The Bowers presentano il 1° ep "Pieno mezzo vuoto": una fusione delle nostre idee e gusti


"Pieno  Mezzo  Vuoto"  rappresenta  il  frutto  del  nostro  impegno  durante  il  periodo  di  lockdown, amalgamando  le  nostre  influenze  musicali  in  un  lavoro  dal  carattere  immediato  e  autentico. Si  tratta  di  un  album  diretto  ma  allo  stesso  tempo  profondo,  in  cui  ogni  brano  ha  una  sua identità  distintiva  pur  contribuendo  a  creare  un'esperienza  coesa.  Questo  disco  incarna  il

nostro  sound  eclettico,  che  spazia  dal  punk-rock  al  nu  metal,  dal  rap  al  pop,  riflettendo  chi siamo e  ciò che amiamo  fare.

 

INTERVISTA 

Ci  racconti  il  vostro  percorso  artistico  dalla  vostra  unione  a  questo  ep  d’esordio? Dal  punto  di  vista  musicale  come  definiresti  questo  album?

I  The  Bowers  nascono  con  la  loro  vera  formazione  in  epoca  post-COVID.  I  membri  fondatori

Matteo  (chitarra)  e  Valentino  (batteria)  incontrano  Alessandra  (basso),  e  per  qualche  mese provano  in  trio.  Successivamente,  a  chiudere  definitivamente  la  band,  arriva  Charith  (voce)  a completare  quello  che  siamo  oggi.  L'EP  che  abbiamo  pubblicato  è  il  risultato  dei  nostri diversi  gusti  musicali,  pur  cercando  di  mantenere  uno  stile  nostro  che  è  ancora  in  evoluzione e  in  continua  ricerca.

Considero  un  disco  molto  moderno  quello  che  proponete  per  la  grande  capacità  di mischiare  i  generi.  Siete  sicuramente  molto  eclettici…  da  dove  viene  questo eclettismo?

L'album  è  una fusione delle nostre idee e gusti, seppur diversi, cercando di rendere la nostra musica  riconoscibile  e  di  sviluppare  uno  stile  nostro  che  è  sicuramente  in  evoluzione.  È come  dire:  qual  è  il  tuo  film  preferito?  O  il  tuo  attore  preferito?  O  il  tuo  colore  preferito?  O  il tuo  piatto  preferito?  Secondo  noi,  non  si  può  scegliere,  sono  troppe  le  risposte  che  si potrebbero  dare,  quindi  perché  limitarsi.

Quanto  incide  la  presenza  di  una  donna,  la  sensibilità  femminile,  nelle  scelte

stilistiche  del  gruppo?

La  presenza  di  Alessandra  impreziosisce  la  nostra  formazione.  A  livello  musicale,  è  una delle  bassiste  più  toste  che  conosco.  Il  suo  mentore  è  Cliff  Burton,  e  ho  già  detto  tutto. D'altro  canto,  anche  l'occhio  vuole  la  sua  parte.

Nel  comunicato  fate  un  elenco  di  film,  libri,  band  e  musicisti…  Musicalmente,  in   moltimomenti,  mi  viene  in  mente  Morello  dei  RATM  (ma  avete  citato  i  Primus  che  qua  e  là emergono).  Dal  punto  di  vista  cinematografico  vi  vedrei  bene  con  David  Fincher, anche  se  lui  ha  sempre  al  suo  fianco  Trent  Reznor.  E  dal  punto  di  vista  letterario  avete citato  Orwell…  Ma  1984,  visti  i  tempi  e  anche  l’humus  che  si  percepisce  nella  vostra musica,  forse  era  più  appropriato.  Che  ne  pensi?

Sì, siamo appassionati di film. Ovviamente, tutto quel filone stupendo di cinema dagli anni '70, '80 e '90 con cui siamo cresciuti ci ha indubbiamente influenzato. Il nostro nome deriva appunto da un libro e poi film di quell'epoca. Da  chitarrista,  ti  ringrazio  per  la  citazione  su  Morello,  ma  lui  è  veramente  inarrivabile. Sicuramente,  io  ci  ho  messo  un  po'  di  Primus  nelle  mie  corde,  da  vero  appassionato  di  Les Claypool  e  tutti  i  suoi  progetti.  Caspita,  magari  poter  accompagnare  Fincher  e  poi  mi  tiri  fuori Reznor,  che  dire?  Ho  amato  il  suo  lavoro  in  Seven,  uno  dei  thriller  più  riusciti  degli  ultimi vent'anni  per  me. Per  quanto  riguarda  Orwell,  bisognerebbe  chiedere  ad  Alessandra;  è  lei  la  vera  esperta.

Ora che è uscito il disco, siete pienamente soddisfatti di quello che avete prodotto?

Siamo soddisfatti, ma come sempre chi crea qualcosa di suo trova sempre il neo, il difetto. In realtà, abbiamo pronto un altro EP e abbiamo molta fame. Più lavoriamo insieme e più il nostro sound si solidifica, come ti dicevo prima. Personalmente, penso che in un percorso creativo non ci sia mai limite, per cui non basta accontentarsi, ma metterci passione, cuore e dedizione per cercare di fare sempre meglio. Quello  che  ci  piacerebbe  è  avere  il  tempo  necessario  e  giusto  per  produrre  come  vorremmo i  nostri  brani,  poter  lavorare  con  l'elettronica  (synth)  o  mettere  altri  strumenti  oltre  ai  nostri: pianoforte,  fiati,  archi,  insomma,  rendere  la  nostra  passione  una  professione.

THE  BOWERS       

Pieno  mezzo  vuoto  (EP)

Overdub Rec.

NUMERO  CATALOGO:    ODR  197

UPC  EP:  8057506200870

https://open.spotify.com/intl-it/album/10x8kreYLsQotURAhKvYt4?si=t97F2sN9QxKC_qhFfyprSg

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