In occasione della quarta mostra personale alla Galleria Valentina Bonomo, Julian Opie presenta le sue nuove walking figures, tredici opere raffiguranti persone in movimento riprese dalla strada.
Ogni figura è del tutto unica con il suo stile che si distingue attraverso l’abbigliamento, il movimento del corpo, i semplici accessori. I protagonisti sono colti nella loro quotidianità, gente che cammina con uno scopo ben preciso spesso osservando lo schiermo di uno smartphone.
I soggetti sono rielaborati dall’artista che arriva all’essenza della forma attraverso un processo di minimalizzazione del segno. Ne scaturiscono opere che, seppure stilizzate, non perdono né in espressività né in peculiarità e la cui freschezza è esaltata anche dall’estrema immediatezza con cui si offrono allo spettatore.
Definite “icone moderne” di una realtà generica e generalizzata, le opere di Opie pongono alla ribalta problemi legati alla psicologia della percezione e alla pratica della conoscenza approfondendo l’ambiguo rapporto tra la realtà e il suo corrispettivo feticcio. Reso con la tecnologia digitale, il mondo di Opie è, di fatto, una meditazione sul gioco complesso fra la natura e l’artificio, tra il segno e la realtà osservata e sperimentata.
La mostra è presentata da un testo di Valentino Catricalà, direttore della SODA Gallery di Manchester.