di Caterina Civallero
Come ci si potrebbe aspettare da un testo sul
tema del femminicidio e sul narcisismo patologico sono stata toccata dai
racconti degli autori che hanno partecipato alla stesura del testo intitolato e
promosso da Andrea Giostra, psicologo, criminologo, scrittore.
Con grande piacere e profonda responsabilità accolgo l’invito di scrivere una recensione del libro. Due capitoli in particolare, un po’ per lo stile usato, un po’ per i contenuti, mi hanno colpita più degli altri: cito qui un passaggio trattato da Ilaria Cerioli che scrive: «…quando si è dotati di un feroce istinto verso il martirio, si indossa volentieri una croce di sofferenza mentre attendiamo la salvezza. Questa, badate bene, per qualcuno potrà avvenire solo grazie alle cure sadiche di un abile carnefice. Pertanto, non puoi aspirare alla catarsi, se prima non scendi all’Inferno: attraverso il massimo dolore, infatti, trovi redenzione». Sono affermazioni forti, ruvide e purtroppo fortemente veritiere. Esiste un identikit del narcisista patologico tanto quanto ne esiste uno analogo della potenziale vittima. Vittima e carnefice sono come una chiave e una serratura perfette che scattano all’unisono e sanno riconoscersi nel profondo, a prima vista.
Quando Francesca Viola Mazzoni si ispira
alla spiegazione che Andrea Giostra offre del ragno assassino Hadronyche
formidabilis, che costruisce la sua tela a imbuto, esattamente come il
narcisista patologico mi vengono i brividi al solo pensiero, e ricordo alcuni
episodi della mia vita in cui stavo per essere inghiottita dal mio torturatore.
Credo che esperienze pericolose siano capitate a molte donne della mia
generazione che, per analoghe esperienze sociali, hanno vissuto un’adolescenza
in cui germogliavano i prodromi di un carattere propenso al sacrificio in nome
dell’amore.
L’autrice, nel suo brano intitolato Sfoderata,
scrive: «Vi voglio svelare un segreto: la tela del ragno è più temibile se
progettata attorno alla mosca studiandone i movimenti, i bisogni, le abitudini.
Le fragilità soprattutto. Conoscerle in anticipo rende squalo persino il
cefalo. Loro, i predatori, che siano ragni o squali, ti amano di un sentimento
in ‘ente’. Perdutamente Sfacciatamente Irrimediabilmente. Rideva anche la
ragazza dai folti capelli. Sarebbe stata la prossima genuflessa sugli scalini
del patibolo ma non gliel’ho detto perché già mi credeva pazza. Il boia è un
bravo commediante, l’ho capito in ritardo. L’odio, quello gliel’ho risparmiato
ed è stata la mia vendetta. Perché ero emotiva, è vero. E mi ero macchiata
della terribile colpa di un animo sentimentale. Ma la schiena era attraversata
da un’invincibile anima di cemento armato. E tra le costole cresceva l’edera.
Mi hai sottovalutata. Peccato».
Questo brano particolarmente evocativo mi fa
tornare alla mente un favoloso film del 1988 con un altrettanto mirabile cast
formato da John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e
Keanu Reeves. Si tratta di Le relazioni pericolose del regista Stephen
Frears, una pellicola che gli appassionati cinefili hanno rivisto più volte.
In questo morboso intreccio, che si ispira al romanzo settecentesco del
francese Pierre-Ambroise-François Choderlos De Laclos, emerge una carica
cinica e narcisistica che avvelena l’animo di due ex amanti, la focosa Marchesa
di Merteuil, vedova e apparentemente rispettabile, e il Visconte di Valmont,
noto libertino che fa delle sue conquiste un punto di forza, come ci si aspetta
da un vero narcisista. I due sono legati da una perversa amicizia nata sulle
ceneri di una vecchia passione che ha marchiato a fuoco l’animo della marchesa
rendendola ancor più spietata.
Ricevuta un’insanabile offesa da uno dei suoi amanti,
monsieur De Gercourt, la vorace Marchesa di Mertueil decide di servirsi delle
prestazioni libertine dell’amico Visconte per vendicarsi.
De Gencourt sta per convolare a nozze con una
giovane educanda appena uscita di convento, Cecile Valanges, interpretata da
una giovanissima Michelle Pfeiffer, e la Marchesa (interpretata magistralmente
da Glenn Close) propone a Valmont di sedurre la ragazza e spingerla a tradire e
umiliare così il promesso sposo. Valmont, pretenzioso amante insaziabile, preferisce
che le sue prede siano alla sua altezza e rivolge la sua attenzione alla fredda
Presidentessa De Tourvel, donna di alto
rango, distaccata e restia alle sue attenzioni. Questo atteggiamento stimola il
suo Narciso profondo e lo spinge a far emergere le sue astuzie più segrete.
La Marchesa di Mertueil e Valmont si alleano e ferocemente ordiscono una trama fatale che inghiottirà le vittime designate, all’inizio, per gioco. La sete di rivalsa si fa implacabile e nella tela costruita per catturare le prede cadranno uno alla volta tutti i protagonisti. Di fronte a una storia così complessa verrebbe da pensare che certe cose accadano solo nei film ma, leggendo le testimonianze del libro Femminicidio e Narcisismo patologico di Andrea Giostra e autori vari, ci accorgiamo che certe esperienze morbose sono all’ordine del giorno e si sviluppano sotto i nostri occhi.
Vittime e carnefici, chiavi e serrature,
amanti e amati, che sperimentano inferni danteschi e torture disumane si
dipanano fra vendette e passioni da cui si inizia a guarire solo implorando
fortemente aiuto: questo è lo scenario a cui dobbiamo prepararci se vogliamo
prendere veramente coscienza degli aspetti patologici della relazione tossica.
Ragion per cui per cui Femminicidio e
Narcisismo patologico risulta essere un ottimo viatico che istruisce a 360
gradi sul territorio della sofferenza amorosa e ci insegna a proteggerci,
difenderci, informarci, per scegliere di amare con coerenza e consapevolezza. Così
i personaggi dei racconti, come attori di un grande film, ci mostrano come
gestire gli scivoloni amorosi che ci gettano nel baratro del disincanto. Petra,
Mimmo e Valentina sono i vertici di un instabile triangolo amoroso destinato a
far capitolare proprio la bella Petra, tanto fragile da credere che la
presunzione l’avrebbe salvata dal pericolo di seguire le orme della sua
famiglia anaffettiva e così forte da scegliere infine di abbandonare a terra la
rabbia che la divorava da sempre. Elide e Giovanni che affrontano le sbarre
della gabbia che li imprigiona. E poi Luce e Anna che difendono con le unghie e
con i denti la loro dignità, Beatrice e Francesco che perdono violentemente un
bambino destinato a non nascere, Giulia che scopre fin troppo presto le spire
di un abbraccio amoroso destinato a cambiarle la vita per sempre, mentre Gaia con
le sue rose insanguinate sceglie di ricordare e guardare il dolore in faccia.
Questi racconti ci svelano come sia possibile
incontrare l’amore per sé stessi. Attraverso una sana educazione all’amor proprio,
tutti possono schivare le insidie di un partner narcisistico e, quando vediamo emergere
in noi i tratti di una propensione alla dipendenza affettiva, possiamo fermarci
a riflettere per cercare di comprendere quale sia il punto da cui tutto ha
avuto inizio.
Le sezioni dedicate all’aspetto giuridico
del problema e le soluzioni per salvaguardare la vittima di una relazione
narcisistica sono fondamentali per offrire al lettore un quadro davvero
completo del problema.
I professionisti che hanno collaborato al
progetto riceveranno, insieme ad Andrea Giostra, il riconoscimento di poter
aiutare senza compenso: questo rappresenta un grande onore per tutti loro.
L’opera infatti è gratuita e scaricabile sul proprio dispositivo con un clic.
Sarà determinante iniziare un tam-tam serrato per diffondere l’informazione
portandola nelle scuole, nelle famiglie, presso le donne vittime inermi di
questa piaga. Il compito del lettore diviene quindi decisivo. Condividere e
coinvolgere, queste sono le due azioni necessarie a co-creare un comportamento
affettivo sano e rispettoso.
Amare con equilibrio si può ma occorre partire
dal proprio cuore.
Caterina Civallero
Chi è Caterina Civallero? Scrittrice,
saggista, editor, critico letterario.
https://www.facebook.com/caterina.civallero.5
https://caterinacivallerofeaturingmarialuisarossi.com
Intervista di Fattitaliani.it a Caterina
Civallero:
https://www.fattitaliani.it/2022/01/caterina-civallero-e-alessandro.html
LINK DI GOOGLE BLOGSPOT DAL QUALE LEGGERE GRATUITAMENTE IN DIGITALE IL
SAGGIO:
https://andreagiostrafilm.blogspot.com/2023/12/FemminicidioeNarcisismoPatologico.html
Il
libro:
Andrea
Giostra e AA. VV., Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione
e come prevenire relazioni pericolose, Independently published, dicembre
2023
Formato
cartaceo:
Formato
Kindle:
A Radio IN 102 “GLITTER PEOPLE“
si parla del Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e
come prevenire relazioni pericolose”
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