Pino Strabioli a Fattitaliani: Paolo Poli artista e uomo unico e irripetibile. L'intervista



Al Calvi Festival stasera Daniele Parisi (intervista di Fattitaliani) inaugura Calvi Teatro con lo spettacolo "Io per te come un paracarro" al Teatro dei Giardini del Monastero: segue domani Pino Strabioli con "Sempre fiori mai un fioraio" raffinatissimo omaggio all'indimenticabile Paolo Poli che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. Pino Strabioli ne parla a Fattitaliani. L'intervista.

Facile "tradurre" teatralmente il libro "Sempre fiori mai un fioraio"? Che scelte ha fatto in termini di tagli? Com'è organizzato lo spettacolo?

Non è stato facile, ci ho lavorato a lungo, ho cercato di non tradire il suo pensiero, la sua essenza, la sua straordinaria capacità di veicolare il profondo con leggerezza, ho costruito un arco narrativo legato al nostro rapporto quotidiano, tutto è nato da semplici pranzi durante i quali l’ho lasciato raccontare di sé. Lo spettacolo è il mio personale omaggio all’artista e all’uomo unico e irripetibile che è stato.

Che cosa, invece, dà di più una versione teatrale rispetto alle pagine?

Il fatto che sia io a rivivere i momenti vissuti con lui nel privato, in palcoscenico e in tv.

Che cosa provava ogni volta che si trovava davanti Paolo Poli?

All’inizio ma forse fino alla fine: emozione, stupore, soggezione.

Oggi la sua carriera e i suoi spettacoli avrebbero avuto una considerazione diversa da parte del pubblico e della stampa?

Il suo è stato un modello teatrale unico, come Dario Fo e Carmelo Bene, avrebbe mantenuto l’insuperabile unicità. Il tempo non avrebbe assolutamente influito.

Io l'ho visto a teatro più volte e incontrato personalmente per un'intervista. La mia impressione era di una persona al di fuori di ogni definizione, perché "altro" rispetto al mondo, apparentemente senza timori o rimpianti. Geniale, senza dubbio. Mi sbaglio?

Non si sbaglia affatto, la persona più libera, generosa, aperta all’altro che abbia mai incontrato. Evitava gli imbecilli, gli opportunisti e i politicamente corretti. Amava ripetere il presente non esiste, esiste il passato e la predizione del futuro. Quando era triste leggeva Dante. Giovanni Zambito.


LO SPETTACOLO

Una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile. 

Il 5 agosto, alle ore 21.15, con ingresso gratuito, al Teatro dei Giardini del Monastero, avrà luogo il monologo “Sempre fiori e mai un fioraio!”, omaggio a Paolo Paoli di Pino Strabioli. Uno spettacolo di grande impatto emotivo e culturale nato dall’amore professionale che Strabioli ha sempre avuto nei confronti di Paolo Paoli. Il genio fiorentino che ha percorso i decenni di un’Italia in rapido mutamento che ha sempre saputo restituire in modo graffiante e ironico. Un rapporto tra i due che parte con il piede sbagliato: Strabioli fa recapitare in camerino di Poli dei tulipani; nulla di più “fastidioso” per l’attore, quei fiori gli ricordano l’unico, e infelice, amore olandese. Una reazione che non impedì l’avvento di una relazione di grande amicizia e sincerità tra i due. Amicizia culminata nel 2013 quando Paolo Poli decise di cedere al corteggiamento artistico di Strabioli per raccontarsi in un libro all’ormai amico. Si vedranno in diversi incontri, sempre nello stesso ristorante e alla stessa ora. Ossia a mezzogiorno, quando generalmente gli attori dormono. Paolo si racconta quindi senza freni a Pino, anche e soprattutto attraverso gesti e osservazioni che sembrano divagare rispetto alla sua vita ma che in realtà parlano tantissimo di lui e del suo modo di pensare. Si tratta di un uomo che non ha mai fatto mistero della sua omosessualità, aiutato in questo senso anche da una madre moderna. Un uomo che ha vissuto in pieno il secondo conflitto mondiale, ma ancor di più la rinascita attraverso quella voglia di esprimersi liberamente, con una fantasia dedita a incuriosire e divertire il pubblico. Primo attore italiano a esibirsi en travesti, alternando il racconto di sé al maschile o al femminile senza distinzioni. Irriverente, godereccio, provocatore ma rispettoso!

Un Pino Strabioli ottimo nella messa in scena di questo “inedito” Poli. Regia accurata e capacità attoriali che gli permettono di reinterpretare se stesso e soprattutto Poli. Non lo fa ricorrendo ad escamotage macchiettistici, ma con la sola capacità di impersonare l’altro attraverso cambi di tonalità eccezionali. Lui, che ha imparato il mestiere proprio osservando

Paolo Poli mette tutta la sua anima e l’entusiasmo in questo straordinario percorso dai ritmi vorticosi e faticosissimi. Un’ora e venti di monologo, conservando gli scambi veloci e la disinvolta verve con cui il Maestro sapeva passare dall’apice della cultura all’argomento sessuale in pochi secondi. Poi si muove nello spazio scenico accennando dei balli e andando ben oltre il ruolo di divulgatore ed esperto teatrale.


Fattitaliani

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