2* |
Il percorso si apre con Ma-Yaa (1994-98), omaggio a Yemaya, dea madre dalla tradizione africana Yoruba, regina degli oceani e dei fiumi e divinità protettrice delle donne, esposta per la prima volta in occasione della mostra, che rappresenta l’importante momento del passaggio dell'artista dalla figurazione all’astrazione e l’inizio di quella sperimentazione che porterà il suo lavoro in direzioni imprevedibili. Ne sono esempio 9, Billie, Mingus, Monk’s (2003) e Singin’, in Sweetcake’s Storm (2017) in cui la figurazione scompare per lasciare posto a composizioni astratte realizzate attraverso un processo di stratificazione di materiali di diversa natura: tela, carte, densi strati di pittura acrilica e materiali di recupero.
|