Il racconto della vita di Brian May inizia con un momento molto importante della sua vita, il Freddie Mercury Tribute Concert, cui presero parte moltissime rockstar internazionali, da David Bowie a Annie Lennox, da George Michael a Robert Plant, ma anche Liza Minnelli e il nostro Zucchero Sugar Fornaciari.
Questo triste abbraccio collettivo sanciva la fine di una parte della vita di Brian e apriva scenari inediti, in cui nulla sarebbe stato come prima. Con un’unica certezza: lo spettacolo avrebbe dovuto continuare. Ma da dove si era partiti?Tanti anni prima, all’età di otto anni, Brian era passato dall’ukulele (più volte ripreso nel corso della carriera) alla chitarra. Un amore che lo avrebbe accompagnato per sempre e reso immortale dalla costruzione insieme al padre Harold della Red Special, strumento ormai entrato nel mito e al quale ha dedicato un intero volume edito in Italia da Tsunami. Uno strumento, creato artigianalmente in base alle proprie idee ed esigenze specifiche, divenuto nel tempo la sua arma segreta e la sua firma artistica.
Grande appassionato di astrofisica fin dall’infanzia, a un certo punto Brian si trovò di fronte alla più dolorosa delle scelte: proseguire nella carriera accademica, caldeggiata dai genitori, o tentare la via della musica. Per fortuna optò per quest’ultima, pur restando per sempre una rockstar atipica e un individuo fuori dal comune e dai cliché del rock: per nulla attaccato ai soldi, padre affettuoso e amico fedele, come ricorda Tony Iommi nella sua prefazione al volume.
Leggere dall’interno la storia dei Queen è emozionante. Garrò ripercorre la nascita della partnership artistica con Freddie Mercury, la scelta del nome del gruppo, i dietro le quinte di album come A Night at the Opera, i racconti del party a New Orleans per l’uscita di Jazz, i successi del «Magic Tour» e molto di quello che non avete mai osato chiedere. Allo stesso tempo, non mancano gli sguardi all’altalena di emozioni nella vita del chitarrista, alla spiccata sensibilità evidenziata tanto in pubblico che nella stesura dei suoi testi e alla lotta per i diritti degli animali. Si arriva poi fino ai giorni nostri, con i live dedicati ai fan durante il lockdown, il film da premio Oscar Bohemian Rhapsody e il titolo di Cavaliere che Carlo d’Inghilterra ha voluto conferirgli per i “servizi resi alla musica e per le sue attività di beneficenza”.
Luca Garrò
Psicologo, giornalista e storico della musica, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle più note riviste musicali del nostro Paese. Da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage, Rock Hard e Classic Rock. Ha firmato centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, molti dei quali incentrati sui personaggi più influenti della storia del rock classico. Per Hoepli è autore dei volumi Freddie Mercury (2016), David Bowie (2017), Jimmy Page & Robert Plant (2018), oltre ad aver contribuito a La Storia Del Rock (2014), Jimi Hendrix (2015) e Jim Morrison (2016). Per Diarkos ha scritto Le Leggende Del Rock. Qui Per Restare (2020), mentre per Zanichelli è stato tra i curatori di varie edizioni del Dizionario del Pop Rock.