Emma Dante, il film "Misericordia" sfrattato dalle sale. Lo sfogo della regista


Emma Dante non ci sta: la pluripremiata regista e artista non ce la fa a non commentare l'uscita dalle sale della sua ultima creatura cinematografica "Misericordia". Ha postato parecchi messaggi di sfogo sul suo profilo Facebook. Ecco l'ultimo:

Non ci dormo, non mi rassegno, dopo il primo week end le copie del mio film, Misericordia, sono state dimezzate. Poiché dopo il primo sabato e domenica il film non ha fatto i numeri che i distributori e gli esercenti si aspettavano, è stato programmato in una ventina di sale a orari improbabili, senza dare il tempo di creare un piccolo passaparola, di organizzarsi, di scegliere, di capire se lo programmavano al cinema vicino casa. Adesso, dopo due settimane e mezzo è in sole quattro sale e credo che da domani sarà già sepolto. Il produttore mi dice che le poche sale rimaste dopo il primo week end non si sono riempite e dunque non c'è stata più la disponibilità. ora, io non mi aspettavo grandi numeri, mai e poi mai ho creduto che il film potesse mettere d'accordo tutte e tutti né che fosse un capolavoro, ma posso dire che dentro c'è tantissimo lavoro da parte di molti professionisti, c'è tanta cura, passione, c'è dentro il nostro sudore, la nostra fatica, il nostro talento, l'abnegazione, il sacrificio, l'intelligenza, il ragionamento, la tenacia, l'attesa dei tramonti e delle albe, il gelo, l'umidità, la luce e l'ombra che abbiamo pazientemente aspettato, c'è dentro tutto il nostro sapere perché nessuno si è risparmiato, mai! Non posso farmene una ragione, non posso, perché nonostante un esercente mi abbia scritto che il film non ha entusiasmato il pubblico del suo cinema (Beltrade) e per questo sono stati costretti a ridurre gli spettacoli e poi a toglierlo, io piango nel constatare che non ha avuto il diritto di vivere dignitosamente anche se dichiarato terminale in partenza. Possibile che l'assenza di nomi altisonanti o produzioni potenti debba generare un oblio così immediato e ingiusto?  Ho ricevuto tanti commenti positivi, ho letto recensioni profonde, messaggi di gratitudine per me e per il cast e per tutta la squadra. Il film non può resistere in sala perché non ha entusiasmato? ma un tempo il cinema d'essai come il teatro di ricerca anche con le sale vuote si difendeva con le unghie e con i denti, facendosene persino un vanto. c'era la convinzione che un certo tipo di film o un certo genere di spettacolo dovevano essere salvaguardati a tutti i costi anche solo per una o due persone che ne avessero bisogno. Ora, o fai il tutto esaurito in pochissimo tempo o sei morto. Certamente la responsabilità di tutto questo non è degli esercenti, tenere aperta una sala è complicato e anche molto dispendioso. 

Ma come fare per fermare un sistema cannibale che non fa del bene a una comunità molteplice e plurale? Da domani mi taccio, promesso. Ormai non ho più niente da perdere. Ho perso tutto quando il mio film è stato sfrattato dalla sua casa: il cinema.

Foto e testo tratti da Facebook

Fattitaliani

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