(trailer) Alla 80. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia sarà presentato il biopic "Ferrari" diretto da Michael Mann: nei panni dell'ingegnere Chiti c'è Michele Savoia, intervistato da Fattitaliani.
Com'è nato il tuo coinvolgimento nel film "Ferrari"?
Intanto grazie per questa chiacchierata. Tutto è nato da una proposta fotografica fatta dalla mia agenzia e seguendo il consueto iter dei casting cinematografici, sono passato alla fase successiva, ovvero la richiesta di un primo self-tape (scena del film registrata in casa). Leggendo il cast e le info sul film ho fatto il provino senza nessuna aspettativa. Sapevo inoltre che stavano provinando tantissimi attori da tutta Europa e mi sono detto “figurati se prendono me!”… non ero neanche tanto soddisfatto del provino, tanto che facendolo vedere al mio amico storico, anche lui attore, la sua risposta è stata “non lo so Mik, secondo me puoi fare molto molto meglio…però magari ci cascano!”. Da lì tante settimane di silenzio fino ad arrivare al provino in presenza con il maestro Michael Mann e gli attori principali connessi in videochiamata. Non potevo crederci. Lì ho dato veramente il massimo, tant’è che Michael Mann si è lasciato sfuggire un po’ di complimenti e mi aveva fatto intuire che avrebbe scelto me. E finalmente la famosa chiamata, cui ho reagito urlando!
Ci dici qualcosa del tuo personaggio l'ingegnere Chiti? Quale scena o passaggio ne rappresenta appieno lo spirito?
Nel film interpreto l'ingegnere Carlo Chiti, storica figura nel team Ferrari, che ha contribuito a rendere grande la casa del cavallino rampante grazie ad alcune sue intuizioni, soprattutto nell'anno raccontato nella pellicola (1957). Una figura di estrema professionalità e senso del dovere, estremamente ansiosa e un po' schiacciata dalla forte personalità del Drake modenese. Il tutto crea nel film dei quadri anche molto simpatici. Sono presente in gran parte delle scene che raccontano la vita lavorativa di Ferrari, in quanto, assieme al dott. Tavoni, suo braccio destro.
In che cosa ti somiglia di più e in che cosa si distanzia tanto da te?
Diciamo che ho potuto tirar fuori il suo lato molto ansioso semplicemente esternando la mia paura e voglia di far bene con il regista e gli altri colleghi. Come si può ben immaginare all'inizio avevo tanta adrenalina perché incredulamente stavo vivendo un sogno, ma anche tanta paura. Ricordo che alla prima lettura con il cast principale mi tremavano le gambe e se non fossi stato seduto sarei capitombolato. Poi il tutto è passato perché chiunque mi ha fatto sentire al mio posto e mi sono divertito da matti. Ho dato il più possibile, memorizzando quella ansia e usandola a servizio del personaggio. Ho inoltre ricercato una estrema verità e asciuttezza nella recitazione.
Ferrari è nell'immaginario mondiale, segno del made in Italy prestigioso: come vedi la "lettura" di Michael Mann su Enzo Ferrari?
Michael Mann credo sia una delle persone più esperte al mondo sulla figura di Enzo Ferrari. Ci ha guidato magistralmente raccontandoci ogni dettaglio che aveva studiato negli ultimi dieci anni (sognava di fare questo biopic da molto, molto tempo). La sua passione per la casa automobilistica e la sua passione per la regia si leggevano nei suoi occhi che brillavano di gioia come quelli di un bambino. Sempre pronto a dare l'indicazione giusta, esigente come pochi (le scene erano ripetute davvero infinite volte), ma con le idee sempre ben chiare. Questo atteggiamento mi ha portato a fidarmi ciecamente di lui. Il film, secondo me, sarà molto accurato nel riproporre gli avvenimenti storici e la scrittura è davvero accattivante.
A che punto della tua carriera si situa questa tappa? che cosa rappresenta per te lavorare con un cast così internazionale?
Tantissimi anni di gavetta in teatro, per fortuna con grandi maestri che mi hanno dato tanto. Tantissimi spettacolo teatrali, musical e un po' di film/serie tv credo mi abbiano portato a questo lavoro nel momento giusto della mia vita. Un momento in cui avevo voglia di una svolta forte e di una grande crescita personale e professionale. Avevo voglia di sognare ancora più in grande. E i sogni spesso si avverano, nonostante per raggiungerli abbia dovuto faticare tantissimo. L'emozione di recitare a fianco di miti che fino a qualche mese prima ammiravo da lontano e studiavo per rubare ogni minima capacità attoriale è inspiegabile. La loro umanità nell'accogliermi, poi, è stata disarmante. Spero sia solo l'inizio di una carriera internazionale, obiettivo cui ambisco con tutte le mie forze.
Con quali riferimenti della recitazione sei cresciuto e formato?
Se li dicessi tutti sembrerei bipolare! Ma riflettendoci tutto quadra col tipo di attore che sono e che voglio essere e anche con il mio carattere. Da sempre odio le etichette, odio fermarmi a guardare da un solo punto di vista e sono sempre stato estremamente curioso. Questa curiosità e voglia di sperimentare e sfidarmi mi ha portato a guardare tutti i tipi di film e spettacoli. Dai grandi classici, ai film americani, dalla nostra meravigliosa commedia all'italiana storica, ai film più commerciali americani, dal cinema d'autore più filosofico a benny hill! Sto cercando di creare la mia carriera non ponendomi limiti. Passo dal personaggio cartoon Pongo dei me contro te a Ferrari, alle serie per rai1. La bellezza di questo mestiere, per me, è proprio questa! Conoscere un linguaggio (quello cinematografico) e divertirsi a sperimentare ogni genere di esso. Purtroppo, però, non sempre questo mio pensiero viene compreso e mi scontro con i pregiudizi. Ma alla fine non mi importa! Io mi diverto! Giovanni Zambito.
Diciamo che ho potuto tirar fuori il suo lato molto ansioso semplicemente esternando la mia paura e voglia di far bene con il regista e gli altri colleghi. Come si può ben immaginare all'inizio avevo tanta adrenalina perché incredulamente stavo vivendo un sogno, ma anche tanta paura. Ricordo che alla prima lettura con il cast principale mi tremavano le gambe e se non fossi stato seduto sarei capitombolato. Poi il tutto è passato perché chiunque mi ha fatto sentire al mio posto e mi sono divertito da matti. Ho dato il più possibile, memorizzando quella ansia e usandola a servizio del personaggio. Ho inoltre ricercato una estrema verità e asciuttezza nella recitazione.
Ferrari è nell'immaginario mondiale, segno del made in Italy prestigioso: come vedi la "lettura" di Michael Mann su Enzo Ferrari?
Michael Mann credo sia una delle persone più esperte al mondo sulla figura di Enzo Ferrari. Ci ha guidato magistralmente raccontandoci ogni dettaglio che aveva studiato negli ultimi dieci anni (sognava di fare questo biopic da molto, molto tempo). La sua passione per la casa automobilistica e la sua passione per la regia si leggevano nei suoi occhi che brillavano di gioia come quelli di un bambino. Sempre pronto a dare l'indicazione giusta, esigente come pochi (le scene erano ripetute davvero infinite volte), ma con le idee sempre ben chiare. Questo atteggiamento mi ha portato a fidarmi ciecamente di lui. Il film, secondo me, sarà molto accurato nel riproporre gli avvenimenti storici e la scrittura è davvero accattivante.
A che punto della tua carriera si situa questa tappa? che cosa rappresenta per te lavorare con un cast così internazionale?
Tantissimi anni di gavetta in teatro, per fortuna con grandi maestri che mi hanno dato tanto. Tantissimi spettacolo teatrali, musical e un po' di film/serie tv credo mi abbiano portato a questo lavoro nel momento giusto della mia vita. Un momento in cui avevo voglia di una svolta forte e di una grande crescita personale e professionale. Avevo voglia di sognare ancora più in grande. E i sogni spesso si avverano, nonostante per raggiungerli abbia dovuto faticare tantissimo. L'emozione di recitare a fianco di miti che fino a qualche mese prima ammiravo da lontano e studiavo per rubare ogni minima capacità attoriale è inspiegabile. La loro umanità nell'accogliermi, poi, è stata disarmante. Spero sia solo l'inizio di una carriera internazionale, obiettivo cui ambisco con tutte le mie forze.
Con quali riferimenti della recitazione sei cresciuto e formato?
Se li dicessi tutti sembrerei bipolare! Ma riflettendoci tutto quadra col tipo di attore che sono e che voglio essere e anche con il mio carattere. Da sempre odio le etichette, odio fermarmi a guardare da un solo punto di vista e sono sempre stato estremamente curioso. Questa curiosità e voglia di sperimentare e sfidarmi mi ha portato a guardare tutti i tipi di film e spettacoli. Dai grandi classici, ai film americani, dalla nostra meravigliosa commedia all'italiana storica, ai film più commerciali americani, dal cinema d'autore più filosofico a benny hill! Sto cercando di creare la mia carriera non ponendomi limiti. Passo dal personaggio cartoon Pongo dei me contro te a Ferrari, alle serie per rai1. La bellezza di questo mestiere, per me, è proprio questa! Conoscere un linguaggio (quello cinematografico) e divertirsi a sperimentare ogni genere di esso. Purtroppo, però, non sempre questo mio pensiero viene compreso e mi scontro con i pregiudizi. Ma alla fine non mi importa! Io mi diverto! Giovanni Zambito.