Difficile distrarsi per chi assiste allo spettacolo di danza "Vénus Anatomique" in scena al Grand Théâtre di Lussemburgo fino a stasera 6 dicembre.
Le cinque talentuosissime danzatrici (Chiara Corbetta, Océane Robin, Marie Lévénez, Clara Lou Munié, Shynna Kalis) calamitano del tutto l'attenzione dello spettatore e lo rende partecipe, lo inserisce nel racconto, sul palco.
Le coreografie di Sarah Baltzinger sono concepite e rappresentate in un continuo andirivieni fra il disfacimento dei corpi e la loro istintiva forza di conservazione e frenetica reazione a sopravvivere.
I movimenti, i sussulti, i salti, le contorsioni esprimono una vitalità dolorosa in quanto risposta e contraltare alla condizione di corpi artificiali destinati all'insegnamento dell'anatomia femminile per gli studenti di Medicina.
I corpi frammentati ritrovano il senso di ricompattarsi, di unirsi fisicamente gli uni agli altri, di far rumore e testimoniare così di essere, di essere vivi.
La frizione fra lo scopo cui i corpi sono destinati e la loro intrinseca energia vitale attraversa l'intera durata dello spettacolo, grazie anche all'ausilio dell'adeguata colonna sonora, la musica di Guillaume Jullien, e la funzionale scenografia curata da Manon Terranova.
Un appello a recuperare sé stessi nell'interezza, riscoprendo anche il valore della fisicità, del contatto fisico, della vicinanza... per continuare a vivere.
Giovanni Zambito
Foto: Brian Ca