Ilaria Palomba, un'autrice profonda e il nuovo romanzo "Vuoto". L'intervista



di Laura Gorini

La mia vita è un miracolo di cui dovrei essere grata, ma non sempre lo sono

Si intitola Vuoto, il nuovo e assai toccante romanzo di Ilaria Palomba. Un testo molto duro e romantico nel senso più etimologico del termine. Di questo e molto altro ancora ci ha parlato in questa veloce ma nel contempo intensa chiacchierata a cuore aperto l'autrice.

Ilaria, nel tuo più recente romanzo, intitolato Vuoto il racconto è tutto orchestrato tra il reale e l'universo onirico. Come sei riuscita a creare un giusto bilanciamento tra le parti?

Molto spesso i personaggi sognano ma non scrivo mai Iris sta sognando, sognava, faccio scivolare il sogno nel racconto ed è tutto naturalissimo. Vuoto ha avuto diverse revisioni, nel corso delle varie stesure ho cambiato molte cose, eliminandone alcune, sfumandone altre e mettendone a fuoco altre ancora. 

I sogni talora non diventano realtà. E quando lo diventano non sempre sono così belli come li avevamo sognati e idealizzati. Come mai secondo te?

I sogni sono già realtà. Sono la manifestazione più profonda della realtà, ma ciò non è affatto rassicurante. Probabilmente esiste solo l’onirico.

Iris, la protagonista e la voce narrante della tua ultima opera, la definiresti una sognatrice al 100% o forse sotto sotto una grande realista?

Nessuna delle due, vive piuttosto uno stato alterato di coscienza e nella sua distorsione immaginifica vede sotto gli strati o le maschere degli altri, come una sciamana.

Tu che rapporto hai con i sogni?

Li ricordo quasi sempre e vivo prevalentemente nel sogno.

Ti è mai capitato di vederli poi non come qualcosa di positivo ma addirittura come un presagio o di un vero e proprio incubo?

Sì, spesso.


Quali sono oggi le tue più grande paure?

Di non valere nulla.

Tiziano Ferro sostiene in un suo celebre brano che “il dolore non esiste, così come nemmeno la paura”. Può essere un mantra utile da ripeterci quando la vita si mostra troppo dura con noi?

Allontanare il presente può essere utile, io vivo distante da tutto, non so neanche se sia più capace di soffrire. Però, accade che il mondo colpisca in pieno volto, proprio mentre si cerca di scansarlo.

A proposito, come è la tua vita oggi? Con quali parole la descrivesti e perché?

La mia vita è un miracolo di cui dovrei essere grata, ma non sempre lo sono. Vorrei tornare indietro.

 

 

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