Immaginiate due napoletani, due morti di fame, Razzullo, scrivano in abiti settecenteschi, capitato in Palestina per il censimento voluto dall’Imperatore Romano, e Sarchiapone, suo compaesano, in fuga per i crimini commessi, mentre Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio per far nascere Gesù. Immaginate una tribù di Pastori in attesa del Messia.
Immaginate una turba di Diavoli, mandati da
Lucifero sulla terra per uccidere la Sacra Coppia, spaventare e torturare in
tutti i modi i due disgraziati compagni, che le provano tutte pur di trovare un
lavoro che permetta loro di mangiare.
Immaginate l’Arcangelo Gabriele, armato come un San
Michele, proteggere tutti, ricacciare le Furie nel buio dell’Inferno e
permettere che nasca il Redentore.
Immaginate.
STORIA
IL VERO LUME TRA LE OMBRE, era il titolo di una
sacra rappresentazione data alle stampe, nel 1698, dal gesuita Andrea Perrucci,
che firmava con lo pseudonimo di Casimiro Ruggero Ugone, scritta con intenti
moraleggianti, per contrastare i rituali con i quali il popolino onorava le
feste come il Carnevale e il Natale.
Dalla metà dell’ottocento il titolo si cambiò in:
LA CANTATA DEI PASTORI. Verso la fine del Settecento, al Povero Razzullo che,
senza coprotagonista non aveva modo di inventare lazzi e contrasti tipici della
Commedia dell’Arte, venne affiancato Sarchiapone, un suo doppio, una sua
evocazione, un suo mister Hyde, un gangster travestito da clown.
Sarchiapone, al contrario dello spaventatissimo
Razzullo, non ha paura di nulla, nemmeno dei draghi dell’Inferno. Assassino,
ladro, gobbo, deforme, maligno, bugiardo, in poche parole il beniamino di noi
bambini.
La Cantata, a dispetto del titolo, non aveva
canzoni. Anno dopo anno il popolo ha arricchito il copione con tutti i
linguaggi, alti e bassi del teatro: farsa, avanspettacolo, commedia dell’arte,
musical.
Già nell’ultimo dopoguerra Sarchiapone appariva
cantando le canzonette più in voga, con il massimo godimento del pubblico. La
tradizione popolare stravolse a poco a poco quel testo della controriforma,
volgarizzandolo, rovesciandone gli intenti educativi, edificanti, riuscendo
così a strapparlo dall’ineluttabile oblio del tempo. Lo spettacolo andava in
scena alla mezzanotte del 24 dicembre. Al popolino, dopo la cena della Vigilia,
toccava fare una scelta: a Messa o a Teatro?
REGIA
Un’edizione nuovissima della Cantata. Un’ora e
quaranta minuti, senza intervallo. Nuove scene, nuovi i costumi e le musiche,
nuovi gli attori e i cantanti, per giocare i loro ruoli con Peppe Barra,
che incarna da cinquant’anni il pulcinellesco Razzullo.
Lalla Esposto, già in coppia con
Peppe nella trionfale tournée dell’anno scorso con Non c’è Niente da Ridere,
interpreterà un comicissimo Sarchiapone.
Uno spettacolo che vuole mettere al centro la
lingua, la musica, la storia della città di Napoli, unico luogo al mondo dove
sia stato possibile creare, e conservare così a lungo, uno spettacolo dal
genere indefinibile, un unicum teatrale, frutto di secoli di devozione. Uno
spettacolo che sia, allo stesso tempo, colto e popolare, comico e sacro,
profondo e leggero, commovente e divertente per un pubblico di grandi e di
piccini. Uno spettacolo all’antica italiana, dove, sulle tavole scalcagnate, i
guitti impersonavano più ruoli, in una girandola di travestimenti che diverte
il pubblico e spaventa i due affamati protagonisti.
Gli altri collaboratori artistici sono, squadra
vincente non si cambia, Carlo De Marino per le scene, Annalisa Giacci
per i costumi, Giorgio Mellone per le musiche dal vivo, Francesco
Adinolfi per le luci, Francesco Esposito l’aiutoregia.
La regia è di Lamberto Lambertini.
SALA UMBERTO
Via della Mercede 50 – 00187 Roma - 06 6794753
prezzo biglietti da 34€ a 20€
ORARIO SPETTACOLI
martedì 21 - mercoledì 22 - giovedì 23 novembre h 20.30
venerdì 24 - sabato 25 novembre h 21
mercoledì 29 h 17 pomeridiana
giovedì 30 novembre h 20.30
venerdì 1 - sabato 2 dicembre h 21
domenica 3 dicembre h 17