"Ritroverò Leonardo?" è il nuovo romanzo di Alberto Pizzi, un viaggio emozionante attraverso il tempo e lo spazio pubblicato da Vallecchi Firenze. In questo avvincente racconto, lo scrittore ci immerge in un vortice di mistero e storia che affonda le sue radici nel Rinascimento e si estende fino ai giorni nostri.
Alberto,
"Ritroverò Leonardo?" è un intrigante mix di storia, mistero e
destini intrecciati. Cosa ti ha ispirato a creare questo vortice intricato che
collega l'epoca rinascimentale al mondo contemporaneo?
La via del marmo tra la cava di Candoglia e Milano via acqua mi ha affascinato sin da piccolo, sentendola raccontare dalle persone anziane. Ho visitato cave sia in galleria che a cielo aperto e facendo questo ho incrociato la vita di Leonardo da Vinci durante i suoi due soggiorni a Milano. Di seguito anche la costruzione del Rivellino a Locarno.
Qual è il
messaggio chiave che speravi di trasmettere attraverso questa fusione di
epoche?
Bisogna tornare ad
apprezzare il fare a dispetto dell’apparire.
Infatti il
messaggio è di far ricordare e apprezzare le opere dell’ingegno e del lavoro
materiale alle nuove generazioni. Pensare alla fine del 1300 di cavare un
blocco di marmo dalla montagna e farlo arrivare a Milano percorrendo 120
chilometri di vie d’acqua ha dell’incredibile.
Soprattutto vedendo quanto ancora oggi è pericoloso e faticoso il lavoro in una cava.
La tua
narrazione è descritta come impregnata di chiaroscuri e tensioni. Come hai
gestito la creazione di atmosfere così intense nel tuo romanzo?
Lavorandoci sopra giorno per giorno e seguendo il mio istinto, pensando la notte e scrivendo nelle pause del lavoro. Io non ho mai preso parte a nessun corso di scrittura e i miei studi sono stati presso un istituto tecnico per ragionieri.
Cosa rende i
personaggi del maresciallo Calarco e il giornalista Marcello Forni così
affascinanti e come si sono evoluti nel corso della storia?
Il maresciallo Calarco e il giornalista Marcello Forni sono miei compagni di viaggio da una decina d’anni e come tali ho pian piano imparato a conoscerne pregi e difetti. Dal primo racconto “Trenta giorni sono pochi” del 2012, per passare ai libri “Il Compito” e “I disegni perduti di Leonardo” e ad altri racconti contenuti in “delitti di lago” dall’uno al 7.
"Ritroverò
Leonardo?" sembra un romanzo che mescola abilmente storia e finzione. Qual
è stata la parte più affascinante della ricerca storica che hai condotto per
questo libro?
La vita e il caratteraccio di Leonardo nei suoi due periodi milanesi e la vita dura nelle cave di marmo e granito, di cui è ricca la zona dove io sono nato e cresciuto
Qualche
anticipazione per i tuoi prossimi lavori e impegni?
Nella seconda parte
di quest’anno dovrebbe uscire un mio romanzo grazie a Morellini (che già ogni
anno edita un mio racconto in Delitti di Lago, giunto quest’anno al settimo
appuntamento)
Per il prossimo
anno spero di pubblicare sempre con Vallecchi Firenze il terzo libro della
trilogia sui disegni di Leonardo da Vinci andati persi nel lago Maggiore.
Speriamo……