Monica Sarnelli: intervista alla cantautrice partenopea

Dopo otto anni da “A Testa in Su”, undici da “Notte Lenta” e quasi venti da “Lazzare Felici”, Monica Sarnelli ritorna con un nuovo album, “'E n’ata manera”, prodotto e distribuito dalla Zeus, storica casa discografica, fondata dalla Famiglia Barrucci nei primi Anni ‘60.

Dieci tracce scritte da grandi autori - Vincenzo D’Agostino, Bruno Lanza, Gianni Fiorellino, Enzo Caradonna, Sally Monetti - dirette, arrangiate e realizzate dal cantautore (polistrumentista) Gianni Fiorellino che, nell’album, suona anche piano, tastiere e chitarre.

È un progetto che apre nuovi scenari nel percorso artistico di Monica e che - grazie alle scelte di Gianni Fiorellino - le ha permesso di sperimentare una vocalità diversa rispetto a quanto fatto in precedenza.

 

Monica, innanzitutto, parliamo di questo nuovo progetto, "'E N'ata Manera". Puoi spiegarci come è nata l'idea di collaborare con Gianni Fiorellino e come questo abbia influenzato il tuo percorso artistico?

Da tanti anni ci seguivamo artisticamente ma senza mai avere la possibilità di conoscerci. Poi, tramite il caro amico Pasquale De Angelis (bravissimo bassista: ha suonato per tanto tempo nella mia band e da qualche anno collabora stabilmente con Gianni Fiorellino) questa conoscenza è avvenuta e, devo dire, la sintonia musicale è stata immediata!

Come hai affrontato le sfide e le scoperte nel tuo percorso artistico durante la realizzazione di "'E N'ata Manera"? Qual è stata la parte più gratificante di questo progetto per te?

Le sfide e le scoperte sono andate di pari passo, soprattutto nella fase di “pre produzione” dei brani realizzata presso lo studio di Gianni Fiorellino. Inizialmente tutto mi sembrava lontano da ciò che avevo cantato nei miei album precedenti e le tonalità delle canzoni mi sembravano non adatte alla mia vocalità… Poi - proprio come avviene quando si accetta una sfida e si ha voglia di scoprire altro di noi - via via che passavano i giorni, provando e riprovando, mi sono sentita sempre più a mio agio nei testi, nelle musiche e negli arrangiamenti realizzati da Gianni Fiorellino. 

Nel dedicare l'album alle donne e affrontare tematiche così importanti, hai una canzone che ritieni sia particolarmente significativa o personale per te? Puoi condividerne la storia o l'ispirazione dietro di essa?

Direi che sceglierne una sola mi risulta riduttivo…, poichè tutte le canzoni dell’album esprimono concetti a me molto cari…, ma se proprio devo indicherei *’E n’ata manera*. Il testo di Bruno Lanza (già autore per me di *Un Posto al Sole* e *Tu si’ meglio ‘e me*) esprime un’idea dell’amore che si scollega dallo schema - troppo spesso presente nelle coppie - di “possesso” di uno dell’altro. Piuttosto lancia il messaggio che l’amore va confermato giorno per giorno, non è un contratto ma un sentimento puro che può unire la coppia nella libertà individuale.

In un'epoca in cui l'industria musicale è in costante evoluzione, come affronti il bilanciamento tra la conservazione delle radici culturali e l'innovazione nel tuo lavoro artistico?

Non credo che un artista debba farsi influenzare dall’industria. Ovviamente è una opinione personale che attiene al mio approccio alla musica ed al lavoro che faccio, da cantante solista, da più di trent’anni. Non ho mai ragionato a tavolino nello scegliere brani da realizzare ma ho sempre voluto cantare ciò che mi dava emozione e, devo dire, spesso ho scelto cose che sono piaciute e sono poi diventate popolari e quindi “anche” commerciali! 

Guardando al futuro, c'è un sogno o un obiettivo artistico che desideri realizzare? Qualcosa che non hai ancora fatto, ma che speri di realizzare nella tua carriera?

I sogni e gli obiettivi - ed è bene che sia così - sono sempre vivi e costanti nella mia testa e nel mio cuore. Senza sogni ed obiettivi un artista deve darsi ad altro… C’è tutta la volontà - mia ma anche del mio team (il mio produttore, Dario Andreano, ma anche i miei figli - Ciro e Francesca - che, da qualche tempo, mi supportano nella mia attività) di voler fare in maniera “più costante” qualcosa che ho già sperimentato in passato (ma, probabilmente, non ero ancora convinta o forse non ero pronta): alternare i miei abituali concerti a spettacoli in cui la musica si fonde con il teatro. Già a marzo 2024 rimetterò in scena uno spettacolo, che può vantare i testi dello scrittore Maurizio de Giovanni - che proposi già per qualche replica nel 2011 - dedicato ai miei miti partenopei, eroi di quel movimento denominato “Neapolitan Power”: Pino Daniele, Mario Musella (cantante degli “Showmen”), Franco Del Prete (“Showmen”, “Napoli Centrale”), Joe Amoruso, Rino Zurzolo… Titolo dell’opera: *Napoli Plebiscito Italia*.


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