L'autismo in pillole: piccole unità di comportamento


di Giovanni Chiaramonte. Ogni comportamento da apprendere è frazionato in piccole sequenze: l'unità della sequenza è dettata dalla capacità del bambino di ritenerla. "prendi lo spazzolino, metti il dentifricio" puo' essere una sequenza per un bambino, per un altro avremo due sequenze "prendi lo spazzolino" e poi "metti il dentifricio". L'adulto da un obiettivo al bambino, per esempio l'imitazione di un gesto. Il gesto potrà essere aiutato al fine di permetterlo, in un aiuto che decrescerà fino a scomparire quando la sequenza sarà acquisita. Se l'esecuzione è incorretta, l'adulto la ignora e si riprova. Ovviamente sarà ricompensato anche un comportamento non perfettamente adeguato se fosse il massimo raggiungibile per il bambino in quella fase.

Fattitaliani

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