Catania, “Piero Zuccaro. Meditazione Visiva”, mostra a cura di Sergio Troisi e con la video-installazione inedita di Franco Battiato



Sarà un raro e denso momento di interconnessione tra i linguaggi dell’arte, della musica e della spiritualità quello in programma sabato 22 aprile al Castello Ursino in occasione della presentazione del catalogo di “Piero Zuccaro. Meditazione Visiva”, mostra a cura di Sergio Troisi e con la video-installazione inedita di Franco Battiato prorogata fino al 15 maggio (la chiusura era prevista per il 30 aprile).

A precedere infatti la presentazione del catalogo fissata per le ore 17, a partire dalle 15.30 nella sala finale, allestita con le opere della serie “Interno incerto e oscillante”, saranno tre cicli di meditazione guidati da Amalia Cornale, insegnante di Hatha Yoga e Yoga integrale, nel solco della museoterapia. “Una breve pratica di mindfulness - spiega Cornale – che sulle note del Kyrie di Franco Battiato utilizzerà i segni di Piero Zuccaro per disattivare temporaneamente la mente intellettuale, lasciando che lo stato meditativo possa affiorare spontaneamente dalle profondità della Coscienza. La fusione fra l’immagine esterna e quella interna favorirà l’emersione di emozioni, sentimenti e stati d’animo preziosi, fra cui la compassione, l’accoglienza, la gratitudine, l’abbandono al divino”. Le meditazioni si svolgeranno alle 15.30, 16.00 e 16.30 e per partecipare occorre prenotarsi a mostrameditazionevisiva@gmail.com entro il 21 aprile. La partecipazione è gratuita, ogni gruppo prevede 15 persone.

 

Seguirà la presentazione del catalogo (Antiga Edizioni), la cui veste editoriale è stata curata da Francesco Messina, storico art director e graphic designer al quale Battiato ha affidato la copertina di diversi album: dal 1975 con “M.lle Le Gladiator” fino a “Torneremo ancora” del 2019, passando per capolavori e copertine cult come “L’era del cinghiale bianco” (1979), “La voce del padrone” (1981), “Fisiognomica” (1983) Messina ha tradotto in immagini il pensiero di Battiato, negli anni in cui la discografia non era smaterializzata, come adesso, sulle varie piattaforme digitali.

Completano il volume di “Meditazione visiva” una sezione curata da Carmelo Bongiorno, artista e fotografo, autore di una rilettura personale in bianco e nero sulle opere e sul percorso espositivo di Zuccaro al Castello Ursino; due conversazioni dell’autore con Marco Goldin e Marina Pisano e un’antologia critica con saggi di Lucio Barbera, Franco Battiato, Lorenzo Canova, Alberto Dambruoso, Salvo Ferlito, Helmut Friedel, Guido Giuffrè, Piero Guccione, Giovanni Iovane, Marco Meneguzzo, Gabriele Musumarra, Paolo Nifosì, Anna Maria Ruta, Franco Sarnari, Maurizio Sciaccaluga, Manlio Sgalambro ed Emilia Valenza.

 

Con l’autore e il curatore, sabato 22 aprile interverranno: Paolo Di Caro (direttore della Direzione Cultura del Comune di Catania); Guido Gianferrara (direttore Fondazione Chiazzese per l’arte e la cultura); Carmelo Bongiorno (artista e fotografo); Don Orazio Barbarino (arciprete della Chiesa Madre di Linguaglossa e padre spirituale di Battiato) e con l’amichevole partecipazione di Marco Goldin, critico d’arte. Il catalogo, in vendita nelle librerie e on line, sarà disponibile anche nel bookshop del Castello Ursino.

 

La mostra “Piero Zuccaro. Meditazione Visiva” è prodotta dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese con il patrocinio del Comune di Catania e la partnership del Teatro Stabile di Catania per gli allestimenti e le luci. Visite tutti i giorni fino al 15 maggio, dalle 9.30 alle 19. L’ingresso è incluso nel biglietto per la visita del Museo civico del Castello Ursino (intero 10 euro, ridotto 5).


 

NOTIZIE SULLA MOSTRA “Meditazione visiva” di Piero Zuccaro

Fra interni di basiliche dai riverberi d’oro, cupole in penombra accese da squarci di luce, l’azzurro di cieli lontani che trascolora al tramonto, al Castello Ursino è in scena una narrazione mistica e rarefatta, scandita da quaranta opere di Piero Zuccaro, artista e docente di Tecniche per la pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Tre cicli riuniti per l’occasione dal curatore, lo storico dell’arte Sergio Troisi: 14 oli, 12 pastelli e 20 serigrafie che, nel dialogo atemporale con la collezione archeologica del Museo Civico, culminano con la video-installazione meditativa “Interno Incerto e Oscillante” ideata, scritta e diretta da Zuccaro con la partecipazione di Battiato (1945-2021) sulle note lunghe e intense del Kyrie, primo movimento della potente Messa Arcaica composta nel 1993: un progetto a lungo accarezzato dai due artisti, sviluppato attraverso un arco temporale compreso tra il 2013 e il 2017 e che vede la luce nel trentennale della composizione dell’opera.

 

La mostra, prodotta dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese, prende spunto dall’eccezionale rapporto di amicizia fra Zuccaro e il maestro Battiato che nella sua villa a Milo aveva messo a disposizione dell’artista uno studio, immerso nel silenzio dei boschi dell’Etna. Una frequentazione e una vicinanza che, come spiega Zuccaro, “hanno arricchito la mia ricerca pittorica creando le condizioni che hanno portato a questo progetto, nato nel 2013, durante una passeggiata a Scicli, in visita al maestro Piero Guccione. Lì è nata l’idea di un video che avesse un carattere meditativo”. Zuccaro inizia così a lavorare a un ciclo di disegni ispirati dalle note della Messa Arcaica.  Completa l’installazione l’inconfondibile voce di Battiato, registrata nel 2017, mentre recita i versi di Shitao, pittore cinese che qui parla della “purezza dello spirito” come presupposto dell’ “autentica pittura”. Mentre Zuccaro fa sue le parole di San Giovanni della Croce che chiede a Dio di manifestare la sua presenza.

Le note gravi e solenni del Kyrie della Messa arcaica di Battiato – spiega il curatore, Sergio Troisi - cadenzano lo scorrere delle serigrafie a pastello in cui Zuccaro ha composto un sistema di variazioni sull’ordito di un altro lampadario, quello della chiesa di San Nicolò l’Arena sempre a Catania, esplorando in quella trama la costruzione circolare della linea e il suo costituirsi, in particolare nell’inquadratura dal basso, come una costellazione di cerchi e ellissi di straniata e elegante bellezza.  E’ questa la musica delle sfere a cui nella prima stagione dell’astrazione storica di inizio Novecento alludevano le opere di autori come František  Kupka e Robert Delaunay, ricercando nella nuova grammatica della forma e del colore la manifestazione di una rinnovata condizione spirituale non in contraddizione con la modernità e anzi da questa resa possibile; ma se quei dipinti privilegiavano il dinamismo, assumendo come componente di questa direzione anche il futurismo, qui prevale invece un sentimento di sospensione, se non propriamente di stasi, certo di intervallo dilatato nel tempo, come pausate sono le note del Kyrie”.

 

La foto è dell’artista Carmelo Bongiorno 

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