Proscenio, Greta Zamparini a Fattitaliani: i miei testi sono sempre nati da improvvisazioni. L'intervista



(trailer) Sarà in scena al Teatro Argot Studio dal 26 al 29 ottobre, TEMPORANEAMENTE TUA, drammaturgia e regia di Greta Zamparini e Federica Bognetti. Le coreografie sono di Lara Guidetti, con testi di Concita De Gregorio tratti da “Malamore” Ed. Einaudi. La stessa Greta Zamparini ne è protagonista: Fattitaliani l'ha intervistata.

In che cosa "Temporaneamente tua" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?

Temporaneamente Tua nasce da due monologhi scritti dalla penna di Concita De Gregorio per il libro "Malamore" edito da Einaudi; da essi è partita la domanda, l'attenzione al tema e successivamente la ricerca che mi ha portato a diventare volontaria del progetto Segnavia della Fondazione Somaschi per toccare con mano una realtà che volevo conoscere e ritrarre, ma della quale sapevo ben poco, se non per cliché o preconcetti.  Dopo quell'esperienza di sei mesi con le donne che lavorano in strada, Federica Bognetti ed io siamo state in grado di immaginare e quindi creare e scrivere i restanti personaggi dello spettacolo. 

Quale linea di continuità, invece, porta avanti (se c'è)?
Il mio secondo testo, "Quanto Vuoi" è l'altro lato della medaglia di Temporaneamente Tua, ovvero i protagonisti sono i clienti di sesso a pagamento ed è anch'esso ispirato a storie vere tramite interviste da me fatte direttamente agli uomini fruitori. Questi sono i due testi ispirati a storie vere. Il terzo testo "Italy 45" coscritto con Sax Nicosia è totalmente frutto della nostra fantasia, ma appoggiata saldamente sullo studio di testi sulla seconda guerra mondiale e sul fascismo.

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro?  Racconti...
Il mio primo approccio al teatro è stato da bambina, grazie al fatto che mia zia, Gabriella Zamparini, fosse attrice. Vidi "L'Uccellino Azzurro" di Maurice Maeterlink per la regia di Luca Ronconi dove zia recitava, ero molto piccola, avrò avuto quattro o cinque anni, ma ricordo ancora l'incredibile effetto che provai nel vedere una persona a me cara e vicina trasformarsi letteralmente e diventare un'altra persona. Fui stordita dalla magia del teatro per la prima volta. 

Quando si scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi? È in questo caso ha pensato subito a sé stessa?
Federica ed io non abbiamo scritto il testo canonicamente a tavolino, ma attraverso improvvisazioni: i personaggi sono nati attraverso me, hanno avuto prima una voce e un corpo, successivamente una penna e un foglio. Alcuni dei nostri personaggisono figli dell’osservazione di prostitute vere, i contenuti di alcuni dei testi, seppure elaborati e ricreati, provengono dalla loro voce reale. Io sono un'attrice, non un'autrice, la mia creatività passa attraverso l'incarnazione: i tre testi che ho scritto sono sempre nati da improvvisazioni.

È successo anche che un incontro casuale abbia messo in moto l'ispirazione e la scrittura? Assolutamente sì, le miei improvvisazioni sono sempre state ispirate dalle persone che ho incontrato, con le quali ho parlato o dagli autori e dai libri che ho letto, anche se non credo nel caso. 

Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
I tre testi da me coscritti portano anche la mia regia o co-regia, quindi non saprei rispondere a questa domanda. Il lavoro con Federica si è svolto dentro un dialogo e conforto costanti.

Mettere in scena un proprio testo può anche presentare dei limiti?
Direi di sì. A me in particolare capita di innamorarmi talmente tanto del progetto, da non essere più lucida rispetto a delle mancanze o delle necessità di miglioramento. Mi accorgo solo molto tempo dopo delle zone in ombra. 

Ha riscoperto del testo delle parti che erano passate in secondo piano anche a Lei stessa?
Come attrice sì, la profondità e le scoperte sono infinite, ma devo dire che in "Temporaneamente Tua" questa riscoperta del testo riguarda i due personaggi scritti da Concita De Gregorio, tratti dal libro "Malamore" edito da Einaudi: Dalia e Cristina. Sono due monologhi talmente ben scritti e profondi, che come attrice scopro sempre qualche nota nuova, qualche ombra che prende luce, qualche rivelazione. 

D'accordo con la seguente affermazione "Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana" di Federico Garcia Lorca ?
Sono d'accordo, dovrebbe essere così, anche se in alcuni sfortunati, ma non rari, casi, la poesia purtroppo va persa nel processo.

Il suo aforisma preferito sul teatro...  o uno suo personale...
Un aforisma del  mio maestro Tom Radcliffe: Il teatro mette in scena la finzione e punta alla verità. 

L'ultimo spettacolo visto a teatro ? 
"Come una specie di Vertigine" di e con Mario Perrotta, al Teatro Argot Studio. Uno spettacolo meraviglioso, ottimamente scritto e recitato da un attore fuori classe. Profondo, delicato, poetico, carnale e aulico allo stesso tempo. Stupendo.

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo? 
Mariangela Melato. Perché l'avrei vista in tutti i ruoli possibili e immaginabili per sempre.

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Tutto Shakespeare, non riuscirei a sceglierne uno. Ma rigorosamente in inglese: allora il ritmo, la musicalità, i giochi di parole, i significati, i personaggi,  i doppi, i tripli sensi sono così raffinati, intelligenti, intrecciati e profondi da farmi pensare a qualcosa di mistico.

La migliore critica che vorrebbe ricevere?
Temporaneamente Tua induce a pensare e colpisce al cuore.

La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
Il pensiero è creatore e quindi non risponderò.

Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
Una domanda curiosa e profonda rispetto alla propria personale "prostituzione".

C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato di  "Temporaneamente tua" ?
C'è un oggetto che per me racchiude l'essenza dello spettacolo: una coperta a fiori che  vorrei che non sbiadisse mai. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

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