Oggi siamo qui per parlare con Lemò e scoprire il retroscena del suo ultimo singolo, "Back Home". Un brano che ci porta nel cuore di un amore tergiversato e ormai perduto per sempre, in un tentativo disperato di ritorno. Un viaggio musicale che ci farà riflettere sulla fragilità delle relazioni umane e sulla fermezza delle decisioni.
La tua passione per la musica ha avuto origine sin da quando eri
adolescente. Puoi condividere un momento chiave o un'esperienza che ha
scatenato la tua decisione di imparare a suonare la chitarra e scrivere
canzoni?
Era l’estate dell’88. Ero appena dodicenne e mi innamorai di una donna di ben 13 anni. L’amore e la musica quasi sempre irrompono insieme. E ti danno senso. Naturalmente le prime canzoni arrivarono alcuni più tardi.
Menzioni alcune influenze musicali significative come De André, Dalla, De
Gregori, Fossati, Capossela e Gianmaria Testa. In che modo queste icone del
cantautorato italiano hanno plasmato il tuo stile di scrittura e la tua
prospettiva musicale?
Di ciascuno mi ha catturato lo stile personalissimo e innovativo, ma anche l’assoluto rigore morale. Ai primi quattro (naturalmente andrebbero menzionati anche altri autori) si deve la stessa nascita del cantautorato italiano, nel senso più tradizionale e alto del termine; Capossela lo poi ha reinterpretato, mi verrebbe di dire “fellinianamente”; e di Gianmaria Testa mi ha folgorato dapprima, istintivamente, la voce; e poi, quando ne ho approfondito la scrittura, la grazia con cui tratta dell’amore universale, che traspare da ogni sua canzone.
La scrittura delle canzoni è spesso un processo molto personale. Come trovi
l'ispirazione per le tue canzoni e quali argomenti o emozioni ti motivano
maggiormente a scrivere?
Sono molte le fonti di ispirazione del mio processo creativo. Dalle cose più alte, come il cinema e la letteratura, alle cose apparentemente più spicciole della nostra quotidianità. E naturalmente i forti legami in cui mi sono imbattuto.
Puoi raccontarci la storia dietro la canzone "Back home" e come
si collega alla tua esperienza personale?
È la summa di alcune situazioni che ho realmente vissuto, nelle quali probabilmente non sono stato all’altezza; ma per mia fortuna, anche dall’altra parte sono restati, più delle lacrime, affetto e bei ricordi.
Quali sono i tuoi progetti futuri dopo l'uscita dell'album d'esordio?
Naturalmente mi piacerebbe esibirmi dal vivo con la fedele riproduzione dei
brani del disco; ma non è cosa semplice, trattandosi di arrangiamenti
estremamente complessi, direi quasi orchestrali. Anche perché vi hanno partecipato
due diverse band, ciascuna composta da musicisti che hanno fatto la storia del
cantautorato italiano. Si vedrà.