Note di regia
“Ho pensato di fabbricarmi un bel burattino di legno. Il burattino
deve ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali.”
Geppetto, misteriosamente custodendo nel suo corpo una scelta
da adolescente, sogna di fabbricarsi un burattino meraviglioso e di girare con
costui il mondo: viaggio da clown, da circo, avventuroso e illusionistico.
Pinocchio fa suo il sogno di Geppetto. Per realizzare quel
sogno, egli dovrà toccare il fondo della sua sventura, fino a quando,
trasformato in somaro, sarà Stella della danza nel circo del Paese dei Balocchi
e rischierà di diventare una pelle di tamburo per la banda.
Pinocchio è già riconosciuto come fratello dalle marionette
del Teatro di Mangiafuoco: il suo ingresso trionfale nel mondo di quelle Maschere
immortali sembra un battesimo ufficiale. Qui egli raggiunge il luogo che spiega
e motiva la sua nascita.
Da quel progetto accarezzato dal genitore (ridotto a puro
fantasma nel ventre della balena) passando attraverso il Carrozzone di
Mangiafuoco (Suoni festosi di grancassa…il giubilo del Gran Teatro, attori che
sembrano marionette e marionette che sembrano attori…e la scena, straziante
satira parodica della commedia popolare e del melodramma, in cui Pinocchio chiede
a Mangiafuoco la grazia per “Arlecchino”) o presso la casa della fata, creatura
dominata dal terrore di essere abbandonata, perduta, e costretta a sua volta a
rischiare di perdere, abbandonare (ma anche quello della fata sembra essere un
mondo teatrale con quei dottori e quei becchini grotteschi e surreali, con quel
suo apparire e scomparire, resistendo sempre, di morte in vita, quella
emblematica “massa” di capelli turchini) a quella ribalta che è il circo dove
Pinocchio-somaro è costretto ad esibirsi
l’approdo è in un finale con il palcoscenico ormai vuoto quando,
uscito dal sogno “di legno”, Pinocchio vede il suo simulacro abbandonato come
un costume di scena. Avventura onirica, notturna, di una notte definitiva, dove
il giorno è solo recitato da sarcastici lampi temporaleschi e il destino del grande
burattino si rivela, letteralmente, teatrale. Maria Grazia Cipriani
dal 6 all’11 febbraio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
PINOCCHIO di Collodi
Adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
Scene e costumi Graziano Gregori
Attori Giandomenico Cupaiuolo, Elsa Bossi, Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Carlo Gambaro, Ian Gualdani, Filippo Beltrami
Suoni Hubert Westkemper
Luci Angelo Linzalata
Foto di scena Filippo Brancoli Pantera
produzione compagnia Teatro del Carretto
organizzazione MAT-Movimenti Artistici Trasversali
durata: 80’ guarda il trailer https://www.youtube.com/watch?v=v8R9KLpRKZc
Pinocchio ha ottenuto i seguenti riconoscimenti:
Premio E.T.I. "Gli Olimpici del Teatro" allo scenografo Graziano Gregori
Premio del pubblico come miglior spettacolo al XIX Baltic House International Theatre Festival a San Pietroburgo
Info e prenotazioni
solamente tramite CARD LIBERA E CARD LOVE o tramite abbonamenti e card
acquistati in precedenza promozioneteatrovascello@gmail.com
Biglietti: Intero 25 euro - Ridotto over 65: 20 euro - Ridotto
Cral/Enti convenzionati: 18 euro - Ridotto studenti, studenti universitari,
docenti e operatori delle scuole di teatro, cinema e danza 16 euro gruppi di almeno 10 persone 16 euro
a persona
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065881021 con carta di credito e bancomat abilitati,
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Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a
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Foto di Filippo Brancoli Pantera