Oggi la blogger e critica d’arte Giulia Quaranta Provenzano, in occasione della recente uscita di “La parte più bella di me (rmx)”, ci propone un’intervista al cantante Anto Paga. È possibile visionare il profilo IG del ventottenne cliccando qui.
Ciao e
ben ritrovato! Il 13 ottobre è uscito il rmx della tua canzone “La parte più bella di me” [clicca qui],
quindi ti chiedo subito in base a quale input e a quale esigenza interiore hai
deciso di darle nuova vita. “Ciao
Giulia! Questo remix nasce dall’idea di creare una nuova sonorità per il brano
originale, “La parte più bella di
me”, in modo tale da espanderlo e diffonderlo ulteriormente là dove le persone lo
hanno reso ormai una cosiddetta icona e cioè al sud Italia… ed ecco, dunque,
che con I Desideri [clicca qui] abbiamo
pensato di dargli una forma ancora più iconica”.
Il brano “La
parte più bella di me (rmx)” ti vede collaborare, dopo averlo già fatto in “Stringimi” [clicca qui],
con I Desideri. Ebbene, mi sorge spontanea una curiosità e cioè che cosa più
apprezzi rispettivamente di Salvatore e di Giuliano tanto da percorrere ancora
una volta insieme a loro un tratto del tuo percorso artistico. “Sia Giuliano che Salvatore sono delle
persone umilissime, ma soprattutto talentuose. Già con la canzone “Stringimi” hanno
tirato fuori un testo magnifico – che, a mio parere, non ha ancora ricevuto
l’attenzione giusta – quindi ho pensato che fossero perfetti per il remix di “La
parte più bella di me”. Purtroppo con I Desideri non ci vediamo sovente, perché
loro abitano nella provincia di Salerno e io invece risiedo in Lombardia, però
ci sentiamo spesso ormai e sono davvero entusiasti del nuovo singolo in collaborazione…
che sta già diventando virale su TikTok”.
Stringere è un verbo parecchio impegnativo… l’accostamento di
due elementi implica il (riuscire a) fare spazio a qualcuno senza che – nella
comunione – se ne riducano, dell’uno piuttosto che dell’altro, le dimensioni. Ordunque
tu trovi o non trovi che quello che dovrebbe essere un vicendevole incontrarsi,
talvolta, porti inconsapevolmente e per istinto a far avvicinare solo gli opposti
(ad es. del tipo narcisista e co-dipendente o comunque a relazioni tossiche ove
vi è uno sbilanciamento di potere e una compressione di una delle due parti)? “Io penso sempre che spesso si sia attratti
da chi è diverso da noi, perché chi appunto è diverso da noi ci dà quella
emozione in più – però poi, alla fine/alla lunga, la relazione stabile è quella
che vede la coppia costituita da giusti equilibri e da persone che hanno interessi
simili”.
Sia nel singolo “Stringimi” che in “La parte più bella di me (rmx)”, ritorna il termine profumo. Il profumo appunto è quel qualcosa di identificativo che non è e mai
sarà uguale da una persona all’altra. Esso è quel “quid” invisibile, che non si
può toccare e tanto meno si può trattenere ma che caratterizza ciascuno di noi,
pertanto ti domando come lo poni in relazione all’amore e all’amare. “Sono molto attratto dai profumi e
solitamente riesco a collegarli alla persona – difatti, se ancora sento proprio
un certo tipo di profumo, mi scatta la malinconia”.
Nonostante tu abbia affermato che <<(…) Il brano – “La parte più bella di me (rmx)” – parla di un
amore intenso e passionale, è una canzone dedicata a una persona che mi ha
segnato (…)>>, in tutta onestà, non posso tacere che già in “La parte più bella di me” emergeva da
una mia analisi secondo Metodo Mascialino il fatto che il “Tu” a cui ti riferisci è l’incarnazione dell’arte. L’arte difatti
cristallizza ed eterna ciò che è effimero – come effimero è il profumo – per propria natura mortale, ma
ti va di dirci se è così o no e che cosa cerchi e che cosa vorresti realizzare
nella musica e con un’eventuale partner? “Uso
la mia arte per rendere eterni taluni ricordi in modo che, quando ascolto – anche
dopo anni – certe canzoni, ricordo tante cose e tanti “racconti” riaffiorano in
me come se fossero delle favole lette dall’inizio fino al loro finale... e, non
per nulla, la mia vita deve essere così: capitolo su capitolo, a tenervi il
lettore sempre incollato sopra, per capire come andrà a finire una situazione
sia a livello musicale che a livello amoroso”.
Altresì gli occhi
sono, evidentemente, un canale molto impattante sulla tua persona… condividi, pertanto,
con noi quali sono le sensazioni che è necessario che essi ti trasmettano per
fare breccia in te? E tu ami più di testa o di cuore, oppure ritieni che la
mente abbia poco e niente a che fare con i sentimenti e con le emozioni? “Gli occhi sono fondamentali per me, perché spesso
dicono più di quanto non si dica con le parole. Io sono una persona che “si
prende” di qualcuno se riesce e mi riesce a far collegare sia il cervello che il
cuore… è, il tale, il momento in cui sento scattare la scintilla”.
Non ho dimenticato che, in una nostra precedente intervista,
mi hai detto di essere un ragazzo che tende a sorridere sempre – anche quando
dentro te non vi è un cosiddetto clima disteso. Codesta tua dichiarazione non
mi stupì allora e non mi stupisce adesso, in quanto io ti vedo come un giovane
uomo tenebroso, uno di quelli nel cui petto grandina grosso e vi sono davvero
chiaroscuri in acquatinta e neve… in ragione di ciò e dei tuoi versi <<(…) Mi strapperei il sorriso per
regalarlo a te/ Amami per sempre, un po’ come nelle favole/ Ti donerei il
mio cuore anche se a volte è fragile (…)>>, mi piacerebbe che
mettessi a fattor comune che cosa caratterizza proprio una favola per te e in
essa appunto la fragilità come si inserisce nell’economia d’una simile opera. “Purtroppo, ad oggi, l’eternità in termini
di amore è un’affermazione difficile da concretizzare e sotto molti aspetti si direbbe
pure impossibile… se però riesci ad arrivare ad amare una persona e quell’amore
per lei riesci a intrappolarlo in una qualche forma d’arte, allora sarà <<per
sempre, un po’ come nelle favole>>. Io, in “La parte più bella di me” e
nel suo remix, ho voluto prendere proprio un amore, metterlo appunto in tale canzone
e – in questa maniera – renderlo eterno. Così come il detto sentimento, spesso
anche le nostre emozioni hanno delle fragilità tant’è che quello che intendevo
nell’ultima frase della canzone da te sopracitata è che bisogna essere disposti
a donare altresì quest’ultime per far sì che sia davvero amore”.
Tu poi, sempre in “La
parte più bella di me” e nel suo remix,
prosegui cantando: “(…) Sai, senza te
mi sento perso/ Dai baciamoci sotto un tramonto/ Che tu sei il fuoco e io sono
l’inverno/ E insieme siamo la fine del mondo (…)”. Queste battute indicano
la tua malinconia e il tuo romanticismo di fondo e, di conseguenza, mi viene da
rivolgerti una domanda sui tramonti ovvero che cosa ti accende del calar del sole così come quali sono i lineamenti
metaforici del fuoco che ti scioglie e che scalda il freddo in cui ti
identifichi. “Il tramonto indica
la fine di un giorno, il tempo che è passato, la giornata che è finita per far
spazio al buio e non c’è cosa più malinconica e al tempo stesso magnifica di
ciò... sono, questi, intrecci di malinconia e bellezza che insieme formano un
atto romantico”.
Infine, prima di salutarci, ci anticipi quale sarà la
tua prossima mossa artisticamente parlando e magari non solo musicalmente? “La mia prossima mossa è mostrare la mia
persona con e in ogni sua forma, da quella più forte a quella più fragile – voglio
dare spazio alla mia arte a trecentossessanta gradi… chi resterà aggiornato tramite
il mio profilo social, vedrà”.