CONTROL TOYS – Soap Opera (Orangle/Universal)
Più che una Soap Opera quella che ci propone Control Toys è un rumorosissimo e a tratti caotico trip nella vita della protagonista immaginaria (ma non troppo) del concept; Tasha Tashì, prodotto di un mondo familiare isterico, passa a ritmo di punk, doom, speed metal, industrial e chi più ne ha, attraverso un’esistenza non troppo felice, segno dei nostri tempi malati. Ma Control Toys ha la capacità di inglobare il tutto nei 3 minuti della forma canzone, all’interno del quale, nel caos, trova anche il tempo per colpirci con melodie pop molto catchy. Una sorta di nuovo prog per la generazione Z.
L’INTERVISTA
Mi spieghi questa frase che ho trovato nel comunicato? " I giocattoli
di controllo sono gli strumenti con cui il sistema manovra le masse, che come
bambini inconsapevoli ne sono prigionieri. Il nostro obbiettivo è raccontare,
in modo irriverente, provocatorio ma soprattutto ironico, il lato grottesco e
malato di questa società. "
la società dei consumi, coi suoi strumenti di persuasione che sono i mass
media, rappresenta il più totalitario sistema di controllo della storia umana.
Nessun potere ha avuto infatti tanta possibilità e capacità di creare modelli
umani e di imporli come questo che non ha volto e nome.
Chi è Tasha Tashì? Dal nome viene subito da pensare alla cultura manga…
Vedi... La mia generazione, ma non solo, è stata letteralmente corrotta dai
cartoni animati giapponesi. I drammatici odierni rapporti uomo-donna sono il
frutto di quella lobotomia frontale. Tasha Tashì è cresciuta con la tv
commerciale, fa parte di quelli che, tornati da scuola, facevano merenda
incollati a “Bim, Bum, Bam” (ancora esisteva una netta differenza di ruoli,
oggi inesistente, tra maschi e femmine). la donna era sostanzialmente una
figura passiva, incapace di reagire, se non attraverso un uomo-salvatore.
Dall'altra parte i Maschi invincibili, perfetti, presuntuosi, bamboccioni e
irrimediabilmente collegati ad una sorta di alter ego-automa senza il quale, di
fatto, non erano nulla.
Il concept e gli step di Tasha Tashì delineano un mondo in cui la famiglia
è orrore i il mondo diventa prostituzione, stati di alterazione, altro forse
ancora peggio (vedi pedofilia)… Mi sembra un quadretto piuttosto vicino alla
realtà della cultura occidentale in attuale disfacimento direi.. che ne pensi?
La società è invivibile ma Tasha Tashì non conosce altri modi di vivere..
Siamo tutti coinvolti in questa catastrofe dell'Occidente. Senza fare politica,
non è vero che l'uomo che vive secondo questi schemi sia felice.. Penso che mai
come oggi la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo
di tolleranza. La famiglia? ce l'ha in quel posto!
Siamo tutti giocattoli?
“zombie”, morti viventi.
Musicalmente in che area stilistica ti collochi?
L’arte deve essere incomunicabile, deve solamente superare se stessa, una
volta fuori di noi.
Come è nata l’idea di questo concept?
Cercando l'abbandono, esendomi smarrito. Non essere più in casa. Maledette
le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l'anima, Tutto
quanto.
Il disco è stato realizzato e prodotto tutto da te?
Oh santo cielo no! Ogni autobiografia è immaginaria, lo è la vita,
figuriamoci raccontare se stessi. Un' opera non è di un autore e neppure la
vita lo è. "Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo, solo codesto noi
siamo", dice Montale, parafrasando Nietzsche.
Hai già in planning di portare il disco in giro dal vivo?
Vorrei esibirmi in una lavanderia a gettoni