FRANCESCO BEARZATTI, ESCE VENERDì 28 APRILE "POST ATOMIC ZEP" IL NUOVO ALBUM



Venerdì 28 aprile esce in formato fisico e su tutte le piattaforme streaming “Post Atomic Zep”, il nuovissimo album dell’acclamato sassofonista italiano Francesco Bearzatti, noto per il suo approccio al jazz che è solito spingersi oltre i confini del genere. L’album – su etichetta doKumenta Music e distribuzione a cura di TAG - si costituisce come un omaggio del tutto originale all’iconica rock band dei Led Zeppelin. Affiancato da talentuosi musicisti al basso, alla batteria e agli effetti per chitarra dal vivo, Bearzatti offre una versione fresca ed elettrizzante di alcuni dei più grandi successi dello storico gruppo britannico.

Undici tracce che riflettono lo stile caratteristico del sassofono di Bearzatti - capace di fondere melodie intricate a improvvisazioni audaci e rocambolesche  - e risuonano di influenze che vanno dal free jazz al rock: “Post Atomic Zep” promette di essere un must per gli appassionati di musica avventurosa e di artisti come John Zorn e The Bad Plus. Ai grandi classici dei Led Zeppelin quali Stairway To Heaven e Going To California sono affiancate anche alcune composizioni originali frutto della visione creativa unica di Bearzatti e dei suoi collaboratori. Con il suo approccio innovativo alla piegatura del genere e all'esplorazione musicale, questo album farà sicuramente scalpore sia nel mondo del jazz che in quello del rock.

 

“Con questo nuovo progetto ho voluto chiudere un cerchio molto importante per me, cominciato nel lontano 2005 con la pubblicazione di tre pezzi dei led Zeppelin uniti a mo' di suite. Terminare un intero lavoro sulla musica degli ZEP e poterlo portare in tour era una cosa che avevo in mente da anni e sono felice di esserci finalmente riuscito. Mettere il distorsore sul sax e sentirsi contemporaneamente Page e Plant non ha eguali per me che sono cresciuto con questa musica. Con  la libertà dell’improvvisazione sono in grado di rimaneggiare il repertorio dei Led Zeppelin in totale libertà e grazie all’apporto di musicisti meravigliosi come Gallo e Tamborrino la sensazione di essere una rock band è reale.” (Francesco Bearzatti).

 

“Narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purché liberi e mutevoli e non rigidi”, così si definisce il sassofonista jazz originario della provincia friulana. Classe 1966, Francesco Bearzatti si diploma dapprima al conservatorio di Udine e successivamente approfondisce gli studi alla Jazz Mobile di New York con George Coleman. Si innamora della musica con i Led Zeppelin e i Deep Purple, poi è la volta del punk: Ramones, Sex Pistols e tutti gli altri segnano inevitabilmente gli esordi della sua carriera professionale, che si orienta principalmente verso la musica pop e rock, con qualche parentesi elettronica. Tra le prime e più importanti esperienze formative è certamente il disco “Live at vartan”, con la conseguente tournée negli Stati Uniti, nel quale si ritrova a suonare con il batterista Ben Riley, storico partner di Thelonious Monk. Nel 1994, con Enrico Terragnoli alla chitarra e Zeno De Rossi alla batteria, forma il Kaiser Lupowitx Trio, formazione che si contraddistingue per una profonda spinta folk e influenze desunte dal klezmer e dalla musica indiana. Ma è il periodo successivo, quello degli anni trascorsi a Parigi, che segna per Francesco l’apice della carriera: stringe un’ottima amicizia con Aldo Romano e partecipa alle registrazioni di “Because of Bechet” ed è proprio in quell’occasione che conosce Emmanuel Bex, virtuoso organista. Di lì a poco i tre formano il Bizart Trio e registrano “Virus” per l’Auand Records di Marco Valente (2002) per poi replicare due anni più tardi con “Hope”. Nel 2003 Francesco Bearzatti viene votato come miglior nuovo talento al top jazz indetto dalla rivista specializzata Musica Jazz. Nel febbraio del 2008 viene pubblicato dalla Parco della Musica Records il disco “Tinissima”, lavoro interamente dedicato alla figura di Tina Modotti, concepito con Giovanni Falzone, Danilo Gallo e Zeno De Rossi e considerato uno dei lavori più interessanti del 2008. Vince nell’ambito del referendum top jazz 2009 indetto dalla rivista Musica jazz il premio come “strumentista dell’anno sezione ance“ e nel 2011 il titolo di miglior musicista europeo per l’Accademie Jazz Francaise. Nel 2010 il suo “x(suite for malcolm)” viene premiato come miglior disco dell’anno nel top jazz 2010 e in Italia come miglior album da Jazzitaward. Nel 2011 esce per CAM Jazz il disco “Monknroll”, che in Francia avrà un successo strepitoso e porterà il quartetto formato da Bearzatti, Falzone, Gallo e De Rossi in tour mondiale.  Esce 4 anni dopo “This Machine Kills Fascists”, omaggio a Woody Ghutrie e nell’ ottobre 2020 esce per CAM Jazz l’album “Zorro”, l’ultimo contributo del sassofonista Francesco Bearzatti e del suo Tinissima Quartet al vasto e spettacolare panorama jazz.

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