Giunto alla sua sesta edizione, il Premio è
conferito a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la
propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo
delle relazioni umane. Dopo la premiazione, alle 21.15, Ghosh, nel colloquio La maledizione della noce
moscata. Voci non umane, storie più che umane, con
lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo ripercorrerà le tappe più importanti della
sua carriera e affronterà le tematiche espresse già nel titolo di questa
edizione “Umani e non umani. Noi
siamo natura”. Gli autori si interrogheranno sulla capacità degli
umani di comunicare. Sono gli unici esseri dotati della capacità di dare un
significato alle cose? Per molto tempo
si è pensato che ciò fosse indiscutibilmente vero. Ma uno degli effetti del
crescente sconvolgimento climatico del nostro mondo è l’averci resi consapevoli
che il nostro corpo e la nostra mente sono inestricabilmente intrecciati con
molti altri organismi, entità e forze.
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Foto di Mathieu Genon |
Amitav Ghosh propone una riflessione partendo dalla storia esemplare dell’albero della noce moscata e dalla lunga parabola del colonialismo, considerato con la sua furia devastatrice alla base delle conseguenze irreversibili che vediamo oggi sul pianeta rispetto al clima.
Amitav Ghosh, nato a Calcutta, è cresciuto tra India, Bangladesh e Sri Lanka. Ha conseguito un PhD in antropologia sociale a Oxford. Per lungo tempo ha insegnato scrittura creativa alla Columbia University di New York ed è stato corrispondente per il New Yorker. I suoi libri sono stati tradotti in più di trenta lingue e hanno vinto molti premi, fra cui nel 2018 il Premio Jnanpith, il più importante riconoscimento letterario indiano. Ha ricevuto quattro lauree honoris causa. In Italia per Neri Pozza ha pubblicato: Il paese delle maree (2005, beat 2020). La maledizione della noce moscata. Parabole per un pianeta in crisi (2022), è una storia di conquista e sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente. www.dialoghidipistoia.it