"2000 Metri" di Silvia Alibrandi: il conflitto tra la nostalgia e la rabbia dell'amore perduto

Nel brano "2000 Metri" si delinea un intricato affresco delle sfumature emotive che caratterizzano la fine di una storia d'amore intensa. Silvia Alibrandi dipinge un panorama complesso, in cui il sentimento, una volta tanto forte da far provare la sensazione di volare, si trasforma in una dolorosa caduta, carica di dolore, tristezza, rabbia e nostalgia.

La canzone descrive il susseguirsi di discussioni in cui le parole pronunciate sembrano appartenere a lingue diverse, incapaci di tradurre la profondità dei sentimenti. Si raggiunge un punto in cui la reciproca identificazione si dissolve, e il confronto diventa impossibile. La cantautrice sottolinea la resistenza nel chiudere la porta definitivamente sull'amore, nonostante le sparizioni e i giorni di silenzio, culminando in un "mi manchi" che rompe la distanza.


Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? Cosa rappresenta per te?

2000METRI è il mo primo inedito, quindi ci sarà sempre un legame speciale. È una canzone nata dalla fine di una storia d’amore molto intensa. Ho detto tutto quello che non ho potuto dire o che non è stato compreso. È stato liberatorio scriverla in un momento di dolore e di rabbia.

A quale idea si ispira il videoclip?

Partendo dal titolo, siamo andati letteralmente a 2000 metri di altezza, 2123 per la precisione. La neve dà questo senso di solitudine, di sofferenza, ma anche di purezza e rende la mia immagine molto eterea, che è una cosa che mi appartiene.

Quali sono le tue influenze musicali?

Senza alcun dubbio mi ha influenzata tutto il mondo del teatro e del musical. Sono anche un’attrice e ho studiato tantissimo questa disciplina. Nel musical quando si canta o si balla si recita anche, si interpreta. E per me l’interpretazione è un elemento indispensabile. C’è sempre un racconto che nasce da un’urgenza alla base di tutto; può essere il racconto di una storia, di un’emozione, di un’attimo… ma è un racconto. Quindi amo artisti come Lady Gaga o Miley Cyrus, che vivono ogni parola di ciò che cantano.

Amo però tanti generi diversi, quindi ascolto Ed Sheeran, Ultimo, Elisa, ma anche Lucio Dalla e Pino Daniele. Tutti artisti che hanno delle voci importanti e tanto da raccontare.

Come e quando è iniziata la tua passione per la musica?

Non c’è un momento preciso. La musica c’è sempre stata, da quando ne ho memoria. Cantavo da piccolissima, sia per gioco che facendo dei concerti con mio papà che è chitarrista. Casa Alibrandi è sempre stata ed è tutt’ora una casa che vive di musica.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare e perché?

Sono cresciuta a pane e musical e un’artista che è sempre stata un punto di riferimento per me è Lea Michele. La sua voce melodiosa e la sua tecnica sono sempre state un’ispirazione. Sarebbe bellissimo duettare, magari sulle note di “Defying Gravity”.

Progetti futuri?

L’uscita delle prossime canzoni. C’è un progetto chiaro a cui tengo tantissimo e che non vedo l’ora di condividere! Poi tanti concerti.




Fattitaliani

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