, per il nostro primo LP, che prevediamo di finire verso la fine dell’anno, e di pubblicare entro la prossima primavera. Se questo EP vi è piaciuto anche poco, il prossimo album non vi deluderà di sicuro.
Come date: per adesso abbiamo un unico live in programma, in piazza della Pace a Osnago per il 20 luglio, assieme agli ottimi Doc Brown (https://docbrownitaly.
Uno degli obiettivi di questo EP era proprio quello di trovare qualche data per il prossimo futuro, quindi seguite i nostri social per aggiornamenti sui concerti.