Beethoven, Brahms e Bach (secondo Busoni) per Hélène Grimaud



Una scelta di pagine personali e appassionate per la pianista francese in recital alla Scala

Il ciclo “Grandi pianisti alla Scala” ospita lunedì 3 giugno Hélène Grimaud, una delle più apprezzate interpreti in particolare del repertorio romantico. Nota anche per il suo impegno sociale ed ecologico (si ricorda tra l’altro il suo impegno in difesa dei lupi), la Grimaud presenta un programma incentrato sul grande repertorio tedesco dell’Ottocento. Apre l’impaginato la Sonata n° 30 op. 109, una pagina intima e familiare dedicata nel 1821 alla diciannovenne Maximiliane Brentano in cui Beethoven interviene liberamente sugli equilibri formali opponendo ai due movimenti iniziali, brevi e quasi improvvisatori, il libero sviluppo dell’imponente tema con variazioni che costituisce il Terzo movimento. All’altro capo del secolo risalgono i Tre intermezzi op. 117 con cui nel 1896/97 Brahms torna al pianoforte dopo anni di prevalente attività sinfonica, trovandovi innanzitutto uno strumento di malinconico dialogo interiore. Questi pezzi per i quali “anche un solo ascoltatore è di troppo” hanno in realtà una dedicataria, Clara Schumann, cui Brahms confida la “ninna nanna dei miei dolori”. Libertà formale e abbandono lirico sono la chiave anche delle Sette fantasie op. 116, in cui la rêverie si alterna a scatti di improvvisa tensione. Conclude il programma la celebre trascrizione pianistica di Ferruccio Busoni della Ciaccona per violino solo di Bach. La pagina originale, la cui eccezionale complessità sembrava sfidare le caratteristiche dello strumento, aveva affascinato i compositori romantici da Mendelssohn a Schumann e Brahms: la versione di Busoni ne restituisce forza retorica e complessità intellettuale concludendo il concerto in un crescendo emotivo e spettacolare.

Interprete di profonda sensibilità, dotata di una tecnica impeccabile, è anche una fervente sostenitrice dei diritti dell’uomo e della protezione della natura, nonché una scrittrice di talento.

Nata a Aix-en-Provence nel 1969, studia con Jacqueline Courtin al Conservatorio della sua città e poi a Marsiglia con Pierre Barbizet. A tredici anni entra al Conservatorio di Parigi e tre anni dopo ottiene il primo premio in Pianoforte; in seguito si perfeziona con György Sándor e Leon Fleisher. Nel 1987 dà il suo primo recital a Tokyo e viene invitata da Daniel Barenboim a suonare con l’Orchestre de Paris: è l’inizio di una brillante carriera che l’ha portata a esibirsi con le orchestre più prestigiose sotto la guida dei più grandi direttori contemporanei. Nel 1988 partecipa al Festival di Lockenhaus, invitata da Gidon Kremer, che insieme a Martha Argerich avrà un’influenza importante sul suo sviluppo artistico. Nel 1990 debutta con l’Orchestra di Cleveland, si stabilisce negli Stati Uniti e dà il suo primo recital newyorchese al Metropolitan. Nel 1995 debutta con i Berliner Philharmoniker diretti da Claudio Abbado; nel 1996, sempre sotto la bacchetta di Abbado, si esibisce ai Festival di Lucerna e Pesaro con la Gustav Mahler Jugendorchester e nel 1999 debutta con la New York Philharmonic diretta da Kurt Masur. Al 2001 risale il suo debutto al Concertgebouw di Amsterdam, con Riccardo Chailly sul podio. È anche un’appassionata musicista da camera, che si esibisce spesso presso i centri musicali più importanti e i festival di maggior richiamo con partner quali, ad esempio, Sol Gabetta, Thomas Quasthoff, Rolando Villazón, Jan Vogler, Truls Mørk, Clemens Hagen e i fratelli Capuçon.


Il CD Duo, con la violoncellista Sol Gabetta, nel 2013 ha ottenuto il premio Echo Klassik nella categoria “migliore incisione di musica da camera dell’anno”.

L’album The Messenger (2020), inciso con la Camerata Salzburg, giustappone il Concerto per pianoforte K 466 di Mozart e brani del compositore ucraino Valentin Silvestrov, alla cui musica vocale è dedicato Silent Songs, inciso dal vivo con il baritono Konstantin Krimmel.

Nella sua ampia discografia figurano altri prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Choc della rivista “Le Monde de la Musique”, il Diapason d’or, il Grand Prix du Disque, il Record Academy Prize di Tokyo e il Midem Classic Award.

Un incontro casuale con un lupo, in Florida, ha dato origine al suo impegno a favore di questa specie a rischio di estinzione, che l’ha portata a fondare a New York il Wolf Conservation Center. Inoltre, appartiene all’associazione Musicians for Human Rights, una rete mondiale di musicisti e persone che lavorano nel settore musicale creata allo scopo di promuovere il rispetto universale dei diritti dell’uomo.

Scrittrice di successo, ha pubblicato nel 2003 Variations sauvages, tradotto in numerose lingue, seguito dall’autobiografia romanzata Leçons particulières, apparsa nel 2005 e, nel 2013, dal romanzo Retour à Salem.

I suoi prossimi appuntamenti comprendono le esecuzioni del Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Brahms con la London Philharmonic Orchestra in tutta Europa e con l’Orchestre Philharmonique du Luxembourg nell’ambito della sua residenza stagionale presso la Philharmonie Luxembourg; il Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 K 466 di Mozart con la Philadelphia Orchestra e Yannick Nézet-Séguin; recital a Boston, Atlanta, Chicago e Toronto e concerti con la Camerata Salzburg (con la quale inizierà un nuovo sodalizio artistico nella Stagione 2023-2024) del Concerto per pianoforte e orchestra di Schumann al Konzerthaus di Vienna, al Festival di Dresda, al Festival del Mecklenburg-Vorpommern (insieme al Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra di Beethoven) e al Festival di Évian. Dopo il successo di Silent Songs, insieme a Konstantin Krimmel eseguirà brani del ciclo di Silvestrov a Lussemburgo e Dortmund.

Foto di Mat Hennet

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