Sarà in scena al TeatroBasilica – in prima nazionale il 21 dicembre alle ore 21.00 - Il dio dell’acqua di Gianni Guardigli, regia di Alessandro Di Murro, con Daniela Giovanetti e Amedeo Monda; musiche originali Enea Chisci. Produzione Gruppo della Creta e Teatro Basilica
Il Dio dell’acqua è il dio del tutto e noi in confronto valiamo meno di un
fazzolettino di carta che si disfà nell’acqua salata del mare.
Un naufrago galleggia sul
pelo dell’acqua e ripercorre la sua vita. Ma non è la sua vita e basta. È la
vita di tutti che si mescola con qualcosa di molto più antico e sconosciuto.
Mentre galleggia una brezza leggera lo sospinge e lui cambia forma, muta,
diventa vapore e vola in cielo per poi sprofondare negli abissi. Il cielo e il
mare si toccano ed entrano in contatto e quando il viaggio finisce vorremo
ripartire.
L’attrice Daniela Giovanetti, accompagnata in scena dalle musiche di Amedeo Monda, ci fa assistere alla scoperta di una consapevolezza che guarisce: noi non siamo niente e non abbiamo bisogno di niente.
Note del drammaturgo Gianni Guardigli
Quando un essere umano ha toccato il fondo può cominciare a scavare per
nascondersi sotto “quel fondo” perché non sopporta più il suo rimanere in vita,
oppure può appiattirsi “sul fondo” per fare leva e usare le sue gambe come una
fionda per riuscire a scagliarsi in alto, più in alto che si può, incontro alla
Luce.
C’è un omino sopra una zattera alla deriva in mezzo al mare Adriatico non
lontano dalle coste romagnole che rivive le tappe precedenti del suo viaggio,
cosa lo ha portato fin lì.
È sì un artista, ma è stato anche soldato e ha vissuto una guerra
dall’altra parte del mare e ha visto e fatto cose che farebbero rabbrividire,
ma il viaggio verso una ipotetica casa gli ricostruisce l’anima fragile che
nasconde sotto la pelle.
Una moderna Odissea che fa il punto con la nostra collocazione di esseri
umani coscienti di avere bisogno di scrivere punto e a capo nella pagina della
Storia. Ma la mano deve essere leggera e guidata dalla nostra necessità di
essere in sintonia con il mondo che ci circonda, di non opporci ai disegni più
grandi di noi.
L’omino non è solamente una
ricollocazione di Ulisse nell’epoca che stiamo vivendo, ma la metafora
dell’essere umano in generale, con il suo bagaglio pesantissimo di dolori
inferti da una Natura che impugna una penna rossa e sottolinea i nostri errori
facendoceli pagare con punizioni tremende e reiterate, ravvicinate. Come
frustate inferte a orologeria.
Ma l’omino ha anche il dono della preveggenza, perché la sua anima è
imbevuta della spiritualità e del candore dei semplici, dei bambini, degli
artisti animati dalle ispirazioni più pure. Porta dentro di sé una Grazia
innata che lo fa muovere con la leggerezza di chi non è ancorato del tutto al
terreno, di chi non ha del tutto compreso e non è del tutto condizionato dalla
forza di gravità.
Il suo canto dell’anima è una preghiera che lo aiuta a scavarsi un tunnel
nella umida terra che ci porta verso un domani minaccioso. Quando il tunnel
sarà esplorato fino in fondo sbucherà sotto un cielo nuovo e forse sarà il
capofila di un popolo di esseri umani nuovi, attrezzati a sostenere i giorni a
venire.
Quando a guidare la fila è la sensibilità artistica, l’empatia, probabilmente il senso del viaggio terreno di tutti i componenti del gruppo sarà più chiaro e le avversità saranno più sopportabili.
Note del
regista Alessandro Di Murro
Il teatro per me è un’avventura che si costruisce intorno ad alcuni
incontri.
L’incontro tra me Gianni Guardigli, Daniela Giovanetti e Enea Chisci è
stato già fecondo perché ha visto la realizzazione dello spettacolo “Bianca.
Omaggio a Moby Dick di Herman Melville” nel 2019 praticamente un secolo fa, per
quanto in questi pochi anni è cambiato il mondo.
L’adattamento di un’opera immensa come Moby Dick ci aveva condotto
nell’oceano, un mare dell’anima, vasto e per noi sconosciuto alla ricerca di
qualcosa di altrettanto misterioso come la Balena Bianca. Per questo nuovo
progetto “Il Dio dell’acqua” il mare rimane il nostro panorama di narrazione,
perché solo di fronte al mare ci sentiamo liberi di urlare la nostra identità.
Il testo di Gianni Guardigli è sorprendente e la sua scrittura poetica è
sempre fortemente teatrale, costruita su misura per la sconfinata emotività di
Daniela Giovanetti. A coronamento di questo rapporto ci sono le musiche
composte e suonate in scena da Amedeo Monda con la supervisione del compositore
Enea Chisci che costruiscono l’architettura sonora del progetto e che, sempre
in stretto contatto con la drammaturgia, si intonano con la sensibilità
dell’interprete.
Nuovamente salpiamo non per raggiungere una meta ma per sprofondare nelle
nostre paure alla ricerca di quel “noi” che teme di affogare nella vastità di
un’esistenza appartenente inutile.
21 dicembre 2023
IL DIO DELL’ACQUA
di Gianni Guardigli
con Daniela Giovanetti
e Amedeo Monda
regia di Alessandro Di Murro
direzione musicare scena Enea Chisci
musiche di Amedeo Monda
costumi Giulia Barcaroli
disegno luci Matteo Ziglio
assistente alla regia Tommaso Emiliani
prodotto dal Gruppo della Creta e dal TeatroBasilica
sì ringrazia Rosa Masciopinto
INFORMAZIONI
Il “TeatroBasilica” è
diretto da l’attrice Daniela Giovanetti, il regista Alessandro Di Murro.
Organizzazione del collettivo Gruppo della Creta e un team di artisti e
tecnici, con la supervisione artistica di Antonio Calenda. Tutte le info sul
TeatroBasilica a questo link: https://www.teatrobasilica.com/
Orari:
lunedì ore 19:00 - dal martedì al
sabato ore 21:00 - domenica 16:30
Prezzi: Biglietto intero € 18,00
Biglietto ridotto € 12,00 (studenti,
under 26, operatori)
Biglietto online € 15,00
Carnet 4 spettacoli € 40,00
Dove siamo:
Piazza di Porta San Giovanni 10,
Roma
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